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  1. #21
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    Originally posted by Pentothal
    Fare propaganda politica in classe era molto di moda a Grosseto, specie al Classico e allo Scinetifico. Andava di moda anche segare chi non era di sinisra. Potrei citarti a braccio 7-8 insegnanti, considerati semidei, che ti valutavano in base al colore politico, per cui, come vedi, non c'è da fare gli spiritosi.
    Credo che ci sia solo da chiedere scusa a Francesco e sottolineare il fatto che i grossetani sono radicalmente diversi da questa cialtrona.
    Al liceo ci sono stato lo stretto necessario. Per farlo, ho dovuto digerire tanti bocconi amari, dal momento che dal primo giorno ero già segnato come fascista perchè provenivo da una certa famiglia ( che non è mai stata fascista ma semplicemente di destra ). Sai come funziona nelle città piccole...
    In una democrazia la partecipazione alla vita politica, al di là delle oggettive capacità, deve essere garantita a tutti. Rutelli è la garanzia che l'Italia è davvero una gran bella democrazia"
    The Times

  2. #22
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    Guarda giusto a scanso di equivoci, ti dico che io sono d'accordo con Franci, che ha fatto proprio bene se le cose fossero andate così come le racconta, cosa che però metto in dubbio "narrativo"...
    Ma si sa: l'omo quando racconta le cose deve sempre fare la figura dell'eroe ("il leone l'ho colpito in fronte con un colpo solo; e pensa che intanto mi stavo facendo un caffè!")

  3. #23
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    Originally posted by Pentothal
    Guarda giusto a scanso di equivoci, ti dico che io sono d'accordo con Franci, che ha fatto proprio bene se le cose fossero andate così come le racconta, cosa che però metto in dubbio "narrativo"...
    Ma si sa: l'omo quando racconta le cose deve sempre fare la figura dell'eroe ("il leone l'ho colpito in fronte con un colpo solo; e pensa che intanto mi stavo facendo un caffè!")
    E perchè dovresti mettere in dubbio quanto Franci ha scritto? Casualmente nella mia scuola ( con insegnanti che avevano la stessa cultura e provenienza di quella di Franci ) accadevano cose analoghe.
    In una democrazia la partecipazione alla vita politica, al di là delle oggettive capacità, deve essere garantita a tutti. Rutelli è la garanzia che l'Italia è davvero una gran bella democrazia"
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  4. #24
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    Predefinito Re: Re: Re: "Senti stronzetto, la scuola non è di Berlusconi!"

    Originally posted by S. M. Ejzenstejn


    Armiamoci e partite, questo il consiglio di EMPEROR DOLLAR $.

    Come stanno le rsu da te? Spero non siano troppo mosce.
    Sei autorizzato a non crederlo. Ma io feci esattamente così, con una bidella e con un'insegnante.
    1)Discussione col preside e altri insegnanti
    2)Falsa minaccia di denuncia.

    Entrambe sono state trasferite. Anzi, la bidella è stata trasferita, invece l'insegnante ha dato le dimissioni.

    Sai com'è, quando si rendono conto di non contare un cazzo all'infuori della classe (la loro unica entrata era il loro stipendio miserino di 2,5 mil. Lit.), col cavolo che si mettono in testa di rispondere alle lettere di costosissimi avvocati


    E' ovvio, e qui ribadisco il consiglio a Franci, che prima si deve accertare che le idee politiche del preside e di altri insegnanti NON SIANO sinistroidi

    A quel punto bastano 150€ per far scrivere ad un buon avvocato una letteraccia e niente più. Che ottiene SEMPRE gli effetti sperati.

    "I WANT YOU" , diceva lo zio Sam

  5. #25
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    Predefinito Re: "Senti stronzetto, la scuola non è di Berlusconi!"

    Originally posted by Franci
    Giovedì 7 Marzo 2002. Ora di inglese.
    La professoressa è una toscanaccia, credo di Grosseto. In una scuola di orientamento piuttosto democristiano e comunque non schierato, le sue passioni politiche nettamente sinistrorse sono note a molti, ma nessuno glielo ha mai fatto presente. Ci ha pensato lei però a dare libero sfogo a tutto il suo prorompente antiberlusconismo.

