Pagina 2 di 35 PrimaPrima 12312 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 350
  1. #11
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    FIAT: LA MALFA; SUBITO UN CAPO, FRESCO NON BASTA
    GIUSTO CHE L'AZIENDA NON SI PRIVI DEL SETTORE AUTO
    (ANSA) - ROMA, 14 GIU -


    ''Ci vuole un successore, Fresco non
    basta''. A sollecitare un successore per Paolo Cantarella al
    vertice Fiat e' il presidente della commissione Finanze della
    Camera, Giorgio La Malfa in un'intervista ad Affaritaliani.it.
    La Malfa esprime forti preoccupazioni sulla successione dell'
    ex amministratore delegato del Lingotto, sostenendo che l'
    interim affidato al presidente Paolo Fresco ''e' un segnale di
    incertezza, e' un punto che non e' affatto chiaro. Mi spiace per
    Cantarella - afferma La Malfa - ma capisco che un segnale di
    forte discontinuita' era necessario''. La Malfa dice poi di
    condividere le resistenze dell'avvocato Gianni Agnelli sulla
    cessione del settore Auto alla General Motors: ''Personalmente
    ritengo che questo sia giusto dal punto di vista dell'interesse
    nazionale poiche' una cessione porterebbe molto probabilmente al
    ridimensionamento della produzione automobilistica in Italia,
    con gravi conseguenze negative''. (ANSA).

  2. #12
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    FI: LA MALFA, ATTENTI A CERTA CULTURA CATTOLICA =
    ''NON C'E' STATA SOLO EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA''


    Firenze, 15 giu. (Adnkronos) - ''In Italia esiste oggi la
    possibilita' di costruire una cultura liberale organica, cioe' un
    pensiero maturo. Ma il cammino sara' lungo''. E' quanto ha osservato
    Giorgio La Malfa, leader repubblicano intervenendo a Firenze al
    convegno sulla cultura promosso da Forza Italia. La Malfa ha
    sottolineato come in Italia non ci sia stata solo ''una profonda
    egemonia della sinistra sulla cultura'', ma anche ''un'egemonia di
    una certa cultura cattolica'', quella del terzomondismo,
    dell'antioccidentalismo e della condanna del libero mercato. E ha
    messo quindi in guardia i promotori del ''manifesto della cultura''
    su che cosa ''prendere dall'esperienza storica della cultura
    italiana''.

  3. #13
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    FIAT: LA MALFA E TABACCI, GOVERNO NON SIA ASSENTE
    EDISON RISCHIA CONTROLLO DI EDF; DUBBI SU RUOLO BANKITALIA
    (ANSA) - ROMA, 16 GIU -


    Il governo ''non puo' essere
    assente'' sulla crisi industriale della Fiat e sul riassetto del
    sistema energetico dopo la nascita di Italenergia-bis. E' quanto
    affermano - in un intervento sul 'Sole 24 Ore' di oggi - i
    presidenti della Commissione Finanze e della Commissione
    Attivita' produttive della Camera, Giorgio La Malfa e Bruno
    Tabacci, i quali, da una parte, paventano il rischio che Edison
    finisca in mano ai francesi di Edf e dall'altra, avanzano una
    serie di interrogativi sul ruolo giocato dalla Banca d'Italia in
    questa operazione.
    L'accordo di venerdi' scorso prevede la cessione del 14% di
    Italenergia da parte della Fiat alle banche (Banca di Roma,
    IntesaBci e Sanpaolo Imi) con la possibilita', poi, che i tre
    istituti di credito possano vendere il proprio 23% a EdF che ha
    garantito finanziariamente l'operazione.
    Secondo La Malfa e Tabacci c'e' l'effettiva possibilita' che
    Edf (ente pubblico e monopolista in Francia) ''ottenga quello a
    cui punta dal primo giorno: occupare una quota importante di
    mercato che si liberalizza potendo tra l'altro indebolire come
    vuole Enel, che compra una parte dell'energia elettrica dal
    lei''. L'altro aspetto attiene il futuro della Fiat. I due
    presidenti di Commissione auspicano che l'azienda mantenga la
    produzione di automobili. Ma - scrivono - ''temiamo che le
    banche stiano premendo perche' essa ne esca al piu' presto in
    modo da riportare a casa i finanziamenti concessi. Noi -
    proseguono - pensiamo che l'interesse nazionale oggi non
    coincida con quello della banche. E il fatto che tutto questo
    avvenga sotto il controllo della Banca d'Italia non solo ci
    sembra istituzionalmente dubbio, ma non ci tranquillizza piu'
    dal punto di vista della difesa dell'interesse nazionale''. A
    Via Nazionale - spiegano - spetta la vigilanza sul sistema
    bancario e non rientra in questa ''la scelta di soluzioni ai
    problemi industriali''. Altrimenti dovrebbe essere (la Banca
    d'Italia) sottoposta ai classici controlli di responsabilita' da
    parte del parlamento. Certo e' - aggiungono - che questa vicenda
    obblighera' il parlamento ad una ''riflessione approfondita''
    nell'ambito della legge per la riforma delle Autorita'. Insomma
    - concludono - ''il governo non puo' essere assente, come oggi
    appare, davanti a problemi di questa portata o limitarsi ad
    annunziare provvedimenti che hanno addirittura l'effetto di
    paralizzare il mercato in attesa di decisioni che poi non si
    materializzeranno''. (ANSA)

