Questa sera, nella città nella quale ho vissuto e lavorato per 39 anni, si è ripetuto il solito schema Brigatista-comunista: l'uccisione di un uomo giusto, serio, solidarista e non individualista.
Marco Biagi era un amico, ed era anche a me vicino sul piano delle convinzioni politiche e sindacali, anche se per anni aveva fatto parte dei consulenti della Confindustria di Bologna.
Con lui ho avuto modo di lavorare, all'interno della Commissione Regionale dell'Emilia e Romagna dell'impiego dell'Ufficio Regionale del Lavoro, diretta emanazione del Ministero, di cui era Presidente.
Ultimamente faceva parte del gruppo ristretto dei consulenti del Ministro Maroni, assieme al sottosegretario Sacconi aveva scritto gran parte del Libro Bianco e la parte che era servita per la riformulazione dell'art.18.
Qualche settimana fa, si era avuta notizia dai Servizi Segreti, che il clima creato dalle iniziative messe in campo dall'opposizione preconcetta nei confronti del Governo, poteva portare a momenti di ripresa di attività da parte terrorista , perchè vi erano segnali di ricerca di unità da parte delle varie sigle da tempo note.
Marco era anche, uno dei giovani che seguiva gli insegnamenti di Carlo Tarantelli, ucciso dalle BR, economista del gruppo che lavorava anche per la CISL nazionale in collaborazione di Pierre Carniti, quel gruppo che costruì nel 1984, quella proposta di accordo tra sindacato e Governo di allora, quello di Bettini Craxi, su cui il PCI costrinse la CGIL a ritirare la firma già apposta ed a raccogliere le firme per il referendum che poi perse, battuta dal popolo.
So per certo, che Marco conosceva anche il giornalista cattolico del Corriere della Sera, Tobagi, ucciso da un certo Marco Barbone per conto di Prima Linea collegato alle BR: oggi Barbone vive tranquillamente da pentito e dopo non aver quasi fatto nemmeno un anno di carcere, come se la morte di esseri umani possa considerarsi più o meno giusta se è di gente lontana dalla sinistra estrema, mentre per coloro che erano vicini a quelli che uccidono, come Adriano Sofri, si fanno continuamente petizioni, richieste di revisione dei processi, domande di Grazia: BASTA, SONO STANCO DI UNA SOCIETA' E DI PARTITI CHE PER UNA RAGIONE DI BOTTEGA, VENDONO LA DIGNITA' DELLE ISTITUZIONI E DEI CITTADINI DI UN PAESE.
Piango, questa sera piango, ma non potrà essere sempre così.
Luciano B. (membro della Lista de Il Giornale)