I giovani europei dicono no al Superstato
Un rappresentante dell’Mgp ospite all’assise
degli indipendentisti fiamminghi
di Paolo Bassi

Retrogradi, conservatori, reazionari. Questi sono solo alcuni degli epiteti che normalmente vengono indirizzati a chiunque osi avanzare qualche dubbio sul modello di Europa burocratica e illiberale che si sta profilando all’orizzonte. A ben vedere però, molto spesso, i più attivi nel sostenere la necessità di fare fronte contro l’alleanza tecnocratica delle elite di Bruxelles, non sono degli sparuti drappelli di nostalgici, intimoriti dai cambiamenti e con gli occhi rivolti al passato; ma i giovani, che per definizione sono proiettati verso il futuro e le sue sfide. A dimostrarlo ci sono i sempre crescenti successi segnati dalle formazioni giovanili dei movimenti politici che nel Vecchio Continente hanno avuto il coraggio di ingaggiare una battaglia per correggere il tiro sul domani della Ue. Il 24 febbraio scorso migliaia di ragazzi e ragazze si sono ritrovati a Brescia in occasione della prima assemblea federale dei Movimento Giovani Padani. Fra questi anche alcune delegazioni di “under 30” di movimenti autonomisti e identitari europei: dalle Fiandre, alla Bretegna, dalla Cornovaglia, alla Svizzera. La settimana scorsa invece è toccato ai giovani del Vlaams Block, partito indipendentista fiammingo, tenere il loro congresso. «È stato un happening riuscitissimo - ci ha raccontato il responsabile Esteri dell’MGP, Stefano Corti, ospite all’assise dell’VB - , che ha contato la partecipazioni quasi un migliaio di giovani. Oltre a me come rappresentante dei Giovani padani, c’erano diverse altre rappresentanze straniere, dalla Scandinavia alla Francia. Devo dire - ha osservato - che nelle Fiandre, le battaglie e i programmi della Lega Nord, sono particolarmente conosciuti e apprezzati. Lo si capisce non solo dagli attestati di stima e di affetto che sono stati pubblicamente rivolti al nostro movimento, ma anche semplicemente guardando i loro manifesti che riportano molti dei nostri slogan storici. Durante il congresso - ha poi proseguito Corti - ho avuto modo di conoscere il capogruppo del Vlaams Block alla Camera e diversi altri rappresentanti istituzionali, che mi hanno detto di auspicare una futura collaborazione con il Carroccio, magari attraverso una manifestazione comune contro l’Europa tecnocratica e centralista che purtroppo conosciamo». Giovedì scorso, nuova uscita pubblica dei giovani indipendentisti fiamminghi. Questa volta, davanti alle scuole per una manifestazione a favore dell’identità e della salvaguardia della cultura fiamminga. «Una mobilitazione riuscitissima sia sotto i profilo delle adesioni, che dell’immagine - ha confermato Corti - . Unica nota stonata - ha aggiunto l’esponente dei Giovani Padani - una provocazione da parte dei cosiddetti no global che, come sempre, si sono lasciati andare a violenze e devastazioni. Un “modus operandi” purtroppo assai noto a noi leghisti che, molto spesso, abbiamo vissuto simili provocazioni durante i nostri cortei. Questa volta però i leoncavallini belgi, hanno trovato una ferma risposta delle forze dell’ordine, le quali hanno bloccato la contro-manifestazione non autorizzata, procedendo anche a diversi arresti. Persino i mass media - ha concluso Corti - hanno messo in risalto come l’intento degli squatter fosse apertamente violento e quindi censurabile sotto ogni profilo».