    MAB
    16-GIU-02 14:22 NNNN

  4. #14
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Il Mattino 17 giugno 2002

    INTERVISTA/1. Giorgio La Malfa

    “Ma quali trucchi, la legge è trasparente”


    Antonio Troise

    Finanza creativa? Trucchi contabili per aggirare i vincoli di Mediaset?


    Macchè. Giorgio La Malfa, Presidente della Commissione Bilancio della Camera, scuote la testa. Soprattutto perché Patrimonio S.p.a., la società finita sul banco degli imputati dopo le osservazioni di Ciampi a difesa dei beni pubblici, è stata praticamente copiata da quella che già da tempo opera in Germania. “Aziende simili, esistono anche in Austria e in Spagna”, ribadisce La Malfa. Che sentenzia: “Se l’Unione europea avesse sospettato qualcosa, sicuramente ce lo avrebbe fatto sapere. Ormai controllano tutto. E, invece, non ci sono stati rilievi”. Senza considerare, poi, che finanziare le infrastrutture con il disavanzo non sarebbe alcuno scandalo: “si tratta di opere che hanno una produttività o che possono generare addirittura una remunerazione. In questo caso, è giusto attenuare le rigidità previste dai trattati di Maastricht”.

    E, allora, da dove nasce il monito di Ciampi? Davvero c’era il rischio che lo Stato vendesse il Colosseo?


    “Ma non scherziamo nemmeno. Se ci fosse stato un rilievo sostanziale, il Presidente non avrebbe firmato la legge”.
    Perché allora il Quirinale è preoccupato?
    “Credo che il richiamo di Ciampi a muoversi con cautela su un terreno così delicato sia giusto. Ma sono fermamente convinto che il decreto legge sia equilibrato e trasparente. Gli obiettivi del governo sono due. Primo, valorizzare i beni pubblici. Secondo, utilizzare una parte di questi beni per offrire garanzie sui finanziamenti raccolti dalla Cassa Depositi e Prestiti”.

    Quali beni potranno essere offerti?
    “E’ ovvio che fra questi non rientra la Fontana di Trevi. Quale banca offrirebbe denaro in cambio di un qualcosa che non può essere venduto?”


    Quindi, prima di partire, occorre definire i beni “inalienabili”?
    Certo. Ma anche qui bisogna distinguere. Secondo il codice civile tutti i beni del demanio non possono essere venduti. Ma questo non significa che lo Stato non possa cederli in assoluto. I governi hanno già usato la cosiddetta “sdemanializzazione”.

    Non è un’operazione rischiosa?


