Molto,molto bene Scajola sull'immigrazione!

[Dragonball (POL)]

«Centri d’accoglienza al di là del Mediterraneo»
Scajola: polizia di frontiera europea per fermare i clandestini. Ruini: serve più solidarietà verso chi viene da lontano


DAL NOSTRO INVIATO
AGRIGENTO - Il controllo di mare e coste affidato ad «una polizia di frontiera europea» e l’istituzione di centri permanenti di accoglienza per gli immigrati clandestini «nei Paesi al di là del Mediterraneo», a cominciare da Turchia e Tunisia, sono i due cardini di un progetto che il governo ha deciso di far marciare a passo spedito convincendo tutti i partner della Unione europea.
Un progetto anticipato ieri in Sicilia dal ministro dell’Interno Claudio Scajola durante due veloci tappe a Mazara del Vallo ed Agrigento dove ha incontrato l’equipaggio dell’Elide, il peschereccio impegnato nelle operazioni di soccorso, e i sopravvissuti della tragedia del mare a largo di Lampedusa.
Una visita preceduta da una lettera agli stessi pescatori del sottosegretario Antonio D’Alì, al seguito di Scajola nella terra in cui è stato eletto, «fiero di un ammirevole esempio di coraggio e solidarietà, nella migliore tradizione dei marinai siciliani e mazaresi». E loro, quando si ritrovano davanti al ministro, cancellano la rabbia dei primi sfoghi registrati dai cronisti a Lampedusa. Dopo quattro giorni, tornati a casa, stanno per riprendere nuove battute di pesca nel Canale dove si troveranno di nuovo in contatto con le navi militari e correggono il tiro, senza più accusare la Marina di non aver fatto il possibile per salvare decine di naufraghi.
Forte del «contrasto» fra le dichiarazioni lette sui giornali e le conversazioni avute ieri con gli uomini del mare, Scajola ha suggerito infine di «cacciar via ogni strumentalizzazione e cattiveria perché, quando accadono, dobbiamo riflettere sulle tragedie evitando gli scaricabarile». Un modo per difendere la Marina: «Ha fatto tanti salvataggi con un’azione che nessuna polemica può offuscare». Anche se, parlando dei naufraghi salvati ieri ad Otranto con mare forza 6-7 dagli elicotteri, non si è sottratto ai quesiti sul mancato ricorso agli stessi mezzi giovedì scorso, con mare forza 4-5: «E’ probabile che si potesse fare di più, ma occorre dirlo senza cattiverie...».
Applaudito dalle donne sudafricane ospitate nel Centro accoglienza di Agrigento e soddisfatto dai sorrisi del comandante del peschereccio, Vito Diodato, il capo del Viminale ha provato così ad andare oltre le polemiche annunciando il vertice del 30 maggio a Roma con i suoi colleghi europei per discutere della polizia comunitaria di frontiera e per mettere a punto il progetto dei Centri nei Paesi di provenienza «a spese dell’Europa».
Un modo per tentare di bloccare il flusso di clandestini che si sta trasformando in un vero e proprio «esodo» sintetizzato in dati allarmanti: nei primi due mesi dell’anno siamo già al 50 per cento del totale di immigrati sbarcati in Italia l’anno scorso, nonostante si tratti della stagione più fredda. Di qui il timore che i trafficanti di esseri umani si preparino a rovesciare attraverso le nostre coste un popolo di clandestini. Ma l’Italia da sola non può farcela. E per questo si lancia l’appello all’intera Europa. Mentre, sul piano interno, Scajola insiste sulla necessità di approvare «una legge giusta».
Il riferimento al contestato progetto Bossi-Fini è chiaro: «Non è un problema repressivo. Si tratta di fare rientrare il grosso del flusso nella sfera della legalità. Ma per questo gli ingressi vanno collegati alla possibilità di un lavoro. Una legge giusta deve consentire agli immigrati di venire in Italia per lavorare onestamente e vivere decorosamente. Non cercando delle scorciatoie offerte dalla peggiore criminalità e che portano solo a disperazione e tragedia».
Solo una contestazione ieri, davanti alla prefettura di Agrigento, dove cinquanta ragazzi del «Forum sociale siciliano» hanno steso un lenzuolo con la parola «vergogna» gridata a squarciagola all’arrivo del corteo blindato. Era tutto pronto per fare entrare il ministro dal retro del palazzo, ma lui ha bloccato la sua auto, è sceso e si è diretto verso i giovani, impettito, con occhi di fuoco. Un attimo di tensione. Poi è tornato sui suoi passi salendo su con i suoi collaboratori: «Mi volevano far passare dalla cantina. Eh no. Ma quelli sono di Rifondazione comunista?».
Felice Cavallaro

A parti i pretacci patetici e buonisti,la proposta di centri di permanenza non qui,MA nei Paesi dove partono gli immigrati,fatta da Scajola,mi sembra VERAMENTE un OTTIMA cosa,e una svolta NETTA,impensabile se ci fosse stato un governo sinistro.
Bisogna far cosi':gli immigrati devono capire che qui non toccano manco terra.
INTRANSIGENZA TOTALE.

[pensiero]

Finalmente dragon qualcosa che ti va bene, era ora meno male, l'importante è cmq che dal dire seguano anche i fatti, ciao el fegato rovinà daee notisie de stamatina el me ze drìo pasare
pensiero