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  1. #11
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    Chi sono i moderatori qua'?Uno e' pfb,l'altro chi e'?
    VERGOGNA!
    Dove e' finita la liberta' di parola?
    e chi' e' deborah fait,Dio?
    il forum e' suo?
    mah................

  2. #12
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    Diciamo sono sbagliati entrambi i termini,
    il vile servo esegue!
    ecco i termini adatti!

  3. #13
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    Predefinito Messaggio per Pieffebi

    Mi permetto umilmente di far notare che appare alquanto sospetto il desiderio di voler imporre in Europa per legge verità storiografiche che, se fossero così palesemente evidenti, non avrebbero bisogno di esser stabilite per legge. Seguono i dati sui "crimini di pensiero" in Germania dal 1994 al 1999
    Germany today:
    58,148 Criminal prosecutions
    Because of "Thought Crimes"
    During The Last Six Years:
    Year Right Left Foreign Sum
    1994 5,562 185 235 5,982
    1995 6,555 256 276 7,087
    1996 7,585 557 818 8,960
    1997 10,257 1,063 1,249 12,569
    1998 9,549 1,141 2,098 12,788
    1999 8,698 1,025 1,525 11,248
     Right: "Offenses with right wing extremist background", that is: "Propaganda Offenses" and "Stirring up the People"
     Left: Offenses with left wing extremist background", generally referred to as "other offenses"
     Foreign: offenses committed by foreign extremists, mainly against the German law of organisations ("Vereinsgesetz") by Kurds in the prohibited Kurdian Liberation Army PKK
    Source: Report of the German Office for the Protection of the Constitution, acc. to the German Federal Bureau of Investigation ("Bundeskriminalamt"), 1995/1996/1997/1998/1999 [36]
    Germania oggi:
    58.148 procedimenti penali per “crimini di pensiero”
    durante gli ultimi sei anni

    Fonte Ufficio tedesco di protezione della Costituzione
    Fonte Ernst Gauss Dissecting the Holocaust pag 571 Edizioni Theses & Dissertation Press www.tadp.org/b/dth








    Fascismo: dalla sua istituzione il 1/2/1927, al suo scioglimento, con la caduta del regime il 25/7/1943, il tribunale speciale per la difesa dello Stato processò 5.619 imputati condannandone 4.596.