    “No. Se un forte militare non ha un valore storico o artistico e non è più utilizzato, lo Stato può tranquillamente metterlo in vendita. E, per gli stessi beni demaniali, non è vietato una loro funzione “economica”. Penso, ad esempio, agli arenili dati in concessione. Se la società Patrimonio riesce a valorizzarli e a ottenere canoni di fitto più alti, credo che abbia svolto una funzione positiva”.

    Allora perché tante polemiche?


    “Sono un po’ sorpreso dall’evolversi del dibattito. Alla Camera, per esempio, la discussione è stata serrata ma serena. Lo stesso sottosegretario Sgarbi non ha mai sollevato i problemi che poi ha denunciato in seguito”.
    Il richiamo di Ciampi può frenare il decollo della Infrastrutture Spa?
    “Non credo. Non esiste una precisa stima del patrimonio pubblico. Ma stiamo parlando di milioni di miliardi delle vecchie lire. e ci sono sicuramente dei beni che non hanno alcun aspetto culturale o artistico. Si può cominciare da questi. E poi riflettere più tranquillamente sui casi al limite”.

  5. #15
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito da Radiocor 4 luglio 2002

    Fisco: La Malfa protesta con Tremonti per ritardo dati

    Effetti scudo fiscale prima a giornali che a Parlamento

    Giorgio La Malfa scrive al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per sollecitargli dati sulle entrate tributarie, sottolineando che i risultati dello scudo fiscale sono stati forniti alla stampa quando il Governo aveva detto in Commissione di non avere elementi. La Malfa ha reso nota la sua iniziativa rispondendo alle proteste di deputati Ds per la mancanza di dati sia sullo scudo fiscale sia sulla Tremonti-bis.

    Roma, 04 luglio 2002 (Radiocor)

  6. #16
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Eurostat/La Malfa: Commissione seria sospenderebbe Solbes paragone vendita immobili con caso ENRON inammissibile

    Paragonare la vendita degli immobili 'bocciata' in sede europea al caso Enron, rappresenta uno 'scivolone' inammissibile per un alto funzionario Ue. Per questo la Commissione europea dovrebbe ''sospendere'' il commissario Ue agli affari economici finanziari Pedro Solbes. Il giudizio e' di Giorgio La Malfa, presidente della commissione finanze della Camera.

    ''Di fronte ad un suo alto funzionario che dice che la vendita degli immobili in Italia e' qualcosa che assomiglia al caso Enron - ha detto infatti La Malfa - una Commissione europea seria dovrebbe sospenderlo. Perche' o confonde cose diverse o dice cose incompatibili con la sua oggettiva posizione di funzionario''.

    Roma, 5 luglio 2002 (ANSA)

  7. #17
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Scudo Fiscale: per Bankitalia e Abi è un successo

    Riforma fisco importante per evitare nuova fuga capitali

    Sullo scudo fiscale sembrano proprio tutti d'accordo: e' stato un successo, al quale hanno concorso anche fattori esterni, quali gli scandali di bilanci in famose internazionali, che hanno reso particolarmente appetibile il mercato italiano. E' quanto emerso nel corso della conferenza 'Dallo scudo fiscale alla nuova cultura degli investimenti', organizzata dalla Banca Finnat Euramerica. ''I dati sul rimpatrio sono straordinari - ha affermato il consigliere giuridico del ministro dell'Economia e delle Finanze, Andrea Minzitti - Non si puo' inoltre negare l'appeal del sistema tributario italiano sulle rendite finanziarie''. ''L'operazione dello scudo fiscale - ha detto il responsabile del settore tributario dell'Abi, Paolo Ciocca - e' stata sfruttata appieno dagli intermediari italiani e si e' rivelata un successo in termini di fiducia nelle prospettive del paese e nei pilastri dell'economia nazionale''. Tutti d'accordo anche su un altro punto: l'importanza della riforma fiscale di Tremonti, che sara' uno dei motori per far si' che i capitali rientrati non fuggano di nuovo. ''Il provvedimento dello scudo fiscale - ha affermato l'esponente della Banca d'Italia, Matilde Carla Panzeri - non e' di per se' capace di creare nuovi investimenti. Nella riforma fiscale in atto, pero', ci sono degli spunti che vanno nella giusta direzione''. ''Lo scudo fiscale - ha infine concluso il presidente della Commissione Finanze della camera, Giorgio La Malfa - ha richiesto un notevole atto di coraggio da parte di Tremonti. Per il 75% dei soggetti che ancora non hanno sfruttato lo scudo posso dire che l'appetito vien mangiando e che quindi ci sono ancora buone chance che un'altra fetta rientri. Attualmente noi stiamo studiando su come attirare questo 75%''.