    "Eh sì, cari ragazzi, mi spiace se qui ci sono dei Forzisti come Francesco [il sottoscritto] e Cristiano, ma ve lo devo proprio dire: la Riforma Moratti è un disastro. Sta distruggendo la scuola, quella lì. Non capisce niente e vuole licenziare la metà di noi inegnanti. State tranquilli, vedrete voi le conseguenze in quinta, quando farete l'esame. E vedrete anche che conseguenze avrà questo Governo, che, scusate tanto, sta letteralmente uccidendo la democrazia."
    "Mi scusi" rispondo "ma lei queste cose qui non le deve dire, perchè siamo in una scuola".
    "Ah, perchè la scuola adesso è diventata di proprietà del Signor Berlusconi? Ahahah, ci mancherebbe."
    "No, cara Prof, la scuola non è di nessuno, nè di Berlusconi nè di Rutelli. La scuola è e deve restare un'istituzione imparziale."
    "Caro Francesco, io non smetterò di dire come la penso solo perchè è arrivato il Cavaliere."
    "Ma in questo non posso dirle niente, ci mancherebbe. Se vuole può costruirsi un palco proprio davanti all'entrata della scuola e gridare con un megafono che vorrebbe uccidere il Presidente del Consiglio. Ma qui, dentro, a noi, certe cose è meglio non dirle."
    "Ma anche tu dichiari apertamente le tue idee politiche, Francesco."
    "Ma io, professoressa, sono uno studente. Lei si trova a ricoprire un ruolo di maggiore importanza rispetto a me. C'è una bella differenza."
    Stupita del fatto che non può fare, stavolta, il suo bel comizio anche in questa classe, perchè c'è chi glielo impedisce, la prof. si trova evidentemente senza argomenti.
    Ripiega allora su un "beh, ne riparleremo dopo, ora c'è compito in classe", al che io le rispondo prontamente "no, non ne riparleremo, glielo assicuro io".
    Occhiataccia, e facciamo il compito. Come al solito, la signora fa troppa fatica a correggere le verifiche a casa, dunque dà una letta veloce e ci assegna il voto sul posto. Darmi un 8 e mezzo non deve averle certo procurato un orgasmo, visto che incomincia a guardarmi sempre peggio e ad innervosirsi.
    Ad un certo punto sbotta "ma è possibile che nessuno si sia ricordato di mettere il to dopo il listen? Perchè nessuno lo ha messo?"
    "Mah, forse perchè nessuno ce lo ha mai insegnato..." rispondo io stupidamente. Avrei dovuto tacere, ma anche stavolta l'impulso di dire la verità, perchè di verità si tratta, è stato più forte della convenienza.
    Per la prof. è il momento d'oro, il momento che aspettava.
    "Vattene subito fuori, e ti metto anche una nota".
    Esco immediatamente e la vedo armeggiare sul registro.
    Fuori dalla classe, mi posiziono proprio davanti alla porta e ascolto divertito le deliranti uscite della signora.
    "Ma guarda qui... nessuno che si ricorda del to, che disastro..."
    "Vabbè, qua vi dò un 6 a tutti, tanto.... ci vuole tolleranza nella vita... beh tolleranza con tutti, meno che con Francesco, ovvio. Quel ragazzo è proprio uno stronzetto."
    "Sì, un vero e proprio stronzetto, ma gliela faccio io abbassare, la cresta."
    Passano dieci minuti di insulti e offese sul tono, poi la campanella suona e la cara signora esce schizzando dalla classe. Non vede l'ora di andare a bersi il suo caffettino, data la grande voglia di fare. Ma io la blocco appena esce.

    "Complimenti, e grazie. Clap clap."
    "Complimenti di cosa?"
    "Di avermi dato dello stronzetto, ovvio".
    "Senti, maleducato, te lo meritavi proprio." E' in evidente difficoltà.
    "No, qui l'unica maleducata è lei, prof. Una gran cafona, dovrebbe vergognarsi. E pure una ipocrita. Sa benissimo il vero motivo per cui mi ha mandato fuori."
    "Senti, smettila, mi sono proprio stufata". Si gira e se ne va, a passo svelto, verso la sua adorata macchinetta del caffè.
    Arriva il prof. di lettere che mi chiede cosa è successo. Legge la nota sul registro, si avvicina e mi fa: "caro Francesco, mi permetto di dissentire con la professoressa di lettere. Io avrei un' altra opinione di te".
    Beh, me lo auguro.

    Sul registro, guardo cosa ha scritto la mia amata prof.

    "FRANCESCO XXX SI COMPORTA IN MODO EDUCATAMENTE MALEVOLO NEI CONFRONTI DELL'INSEGNANTE"



    C&C
    Franci
    Dove sono le copie originale delle trascrizioni delle registrazioni?

    Chi mi dice che non sia tutto il frutto di una ribollita mal digerita??

  6. #26
    Ospite

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    Cerchiamo di fare chiarezza. Un' insegnante non può fare propaganda di partito in classe, ne può definire stronzetto un suo alunno. Può, invece, se interpellata dagli studenti, anzi deve, dire qual'è il suo pensiero su provvedimenti che riguardano l'istituzione scolastica. Per esempio, io ha scioperato il 18 febbraio, con la Gilda, nonostante la Cgil avesse revocato lo sciopero. il giorno dopo, i miei studenti mi hanno chiesto perchè avessi scioperato: io ho tranquillamente detto che non ero d'accordo con i provvedimenti del ministro Moratti e ho chiarito perchè. La stessa cosa facevo anche prima, quando scioperavo contro il concorsone del ministro Berlinguer. A me sembra, anzi, una cosa molto educativa esporre i motivi di assenso o dissenso verso dei provvedimenti, se vengono richiesti. Quanto ai manifesti sindacali, qualsiasi luogo di lavoro, perciò anche la scuola,. ha delle bacheche dove esporli. Questo significa vivere in una democrazia, in una dittatura è diverso. Credo, anzi, che pretendere l'allineamento del personale statale alle posizioni del governo sia profondamente antidemocratico. Io ho studenti di tutte le tendenze politiche: li rispetto e, di conseguenza, loro mi rispettano, perchè sanno che non mi faccio condizionare, nella valutazione, dalla loro appartenenza politica. Loro sanno come la penso, io so come la pensano loro: questo è il bello della scuola pubblica, che ci si può confrontare con chi è diverso da noi, invece di vivere in un'atmosfera asettica, dove si formano degli automi, non dei cittadini.
    PS: uno dei ragazzi con cui sono rimasta in migliori rapporti, è uno che vota Forza Italia, ora è in Portogallo per Erasmus (è al quarto anno di ingegneria).