    Fonte inserto del Manifesto “Ricordate quel 25 aprile?” n.1




    Le leggi europee antirevisioniste
    Può sembrare incredibile, ma in questi ultimi anni, la "democratica" Europa, alla chetichella, si è dotata di leggi che, se ufficialmente combattono il razzismo, nella realtà hanno come unico scopo, inconfessato ma perseguito,limitare la libertà di pensiero. Tutto questo è avvenuto nel più ovattato "silenzio stampa" tanto che, i provvedimenti adottati, hanno destato pochissima eco nei paesi interessati ; è nostra ferma convinzione, infatti, che oltre il 90% della popolazione non ne sappia addirittura nulla. Nel volgere di un lustro, sotto l'egida delle più svariate associazioni, ADL e LICRA per tutte, con l'appoggio di deputati, spesso riconducibili alla medesima area ed il vitale apporto di qualche "utile idiota" Austria, Belgio, Francia, Germania, Spagna e Svizzera hanno adottato misure liberticide, di una durezza tale che, se applicate ai criminali comuni farebbero gridare, i promotori stessi, allo scandalo. Il nostro paese, per non perdere la sua antica vocazione all'ambiguità, ha varato una legge equivoca ed ipocrita che, pur non sposando espressamente le tesi accolte nelle nazioni sopra citate , è tuttavia, in virtù della sua nebulosa vaghezza, applicabile, con il compiacente aiuto di alcuni magistrati, anche a quei specifici "reati" . Nel Regno Unito questo genere di legislazione non ha trovato, almeno sotto il precedente governo conservatore, alcuna possibilità di attuazione, destando anzi sdegnati commenti come quello pubblicato dal Daily Express in data 25 Novembre 1995 : "L'opporsi a questa politica europea non significa che ci si mostri indulgenti verso il razzismo, ma che ci si mostra appassionati sostenitori della libertà e che si riconosce che la piena accettazione della libertà altrui implica anche l'accettazione dei suoi lati negativi, comprese le sue idee ripugnanti"
    Naturalmente il razzismo è un mero pretesto politico e propagandistico: lo scopo inconfessato è quello di impedire la nascita, la crescita e la libera circolazione degli studi revisionistici, i soli che possano infastidire i potentati. Il poco invidiale compito di battistrada è toccato alla Francia che, già nel 1990, grazie alle fatiche dell'on. Gayssot stabiliva per legge, con una larghezza di vedute ben degna degli eredi della "Rivoluzione", la Verità Storica. Non è certo la prima volta che chi detiene il potere scrive, o fa scrivere, una versione agiografica degli anni che, in qualche modo, lo riguardano. Nel Celeste Impero era prassi comune che, ogni nuovo imperatore, facesse riscrivere la storia in funzione della sua augusta persona; speravamo che i secoli e la distanza, culturale e geografica, ci avrebbero risparmiato almeno questo, ma non è andata così. La civile Francia ha superato se stessa, non solo ha fornito una versione storica ufficiale, cosa di per sé discutibile, ma legittima, ma ha blindato questa versione rendendola, ope legis, l'unica verità possibile. Quella vetta del diritto che è stato il processo di Norimberga è assurto a dogma, giuridico e storico. E' inevitabile che chi contravviene a questa norma debba essere punito: chi contesta un dogma è un eretico e gli eretici vanno al rogo. Lo zelo del legislatore ha provocato molte situazioni paradossali. La più emblematica ha per protagonista Gorbaciov , che neppure Gayssot in persona riuscirebbe, credibilmente, a presentare per un pericoloso neo-nazista. Le scuse che l'ultimo segretario generale del PCUS ha presentato al governo e al popolo polacco per l'eccidio delle fosse di Katyn perpetrato, per sua stessa ammissione, dalla polizia segreta russa, ma scientemente addebitato, dai giudici di Norimberga ai tedeschi, contravvengono in modo esplicito e formale la vigente legislazione francese che vieta espressamente la libera discussione, figuriamoci la contestazione, delle sentenze di Norimberga. Evidentemente, le altre nazioni europee, invidiose del livello raggiunto dalla Francia hanno fatto il possibile per dotarsi di leggi che non sfigurino al confronto. In un quinquennio, come abbiamo già osservato, molti paesi seguiranno questa nobile linea. L'Austria nel 1992, la Germania nel 1994 e nel 1995 il Belgio, la Spagna e la Svizzera. Il nostro capolavoro giuridico risale al 1993. Nella sezione "Le Leggi" potrete trovare i testi dei provvedimenti con brevi note sulla genesi parlamentare.

    Legge Gayssot 13 giugno 1990 articolo 9
    “Saranno puniti delle pene previste(..) coloro che avranno contestato, attraverso uno dei mezzi enunciati all’articolo 23, l’esistenza di uno o più crimini contro l’umanità, così come sono definiti dall’articolo 6 dello statuto det Tribunale Militare internazionale annesso all’Accordo di Londra dell’8 agosto 1945 e che sono stati commessi sia da membri di una organizzazione dichiarata criminale in applicazione dell’articolo 9 del detto statuto, sia da una persona riconosciuta colpevole di tali crimini da un tribunale francese o internazionale.”

  4. #14
    Cavaliere
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    Harm Wulf: Mi permetto umilmente di far notare che appare alquanto sospetto il desiderio di voler imporre in Europa per legge verità storiografiche che, se fossero così palesemente evidenti, non avrebbero bisogno di esser stabilite per legge.