    Roma, 8 luglio 2002 (ANSA)

  8. #18
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    DL Omnibus/La Malfa-Giorgetti: non informati su maxi emendamento

    I presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, Giancarlo Giorgetti e Giorgio La Malfa, appaiono contrariati dall'annuncio di un maxi emendamento del Governo sul decreto legge omnibus in discussione alla Camera. "Non ne sappiamo niente e sarebbe quantomeno singolare", si limita a commentare Giorgetti, interpellato in Transatlantico a Montecitorio. Ancora piu' esplicito, Giorgio La Malfa. "Ieri abbiamo cominciato a discutere un testo, definito dal Governo non blindato - afferma - ed oggi si annuncia un maxi emendamento senza informare i presidenti delle commissioni. Se era necessario apportare modifiche potevano farlo ieri. Annunci di questo genere da parte di Ministri in materie non di loro competenza - aggiunge La Malfa - non aiutano la chiarezza dei rapporti fra governo e Parlamento".

    Roma, 11 luglio 2002 (AGI)

  9. #19
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    e, primo capitolo le banche

    Preoccupano i rischi di conflitto di interesse. Parlamento al lavoro

    I chiarimenti del presidente della Commissione Finanze La Malfa

    Avrebbe dovuto trattarsi di una indagine di routine, volta a verificare se, a tre anni dall'entrata in vigore del Testo Unico della Finanza (il Tuf) le regole della cosiddetta legge Draghi avessero bisogno di interventi di semplice manutenzione o di modifiche profonde. Il rosario di scandali che stanno mettendo in ginocchio la fiducia degli americani nella bontà del loro sistema di regole societarie e dei mercati finanziari ha costretto la Commissione Finanze della Camera ad ampliare ed approfondire il giro d'orizzonte avviato nel febbraio scorso. E, così, l'indagine non ha più niente di routinario: diventa, invece, lo strumento per metterne in luce le eventuali criticità del nostro sistema, fornendo a Parlamento e Governo delle indicazioni di massima per realizzare a tambur battente gli interventi del caso onde evitare che si riproducano da noi i guasti finora confinati nel continente a stelle e strisce. Ora che si è visto come il caso Enron non sia una scheggia impazzita di un sistema a prova di bomba, ma solo la punta di un iceberg che, settimana dopo settimana, va allargando pericolosamente la propria base, le distorsioni delle regole e dei comportamenti del mondo finanziario non possono più essere infatti liquidate come la inevitabile conseguenza della disinvoltura di un ristretto manipolo di manager mascalzoni. La Commissione - composta da parlamentari di prim'ordine (oltre al presidente Giorgio La Malfa, Roberto Pinza della Margherita, Giorgio Benvenuto e Mauro Agostini dei ds, Vittorio Emanuele Falassitta di Forza Italia per non far che degli esempi) è intenzionata ad arrivare a conclusioni largamente condivise per poter sperare poi in una corsia preferenziale per le eventuali modifiche di legge. Lo spettro d'indagine è stato inevitabilmente ampliato. Se, inizialmente, i capitoli indagati erano quello della corporate governance e quello relativo all'operato della vigilanza, dopo gli scandali americani sono finiti sotto la lente d'ingrandimento sia il nodo dei regolatori che quello del conflitto d'interesse che mette sul banco degli imputati, accanto alle società di revisione, anche le banche. "Mi ha colpito il fatto - spiega La Malfa - che un colosso come Merril Lynch abbia accettato la multa salatissima che le è stata comminata in America, con ciò riconoscendo l'entità delle falle apertesi nelle cosiddette muraglie cinesi costruite per separare i vari rami di attività della banca". Cosa potrebbe succedere - si è chiesto il presidente della Commissione Finanze della Camera - nel nostro sistema in cui il 90% almeno della intermediazione transita dalle banche e gli istituti di credito, senza muraglie di sorta, vestono allo stesso tempo svariati cappelli, prestando denaro, erogando consulenza, facendo da advisor e, tramite i fondi, comportandosi da investitori istituzionali? Quali conseguenze più devastanti potrebbero avere comportamenti manageriali disinvolti da noi - si è chiesto ancora La Malfa - se le società restano in balia di investitori istituzionali come i Fondi d'investimento, caratterizzati da logiche di breve periodo, senza poter beneficiare dell'effetto calmiere svolto in Usa dai Fondi pensione che - abituati a ragionare sul lungo periodo per garantire il futuro degli associati - possano prescindere dalla ricorsa delle performance quotidiane? Gli interrogativi hanno stimolato tutta una serie di dubbi sui quali dovrà esprimersi la Commissione entro l'autunno: la relazione finale con le conclusioni dell'indagine e le proposte di interventi legislativi, regolamentari e organizzativi