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comunicato del Campo Antiimperialista

Mar. 20, 2002

SERIAL KILLER; Idioti o provocatori?
comunicato del Campo Antimperialista Italia, 20 Marzo 2002



Abbiamo appena assistito ad uno spettacolo raccapricciante. Bologna ore 18,00, P.zza Maggiore gremita di gente. Accanto alle bandiere del P.R.C. quelle di Alleanza Nazionale. Siamo messi peggio che dopo il sequestro di Aldo Moro, quando per la prima volta le bandiere del P.C.I. sfilarono accanto a quelle democristiane. Assieme ai postfascisti e ai neoliberisti di governo c'erano i compagni del Movimento, in testa lo stesso Luca Casarini. Un "Compromesso Storico" allargato. E si dice che le azioni terroristiche non servono. L'omicidio di Biagi e' servito e come! E' servito a dar man forte ai sostenitori del Pensiero Unico, a quelli che sostengono come, al di sopra di "meschini interessi di classe", vi siano i sacri e unificanti valori della democrazia e della vita umana. E' servito, questo omicidio, a ricompattare i due poli del ceto politico borghese, mentre la loro lotta stava aprendo spazi importanti al movimento anticapitalista. E' servito a Berlusconi e ai bonzi sindacali per riallacciare immediatamente il filo del dialogo, mentre lo scontro sull'Art. 18 stava rompendo la soffocante pace sociale che perdura da quasi un decennio. E' servito a spaventare tanti lavoratori, soprattutto i meno politicizzati e i piu' giovani, che per la prima volta si preparavano ad agire in prima persona. Servira' come sempre, quest'omicidio, a scatenare la caccia alle streghe contro la sinistra rivoluzionaria, che proprio con la grande manifestazione del 9 marzo per la Palestina, aveva occupato la ribalta.
Solo dei militaristi imbeccilli possono pensare che l'eliminazione di un nemico, sia di per se' funzionale ad una strategia rivoluzionaria. Questo non e' vero neanche in una situazione di guerra sociale, dove ogni azione militare è utilie se, e solo se, oltre a portare un colpo letale al nemico e a scompaginare le sua fila, incoraggia le masse oppresse spingendole all'azione. Qui non siamo in Palestina o in Colombia. Azioni scellerate come queste non soltanto non causano alcun colpo serio al nemico, quel che e' peggio riconciliano le masse con la loro impotenza e le gettano, tramortite dalla propaganda, tra le braccia dei politicanti al servizio dell'imperialismo. Tutto questo e' talmente evidente che il 99% dei compagni pensa che non abbiamo a che fare con degli idioti, ma con dei provocatori. O meglio: con degli idioti provocatori. Ma questi idioti provocatori se ne sbattono di quello che pensano i compagni, a loro non importa che le loro azioni siano sempre a doppia chiave di lettura (Brigate rosse o Servizi Segreti?). Loro se ne fregano dei guasti che causano al movimento anticapitalista. Come tutte le sette sono autoreferenziali, come tutti i militaristi soffrono di un patologico narcisismo. Politicamente sono niente, quantità negativa; teoricamente sono analfabeti. Infine siamo alla parodia della "geometrica potenza" delle BR di un tempo. Qui siamo davanti ad un serial killer, che contrariamente a Pacciani, sceglie le sue vittime non nei boschi attorno a Firenze, ma nei sottoboschi del potere, preferibilmente privati di scorta. A suo tempo abbiamo rivolto appelli a questi pistoleros affinche' la smettessero di giocare alla guerra. Sono andati a vuoto, dato che vuote sono le loro teste.
L'appello lo rivolgiamo invece a tutti qui compagni che non si uniranno alle ipocrite esecrazioni di Stato, a quelli che non sfileranno coi guerrafondai e i terroristi di regime e che per questo saranno esposti alla rappresaglia repressiva, alle attenzioni poliziesche, alle calunnie. Non mollare, anche se questo e' quello che cercano. Non indietreggiare, ne' tacere, ne' camuffarsi. Quanto piu' la situazione si fa torbida, tanto piu' dobbiano rafforzare la nostra unita', la vigilanza, l'iniziativa.