da www.iltempo.it :
"Domenica 10 Marzo 2002
Secondo il vicepremier lo Statuto dei lavoratori non è un tabù e il progetto del Governo punterà all’emersione del sommerso
Lavoro, Fini mediatore con nuove proposte
Pezzotta attacca Cofferati: «La Cisl non aderirà allo sciopero della Cgil. Siamo autonomi»
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di SARINA BIRAGHI
COFFERATI è servito. È di ieri l’altolà della Cisl con un Savino Pezzotta, più chiaro e duro che mai: «La Cisl non aderirà mai a scioperi o manifestazioni proclamati da altri. O lo facciamo insieme, oppure ognuno si faccia la sua». Anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, mediatore tra i colleghi, non aveva digerito il rifiuto di Cofferati a spostare la data già fissata al 5 aprile per lo sciopero generale dicendo chiaramente che il «Cinese» più che sindacato fa politica. Ancora scontro sindacale mentre il Governo si appresta a riscrivere la delega sul mercato del lavoro, come ha ribadito ieri il vicepremier Gianfranco Fini intervenendo all’assemblea dell’Unionquadri a Roma, rivestendo i panni del «mediatore» come già fatto nella vertenza del pubblico impiego. Lo statuto dei lavoratori non può essere considerato come un totem intoccabile, ma bisogna adattarlo alle mutate esigenze della realtà, ha detto Fini, perché le riforme sono necessarie per rendere più competitiva l'Italia nella nuova Europa.
Fini auspica di «poter arrivare alle riforme attraverso un costruttivo dialogo con tutti e quindi con un avviso comune. In caso contrario rivendichiamo il diritto-dovere di governare e quindi di presentare le proposte che sin dalla prossima settimana saranno avanzate». Sullo stralcio dell’art.18 Fini non dà certezze: «La delega comprende tanti articoli e tanti punti aspettiamo proprio qualche giorno perché vogliamo mettere a punto una nuova proposta che riesca a garantire che le riforme si facciano ed eviti il rischio di uno scontro sociale».
La proposta potrebbe essere in due fasi: le norme sui licenziamenti verrebbero trasferite dalla delega sul mercato del mercato del lavoro alla legge sull’emersione del sommerso, come suggerito dal ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, mentre nel ddl verrebbe inserito lo Statuto dei lavoratori con forme di tutela allargata a lavoratori atipici e precari, come caldeggiato dalla Cisl.
Insomma, l’intento è depotenziare lo sciopero generale della Cgil, che ironicamente Pezzotta definisce «particolare», dialogare il più possibile con Cisl e Uil, senza mettersi contro Confindustria però, che continua a chiedere riforme.
Pezzotta ieri a Roma ha concluso la manifestazione «Cento città» (a Sanremo ha firmato anche Pippo Baudo) per sensibilizzare lavoratori e cittadini contro l’ipotesi di modifica dell’art.18: ai circa mille sindacalisti presenti, ha ribadito l’urgenza dello stralcio perché solo in caso contrario ci sarà uno sciopero perché «la Cisl fa solo sindacato non politica».
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiarito che la nuova proposta del governo sulle modifiche all'art. 18 non è una retromarcia e che sarà decisa dall'esecutivo in maniera collegiale.
Intanto Cofferati, che ha ricevuto anche i complimenti di Rutelli per la seria battaglia intrapresa, se la ride sotto i baffi e non si «smuove». È convinto che le sue manifestazioni hanno messo in crisi il Governo e anche i suoi colleghi sindacalisti che «anche chiudendo gli occhi non riusciranno a non vedere il 23 marzo».
Cordiali saluti.