è attesa infatti per la fine di ottobre. Il primo dubbio posto da La Malfa riguarda il modello societario: è davvero certo che la public company - affidata com'è a manager autoreferenziali e sostanzialmente privi di controlli - sia migliore degli assetti prevalenti nell'Europa continentale (in Germania, Francia, Italia) in cui "noccioli duri" di azionisti, costretti a tenere le azioni per un certo tempo nella buona e nella cattiva sorte, si preoccupano della solidità dell'azienda e della costanza del risultato piuttosto che di grandi exploit a breve? Dal dubbio è discesa la prima provocazione: rivedere anche il principio innovativo della contendibilità introdotto dal Tuf, per contemperarlo con quello dello stabilità. "E´ chiaro che se si garantisce sempre solo la stabilità si rischia di generare l'inefficienza dei gruppi dirigenti - osserva La Malfa - ma se si garantisce solo la contendibilità, questa spostando il possesso azionario verso il modello della public company, produce la malattia di cui oggi soffrono gli Stati Uniti". Il secondo dubbio, ampiamente sollevato anche da le Monde la scorsa settimana (e sulle pagine de la Stampa, lunedì scorso, dal presidente di Mediaset Fedele Confalonieri) riguarda l'ossessione dei risultati trimestrali. "Questa ricorsa si basa - insiste l'esponente di Forza Italia - sulla illusione che la Borsa sia un meccanismo così trasparente e perfetto per cui riversandovi tutte le informazioni possibili, la Borsa stessa le valuta e dà un valore che è il valore giusto di mercato". Ma così non è: ci sono sempre informazioni che restano patrimonio di pochi e "Chi vuol fregare il risparmiatore, in Borsa può sempre farlo", sostiene La Malfa. Da qui l'attacco alle stock option come strumento per fidalizzare il management e stimolarlo a migliorare le performance. Per La Malfa sarebbe meglio incentivare il top management distribuendo quote di profitto, sulla base dell'incremento dei risultati. Se, infatti il valore azionario e il profitto fossero parametri inestricabili, in quanto il primo riflette esattamente la profittabilità - prosegue il presidente della Commissione - allora le stock option potrebbero funzionare: ma dato che non è così la distribuzione di opzioni all'acquisto azioni ai manager, come dimostrato dai casi americani, può "Avere effetti pesantemente distorsivi". Il dubbio più profondo, però, riguarda le banche, e l´eccesso di ruoli consentito agli istituti di credito dal modello di banca universale ormai dilagante. Per La Malfa c'è il sospetto che i signori del credito operino spesso uno shifting del rischio da se stessi ai clienti: che possono indifferentemente essere il singolo risparmiatore, l'azienda, altre istituzioni finanziarie coinvolte nelle varie operazioni (come è successo per Enron a Unicredit da parte di Morgan Stanley) . "Il conflitto d'interesse va abbattuto alle origini", stigmatizza La Malfa, aprendo il capitolo dei "regolatori" e della "vigilanza". Sono argomenti molto delicati che non possono però essere ignorati per il presidente della Commissione. Si tratta, in altri termini, di capire se la vigilanza così com'è strutturata oggi sia ancora efficace o vada ripensata. Sul tavolo ci sono due modelli quello della struttura di tipo inglese per cui un unica autority ben indentificata sorveglia su banche finanziarie, assicurazioni, operatori, o invece il modello delle autorità separate che è quello attuale in Italia con la Consob per gli operatori e la Banca d´Italia per il sistema bancario. "Io la risposta in tasca non ce l'ho", dice La Malfa: "Dovremo capirlo in Commissione dove si è posto il problema". Se tutto deve rimanere com'è, si pongono due ordini di problemi secondo La Malfa. Per la Consob non si tratterebbe forse di accrescerne i poteri, quanto piuttosto di riformare la giustizia perché possa dare risposte in tempo reale come avviene in America: "Va ripreso il dossier delle giurisdizioni specializzate (per esempio i tribunali del commercio) che la lobby degli avvocati ha impedito sinora di attuare", dice La Malfa. Per la vigilanza sulle banche, ricordando che in Parlamento ci sono due proposte di legge (la Amato/Pinza e la Tabacci) volte a sottrarre all'istituto centrale la vigilanza e in un caso anche l'antitrust sul sistema del credito, La Malfa sostiene che si deve capire "Se sta bene dove è ora o va posta altrove". La bussola per decidere potrebbero essere gli orientamenti prevalenti in Europa. Ma se la vigilanza dovesse restare dov'è, per il presidente della Commissione Finanza della Camera bisognerebbe forse che "L'autorità di vigilanza fosse collegiale e forse che la carica di Governatore non fosse più a vita". Si tratta ovviamente di opinioni: ora la parola passa alla Commissione che ne dovrà discutere per arrivare a soluzioni di larga convergenza.

