Roma, 14 mar. (Adnkronos) - E' la querela di Stefania Ariosto nei confronti di Cesare Previti per diffamazione, il 'casus belli' di oggi alla Camera dei deputati. Ad accendere gli animi e provocare la decisione del presidente Casini di sospendere la seduta, e' l'intervento del sottosegreatrio Vittorio Sgarbi in difesa di Previti. Con il dito puntato contro l'Ulivo e la sinistra.
''Dovete smetterla di chiamarci servi -accusa Sgarbi con Luciano Violante che gli da' sulla voce, ripreso e richiamato dal presidente Casini- servi siete stati voi, ancora alla corte di Ceausescu e oggi a quella di Castro''. La sinistra insorge e volano monetine da uno e due centesimi all'indirizzo di Sgarbi. Dai banchi della destra tutti in piedi ad indicare. ''Gesto inqualificabile'', sentenzia Casini che fischia il time out.
Alla ripresa dei lavori, Casini preannuncia ''provvedimenti opportuni'' contro ''gesti lesivi della dignita' del Parlamento'', una volta che avra' visionato i filmati dell'accaduto. Aldo Cennamo, deputato diessino, si autoaccusa e chiede scusa a Casini e colleghi. Sgarbi, pero', non ci sta e protesta. ''Insomma basta -sbotta Casini stavolta all'indirizzo del sottosegretario- onorevole Sgarbi, Cennamo sta facendo autocritica: un gesto inusuale con il quale chiede scusa anche a lei. Abbiamo piu' rispetto gli uni degli altri. Anche perche' nessuno di noi ha il dono dell'infallibilita''.