    Re: E' tristemente normale che anche le cose più evidenti vengano contestate da qualcuno, perchè lo spirito umano è per sua natura "anarchico".
    C'è gente che afferma che lo sbarco sulla Luna era una finzione girata ad Hollywood, c'è chi afferma le cose più strampalate come il creazionismo biblico letteralista, la generazione spontanea della vita, ecc...
    Con la differenza che mentre quelle che ho citato sono stupidate innocue e solo ridicole, la negazione dell' Olocausto è una stupidata assai pericolosa, perchè agli occhi delle masse rende il Nazismo riproponibile, e perchè all' estrema DX usano il negazionismo per insinuare che gli ebrei controllano la produzione storiografica e culturale mondiale difondendo "menzogne", con ciò diffondendo una nuova e inquietante forma di antisemitismo.

  5. #15
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    Originally posted by I'm Hate
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    Dove e' finita la liberta' di parola?
    e chi' e' deborah fait,Dio?
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    mah................

    Una piccola precisazione: io non sono moderatore di QUESTO forum. Grazie.
    Circa la vergogna pseudo-scientifica del negazionismo olocaustico, vero mito ideologico fondato sul nulla, credo che non ci sia altro da aggiungere.
    Personalmente però sono contrario alle limitazioni della libertà d'espressione, salvo che non assuma toni e modi offensivi.
    La negazione dell'olocausto è in qualche modo di per sè offensiva per gli ebrei, e quindi vanno comprese le loro reazioni. Tuttavia la libertà di pensiero è, per dirla con la marxista Rosa Luxemburg, pur sempre "la libertà di chi pensa diversamente", e per dirla con von Mises la libertà va garantita anche alle idee infami, fin che rimangono mere opinioni.
    Saluti liberali.


    P.S.= riguardo ai crimini control'umanità si debbono intendere di per sè apologetiche le"opinioni"razziste tese a promuovere e scatenare odio, violenza e discriminazione contro una determinata etnia, fede regliosa.....

  6. #16
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    Provo anch'io a dire la mia. Anticipo che sono un convinto sostenitore della menzogna olocaustica (ma dai! dici davvero?), e che ho le mie idee relative al perchè questa menzogna sia stata sacralizzata. Altrove, in una e-mail privata (poichè per l'ennesimo cartellino rosso-biancazzurro non potevo postare) ebbi a scrivere:
    <...L'arte, la realtà plasmata (così come ci viene descritta dal soggetto), si sostituisce alla scienza, la realtà-oggetto (ossia la realtà che si descrive da sola). Cosa!? No!? E via tutti insieme in coro: "Adolf il Folle e, visto che ci siamo, Isabella la Vacca". Il gioco è fatto: l'ultimo orgoglioso afflato dell'Aquila diventa l'ultimo rigurgito del Mostro finalmente morente! Non dev'esserci Kyffhauser! "Finalmente!", noi e loro insieme, entrambi vittime predestinate, forse loro ancor prima di noi (parzialissima consolazione!)...>.
    Sempre nella stessa e-mail avevo inoltre scritto:
    <...In quel contesto (Medio Oriente, nda) aveva solo un valore congiunturale: negare la prima giustificazione di un capovolgimento, e cioè di una legittima rivendicazione sugli altrui diritti che diventa il proprio diritto a concedere qualcosa agli altri...insomma, un contropiede al termine di una partita già apparentemente persa...>
    E veniamo al dunque: a mio parere esistono tre diversi approcci al problema "revisionismo olocaustico" (laddove "negazionismo" mi risulta essere un neologismo rifiutato dalla stragrande maggioranza dei "revisionisti"):
    il primo, necessario, "metodologico";
    il secondo, legittimo se conseguente al primo, "di merito";
    il terzo, illegittimo, infame, menzognero, fazioso, partigiano, che oserei definire "arbitrariamente ermeneutico", tendente cioè a vincolare (e ovviamente inquinare) le due precedenti analisi a una presunta volontà mistificatrice e di contrapposizione del ricercatore storico e storiografico.
    L'esempio più fulgido? Sua Eccellenza il Sen. Pieffebi.
    Mi riservo il diritto di meglio specificare in seguito quanto sommariamente espresso, soprattutto se riesco a capire come c***o si fa a "quotare" gli altrui interventi inserendovi qua e là le mie considerazioni. Qualcuno è in grado di aiutarmi? Grazie.
    Ne approfitto per chiedere anch'io il perchè del "lucchettamento" del precedente thread di Klassenkampf. Superficialmente mi par di poter dire che i motivi papabili sono due: l'uno condivisibilissimo, l'altro sommamente ipocrita. Ma dei due, uno: quale?