  7. #27
    Oscar
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    Originally posted by gdr
    Cerchiamo di fare chiarezza. Un' insegnante non può fare propaganda di partito in classe, ne può definire stronzetto un suo alunno. Può, invece, se interpellata dagli studenti, anzi deve, dire qual'è il suo pensiero su provvedimenti che riguardano l'istituzione scolastica. Per esempio, io ha scioperato il 18 febbraio, con la Ga, nonostante la Cil avesse revocato lo sciopero. il giorno dopo, i miei studenti mi hanno chiesto perchè avessi scioperato: io ho tranquillamente detto che non ero d'accordo con i provvedimenti del ministro Moratti e ho chiarito perchè. La stessa cevo anche prima, quando ho scioperato contro il concorsone del ministro Berlinguer. A me sembra, anzi, una cosa molto educativa esporre i motivi di assenso o dissenso verso dei provvedimenti, se vengono richiesti. Quanto ai manifesti sindacali, qualsiasi luogo di lavoro, perciò anche la scuola,. ha delle bacheche dove esporli. Questo significa vivere in una democrazia, in una dittatura è diverso. Credo, anzi, che pretendere l'allineamento del personale statale alle posizioni del governo sia profondamente antidemocratico. Io ho studenti di tutte le tendenze politiche: li rispetto e, di conseguenza, loro mi rispettano, perchè sanno che non mi faccio condizionare, nella valutazione, dalla loro appartenenza politica. Loro sanno come la penso, io so come la pensano loro: questo è il bello della scuola pubblica, che ci si può confrontare con chi è diverso da noi, invece di vivere in un'atmosfera asettica, dove si formano degli automi, non dei cittadini.
    PS: uno dei ragazzi con cui sono rimasta in migliori rapporti, è uno che vota Forza Italia, ora è in Portogallo per Erasmus (è al quarto anno di ingegneria).

    Per curiosità, hai mai detto ai tuoi studenti che ti diverti a discutere di politica su internet?

  8. #28
    fui lsu
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: "Senti stronzetto, la scuola non è di Berlusconi!"

    Originally posted by EMPEROR DOLLAR $


    Sei autorizzato a non crederlo. Ma io feci esattamente così, con una bidella e con un'insegnante.
    1)Discussione col preside e altri insegnanti
    2)Falsa minaccia di denuncia.

    Entrambe sono state trasferite. Anzi, la bidella è stata trasferita, invece l'insegnante ha dato le dimissioni.

    Sai com'è, quando si rendono conto di non contare un cazzo all'infuori della classe (la loro unica entrata era il loro stipendio miserino di 2,5 mil. Lit.), col cavolo che si mettono in testa di rispondere alle lettere di costosissimi avvocati


    E' ovvio, e qui ribadisco il consiglio a Franci, che prima si deve accertare che le idee politiche del preside e di altri insegnanti NON SIANO sinistroidi

    A quel punto bastano 150€ per far scrivere ad un buon avvocato una letteraccia e niente più. Che ottiene SEMPRE gli effetti sperati.

    "I WANT YOU" , diceva lo zio Sam
    Costosissimi avvocati?
    Qui si usa invece ricorrere a dei pescecani che non sono, invece, molto costosi. In compenso sono molto cattivi...

    Tra l'altro, con tre gradi di giudizio, faceva a tempo a fare trasferire te, con le buone o meno.

    Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene.

  9. #29
    Ospite

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    Originally posted by Oscar



    Per curiosità, hai mai detto ai tuoi studenti che ti diverti a discutere di politica su internet?
    Normalmente in classe faccio lezione e difficilmente racconto qualcosa della mia vita privata, Credo che qualcuno sappia che vado su Internet perchè conosce mio figlio, ma non cosa io ci vada a fare.

  10. #30
    Oscar
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    Originally posted by gdr


    Normalmente in classe faccio lezione e difficilmente racconto qualcosa della mia vita privata, Credo che qualcuno sappia che vado su Internet perchè conosce mio figlio, ma non cosa io ci vada a fare.
    Io invece non ho nessun problema a dire ai miei conoscenti che navigo in internet e partecipo a forum in cui si discute di politica, non sono però un insegnante.

 

 
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