Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Predefinito la lega è finita - il centro destra è finito

    eh si....a suon di tradimenti verso gli elettori il governo va avanti.

    Un unico padrone - berlusconi e addetti - hanno deciso di fare solo una politica liberista contro gli italiani e PADANI.

    Con l'art 18 a cura di maroni i lavoratori del NORD, leghisti da sempre, hanno capito !!!
    I furti e le violenze continuano in tutto il nord est....

    MA COME FATE ????
    L'AVETE CAPITO CHE NON PRENDERETE PIU' UN VOTO DAL POPOLO ????

    L'AVETE CAPITO CHE DOPO UN ANNO NON E' CAMBIATO NULLA ??
    AVETE CAPITO CHE IL GOVERNO HA FATTO DECRETI URGENTI SOLO SU MATERIE D'INTERESSE PERSONALE ????

    SE LA LEGA CE L'HA DURO SI IMPONGA !!!!
    ANCHE SE ORMAI E' TROPPO TARDI...

  2. #2
    email non funzionante
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    Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!
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    Predefinito

    Solito qualunquismo a piene mani.

    Sull'art 18 poi l'ignoranza diffusa che c'è in giro mi fa ridere. Pur diffidando del capoterrone confindustriale, la mia diffidenza per gli esponenti della triplice e quanto meno pari. Demonbombacci sembra uno che la proposta di riforma dell'art,. 18 se l'è fatta spiegare da Cofferati...allora vediamo un po' se sai di cosa parli...sai quali sono le tre tipologie di lavoratori che verrannointeressate da questa propsota di riforma? Non è difficile sono tre. Quanto poi agliitagliani non me ne può fregare di meno. Però se uno viene a dire che tutti i lavoratori padani dopo potrannoesser elicenziati di punto in bianco allora gli consiglio una carriera come zerbino di cofferati (tanto dopo la pensione di sindacalista, grazie anche ai lavoratori che riesce a far fessi si è preparato una bella carriera da politico).

    Tutto questo premesso, è comunque indubbio che con tutte le cose di cui la Lega doveva farsi portabandiera, questa puttanata dell'art.18 non è certo una battaglia che doveva vedere nell epriem file i "leghisti" al governo. Del genio di Maroni sappiamo già da tempo, nessuna novità...

  3. #3
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    Predefinito

    Articolo 18
    – Reintegrazione nel posto di lavoro -
    Ferme restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell'articolo 2 della predetta legge o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Tali disposizioni si applicano altresì ai datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che nell'ambito dello stesso comune occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito territoriale occupano più di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che occupa alle sue dipendenze più di sessanta prestatori di lavoro.
    Ai fini del computo del numero dei prestatori di lavoro di cui primo comma si tiene conto anche dei lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato parziale, per la quota di orario effettivamente svolto, tenendo conto, a tale proposito, che il computo delle unità lavorative fa riferimento all'orario previsto dalla contrattazione collettiva del settore. Non si computano il coniuge ed i parenti del datore di lavoro entro il secondo grado in linea diretta e in linea collaterale.
    Il computo dei limiti occupazionali di cui al secondo comma non incide su norme o istituti che prevedono agevolazioni finanziarie o creditizie.
    Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata l'inefficacia o l'invalidità stabilendo un'indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal momento del licenziamento al momento dell'effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione globale di fatto.
    Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al quarto comma, al prestatore di lavoro è data la facoltà di chiedere al datore di lavoro in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, un'indennità pari a quindici mensilità di retribuzione globale di fatto. Qualora il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro non abbia ripreso il servizio, né abbia richiesto entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell'indennità di cui al presente comma, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti.
    La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.
    Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, su istanza congiunta del lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.
    L'ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al giudice medesimo che l'ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell'articolo 178, terzo, quarto, quinto e sesto comma del codice di procedura civile.
    L'ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa.
    Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al primo comma ovvero all'ordinanza di cui al quarto comma, non impugnata o confermata dal giudice che l'ha pronunciata, è tenuto anche, per ogni giorno di ritardo, al pagamento a favore del Fondo adeguamento pensioni di una somma pari all'importo della retribuzione dovuta al lavoratore.
    ____________________________________________

    et voila l'articolo 18..vogliamo analizzarlo ????
    Il problema non è tanto a chi va applicato ORA ( POI dipende dai punti di vista se sia giusto o meno creare dei lavoratori schiavi ...) il problema è che I VOSTRI AMICI DI CONFINDUSTRIA ai quali vi siete venduti per qualche voto ( POI DATI A FI E NON DI CERTO ALLA LEGA ) VOGLIONO COMINCIARE COSI' PER POI ESTENDERLO AD ALTRI.
    Degli italiani te ne freghi ???
    Pensi che oggi queste norme escludano gli amici bergamaschi o di Gorgonzola ???
    Non facciamo discorsi fantascientifici, quardiamo la realtà...

    Maroni e la lega verranno ricordati come i nemici dei lavoratori italiani e leghisti.
    Il problema sta che AVREI VISTO MEGLIO LA LEGA IMPEGNATA IN ALTRE LOTTE .
    SAPPIATE CHE LE SCORRIBANDE CONTINUANO, LE VS. CITTA' SICURE CONTINUANO AD ESSERE INSICURE, LE VILLETTE DEI VS. ELLETTORI NEL BERGAMASCO CONTINUANO AD ESSERE SVALIGIATE CON RELATIVE VIOLENZE ALLE PERSONE...

    Qual'E STATA L'ATTIVITà LEGISLATIVA DI QS. MAGGIORANZA ???

    I SAVOIA, LE ROGATORIE..PUTTANATE VARIE..FINO ALL'ART 18....

    NON ERA PIU' IMPORTANTE INTERVENIRE SU ALTRI CAMPI MOLTO PIU' URGENTI ????

    LA COLPA DI CHI E' ????????
    LA MIA ????? FORSE SI..PERCHE' VI HO VOTATO.....

  4. #4
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    Predefinito

    La riforma dell'art.18 vale SOLO per il Sud.
    Certo che sarebbe utile informarsi prima di parlare a vanvera...vero Demon??

  5. #5
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    Predefinito

    ma abbiate pazienza, anche tu dragon che come vedo con piacere polemizzi con la lega...NON ME NE FREGA NIENTE SE IL DISCORSO VADA A QUELLA O A QUESTA REGIONE. IL CONCETTO E' DIVERSO:
    GLI INDUSTRILAI TIRANO L'ACQUA AL LORO MULINO.
    fRA QLC MESE DIRANNO CHE L'OCCUPAZIONE E' SALITA ( FALSAMENTE ) ED ESTENDERANNO IL DISCORSO A TUTTI...

    POI NON TRAVISATE QUELLO CHE VOGLIO DIRE.....L'ART 18 M'HA ROTTO I COGLIONI...

    VOGLIO DIRE CHE LA LEGA..NON FA POLITICA DA LEGA...E BASTA...LEGGETE TUTTO CIO' CHE HO SCRITTO..NON SOLO L'ART 18

 

 

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