Parla Cetica il segretario generale dell'Ugl, sindacato legato ad An
ROMA - "Siamo contro la deroga all'art.18 - dice Cetica - ma non solo. Nella delega ci sono due elementi anche più gravi. Il primo è il ricorso all'arbitrato per equità nelle cause di lavoro. Il secondo è l'abrogazione dell'art.2112 del codice civile, che permette alle industrie di scorporare a volontà alcune parti del processo produttivo. Sommando questa abrogazione a quella della legge del 1960 sull'interposizione di mano d'opera, si può dire che sono riusciti a realizzare il delitto perfetto".
In che senso delitto perfetto?
"Le due manovre formano un combinato disposto. La legge sull'interposizione di mano d'opera offriva almeno la possibilità di far ricorso alla magistratura nei casi di spezzettamento camuffato. Ora invece possono spezzettare la produzione in tante microaziende, tutte al disotto dei 15 dipendenti, e aggirare comunque l'art. 18. E' grave che non si parli anche di questi due passaggi della delega".
Come lo spiega?
"Per quanto riguarda l'arbitrato col fatto che Cgil Cisl Uil sono parzialmente d'accordo. Per il resto è un silenzio incomprensibile".
Nei giorni scorsi avete fatto appello a Fini perchè il governo modificasse le sue posizioni. Avete avuto risposta?
"Non abbiamo fatto appello a Fini ma all'intero governo e alla maggioranza, dove convivono posizioni diverse, falchi e colombe".
Come vi porrete nei confronti della maggioranza dopo l'irrigidimento del governo?
"Ora l'interlocutore è il parlamento. L'iter della delega sarà lungo e cercheremo di far capire che i lavoratori non possono accettare rapporti di lavoro sempre più precari. Cercheremo anche di far capire che non è possibile creare nuovi posti di lavoro licenziando. Questa è un'assurdità persino dal punto di vista algebrico: meno uno non equivale a più uno o più due".
Ci sono state pressioni da parte dei partiti della maggioranza perchè modificaste la vostra linea?
"Assolutamente no. Ci sono state pressioni da parte nostra sui parlamentari della maggioranza, soprattutto su quelli che sapevamo più sensibili all'argomento".
Cosa pensate dell'eventualità di indire un referendum abrogativo?
"Che è uno strumento da usare con grandissima cautela. Non dimentichiamoci della sconfitta del referendum dell'85 sulla scala mobile. Per combattere una battaglia referendaria bisogna controllare i mezzi di informazione. Qui, invece, la situazione è che stamattina il Tg di Canale 5, quello che dà tutte le notizie del giorno prima, non ha neppure parlato delle decisioni del governo sull'art.18".
Aderirete allo sciopero generale?
"Come la Cisl e la Uil, neppure noi possiamo accodarci allo sciopero proclamato dalla Cgil, ma se questa accetta di spostare la data aderiremo di certo".
Parteciperete alla manifestazione del 23 marzo?
"No. Si svolgerà il consiglio nazionale dell'Ugl. Sulla manifestazione indetta dalla Cgil abbiamo parecchi dubbi. Questa è una battaglia assolutamente giusta, ma Cofferati l'ha ideologizzata, esattamente come il governo. Il risultato è disastroso".
da: www.ilmanifesto.it