  7. #17
    Roderigo
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    Originally posted by jesi1194
    Ne approfitto per chiedere anch'io il perchè del "lucchettamento" del precedente thread di Klassenkampf. Superficialmente mi par di poter dire che i motivi papabili sono due: l'uno condivisibilissimo, l'altro sommamente ipocrita. Ma dei due, uno: quale?
    In genere, un topic viene chiuso quando la discussione degenera in rissa, procede per provocazioni, o si esaurisce, anche se i partecipanti, pur non avendo nulla da aggiugere continuano a replicarsi, per non cedere l'ultima parola. Nel topic in questione, concorrono tutti e tre gli elementi. E prima di venir chiuso, gli sono stati cancellati gli ultimi messaggi, particolarmente offensivi.

    C'è poi un problema di pertinenza tematica. Il forum è monotematico, dedicato al Medio Oriente. Ogni argomento può essere proposto, purchè in relazione al tema del forum. In relazione effettiva, non pretestuosa. Un conto è discutere della importanza dell'olocausto, della sua versione mitica, in rapporto al conflitto arabo-israeliano, alla nascita ed esistenza di Israele. Un'altro è cambiare discorso e natura della discussione, riproponendo le solite infinite discussioni negazioniste, proposte nella sola giornata di ieri in ben tre topic.

    R.

  8. #18
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    Originally posted by Roderigo

    ...In relazione effettiva, non pretestuosa...R.
    E' questa la chiave di lettura della tua risposta?
    E comunque: l'incipit di Klassen e la tua successiva replica mi sono sembrati piuttosto pertinenti. Chi ha fatto sbarellare il tutto è stato qualcun altro, o sbaglio? Che significa? Che se viene aperto un thread che non mi garba è sufficiente un mio intervento fuori luogo per farlo chiudere? Saluti.

  9. #19
    SENATORE di POL
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    Originally posted by jesi1194
    Provo anch'io a dire la mia. Anticipo che sono un convinto sostenitore della menzogna olocaustica (ma dai! dici davvero?), e che ho le mie idee relative al perchè questa menzogna sia stata sacralizzata. Altrove, in una e-mail privata (poichè per l'ennesimo cartellino rosso-biancazzurro non potevo postare) ebbi a scrivere:
    <...L'arte, la realtà plasmata (così come ci viene descritta dal soggetto), si sostituisce alla scienza, la realtà-oggetto (ossia la realtà che si descrive da sola). Cosa!? No!? E via tutti insieme in coro: "Adolf il Folle e, visto che ci siamo, Isabella la Vacca". Il gioco è fatto: l'ultimo orgoglioso afflato dell'Aquila diventa l'ultimo rigurgito del Mostro finalmente morente! Non dev'esserci Kyffhauser! "Finalmente!", noi e loro insieme, entrambi vittime predestinate, forse loro ancor prima di noi (parzialissima consolazione!)...>.
    Sempre nella stessa e-mail avevo inoltre scritto:
    <...In quel contesto (Medio Oriente, nda) aveva solo un valore congiunturale: negare la prima giustificazione di un capovolgimento, e cioè di una legittima rivendicazione sugli altrui diritti che diventa il proprio diritto a concedere qualcosa agli altri...insomma, un contropiede al termine di una partita già apparentemente persa...>
    E veniamo al dunque: a mio parere esistono tre diversi approcci al problema "revisionismo olocaustico" (laddove "negazionismo" mi risulta essere un neologismo rifiutato dalla stragrande maggioranza dei "revisionisti"):
    il primo, necessario, "metodologico";
    il secondo, legittimo se conseguente al primo, "di merito";
    il terzo, illegittimo, infame, menzognero, fazioso, partigiano, che oserei definire "arbitrariamente ermeneutico", tendente cioè a vincolare (e ovviamente inquinare) le due precedenti analisi a una presunta volontà mistificatrice e di contrapposizione del ricercatore storico e storiografico.
    L'esempio più fulgido? Sua Eccellenza il Sen. Pieffebi.
    Mi riservo il diritto di meglio specificare in seguito quanto sommariamente espresso, soprattutto se riesco a capire come c***o si fa a "quotare" gli altrui interventi inserendovi qua e là le mie considerazioni. Qualcuno è in grado di aiutarmi? Grazie.
    Ne approfitto per chiedere anch'io il perchè del "lucchettamento" del precedente thread di Klassenkampf. Superficialmente mi par di poter dire che i motivi papabili sono due: l'uno condivisibilissimo, l'altro sommamente ipocrita. Ma dei due, uno: quale?
    Pochissime precisazioni, per quel poco che ho capito di questo intervento (ovviamente per mia colpa):
    1) il termine "negazionismo" è sicuramente rifiutato dai negatori dell'olocausto, tuttavia chi, come me, sostiene il "revisionismo storico" non può accettare la confusione fra la storiografia scientifica di un Renzo De Felice e quella di coloro che negano l'olocausto;
    2) io ho semplicemente risposto ad una domanda: "come mai se il negazionismo olocaustico non è necessariamente neo-nazista, ed è stato addirittura fondato da un antifascista, ed è persino sostenuto da estremisti di sinistra, può comunque ricondursi a moventi ideologici, giacchè TUTTA la storiografia seria e scientifica lo rifiuta in blocco?"; infatti i sostenitori del negazionismo olocaustico, periodicamente.....fanno dell'antifascismo di alcuni "storici" negazionisti una sorta di argomento "formidabile" sulla "falsità" della "propaganda giudaica" sulla matrice neo-nazista o razzista di tale "revisionismo".
    Fazioso, menzognero, partigiano è dunque il negazionismo.
    E' veramente incredibile che chi dice di credere nella "menzogna olocaustica" si perda in simili contorcimenti mentali, dimostrando di prendere sul serio, troppo sul serio, appunto tali faziosi e partigiane menzogne.

    Saluti liberali.

  10. #20
    Paul Atreides
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    Solo alcune stanche precisazioni

    1) Non è vero che "tutta" la storiografia scientifica rifiuti in blocco le tesi revisioniste. La smentita più eclatante è quella di Ernst Nolte, cosa che ho più volte riportato, inutilmente a quanto pare.


    2) Il "caso Rassinier" non è una fissazione dei revisionisti. Piuttosto è una pietra d'inciampo per gli antirevisionisti, cosa che un minimo d'informazione al riguardo comproverebbe. Esempi: come mai in Francia sia Florent Brayard che Nadine Fresco hanno sentito l'esigenza di consacrare due saggi recenti alla tesi di un Rassinier "antisemita"? Come mai Deborah Lipstadt scrive che il capofila del revisionismo è Maurice Bardeche (intellettuale notoriamente fascista) e non appunto Rassinier? E come mai tale, come chiamarlo se non pudicamente, "travisamento dei fatti", è ripetuto dalla nostra Valentina Pisanty?


    3) Strano ma vero, non c'è un solo accenno nei testi revisionisti di Carlo Mattogno alla presunta origine ebraica e/o sionista dell'olocausto. Molto più prosaicamente (cosa di cui sono non poco dispiaciuti gli antirevisionisti, che si vedono, ahimé, sottratto un simpatico argomento "ad hoc"), Mattogno afferma che la genesi dell'olocausto va ritrovata nella propaganda di guerra messa in circolazione dalla resistenza polacca (cosa che si evince da una lettura dai vari rapporti diffusi dalla resistenza polacca a partire dal 1942).
    Saluti

 

 
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