    Flavia Podestà

    -------------------------------------

    tratto da
    http://www.pri.it

  10. #20
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Messaggi
    36,452
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito tratto da 24 ORE BORSA Online 16 luglio 2002

    Dpef: La Malfa,su conti si' Ecofin,crescita dubbia(24OreTv)

    Radiocor Roma, 16 lug -

    Le critiche della Corte dei
    conti al Dpef non sono poi cosi' rilevanti. I conti italiani
    sono stati discussi e approvati dall'Ecofin, della cui
    severita' "non si puo' dubitare". Giorgio la Malfa,
    presidente della commissione Finanze della Camera, commenta
    Cosi' in una intervista a Ventiquattrore.tv, gli ultimi
    sviluppi del dibattito sui conti pubblici italiani. Ma al di
    la' dei rilievi della magistratura contabile, sottolinea La
    Malfa
    , e' la previsione di crescita inserita dal Governo nel
    Dpef a preoccupare. "Il vero problema del Dpef e' il fatto
    che la crescita per il 2003
    stata fissata al 2,9%. Non
    sappiamo se questa promessa sara' mantenuta, ne' in che
    modo. Tanto piu' che il rafforzamento dell'euro e' un
    pericolo vero per la crescita, a meno che non sia
    accompagnato, come dovrebbe, da una forte riduzione dei
    tassi di interesse. Se questa condizione non dovesse
    verificarsi, ci sara' una stretta sull'economia europea
    proprio mentre gli Usa non si riprendono. Cosi', l'Europa
    rischia di trovarsi in una condizione molto difficile".

    Red

 

 
Pagina 2 di 35 PrimaPrima 12312 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 24-10-11, 01:41
  2. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 22-02-08, 01:42
  3. dalla commissione finanze
    Di alfonso (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 04-09-07, 13:55
  4. Finanziaria: parere negativo anche dalla commissione Finanze
    Di italoconservatore nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 28
    Ultimo Messaggio: 29-11-06, 17:54
  5. Ministero dell'Economia e Finanze
    Di Alvise nel forum Destra Radicale
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 16-05-06, 22:31

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito