Dal Corriere di oggi:

Dai campi minati in Grecia al pattugliamento dei mari Così l’Europa si «difende»


Ogni Paese, di transito o di arrivo che sia, applica metodi diversi per contrastare l’immigrazione clandestina. Navi da guerra e campi minati (è il caso della Grecia) servono a poco. Meglio, allora, affidarsi a una seria politica comune della Ue che, tra l’altro, prevede anche la concessione del permesso di soggiorno all’irregolare che denuncia i trafficanti di esseri umani.

TURCHIA - Da quando Berlusconi ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore turco, le autorità di Ankara ostentano dati confortanti: «Tra il ’99 e il 2001, sono stati respinti 234.379 clandestini che si apprestavano a partire per l’Europa. In Italia dicono che vogliamo liberarci dei nostri cittadini di origine curda, ma questi sono giudizi infondati» (Mehmet Terzioglu, capo della polizia di frontiera). L’Europa, però, non è soddisfatta: «La maggior parte dei turchi che organizzano traffici di esseri umani è stata identificata e risiede nel loro Paese, ma è impossibile ottenerne l’estradizione» (Piero Luigi Vigna, procuratore nazionale Antimafia.


EGITTO - E’ al centro della nuova rotta proveniente dall’Estremo Oriente. L’ambasciata italiana al Cairo ha avviato una serie di colloqui con le autorità egiziane per organizzare un «filtro» a sud di Suez.


GRECIA - Dieci giorni fa, due clandestini turchi sono saltati in aria in un campo minato al confine nord-orientale del Paese. Le autorità di Atene scoraggiano con ogni mezzo il transito degli irregolari. Il porto di Ancona, scalo di approdo di molti traghetti provenienti da Patrasso, è presidiato da pattuglie miste italo-tedesche. A Corfù, intanto, sono giunte due unità della Marina militare italiana.


SPAGNA - Quindici chilometri è la larghezza dello Stretto di Gibilterra. Ogni anno, migliaia di africani affrontano questo tratto di mare a bordo di scafi di tutte le dimensioni: le autorità spagnole possono respingere il clandestino, ma solo se lo colgono mentre passa il confine. In Spagna, l’ingresso illegale non è considerato reato. Ufficialmente, sono un milione e 200 mila gli stranieri presenti. Sommando a questa cifra gli illegali, si arriva alla stima di due milioni e mezzo di persone.


FRANCIA - L’immigrazione clandestina è considerata reato, ma generalmente non si arriva al processo: dopo un decreto di espulsione, lo straniero senza documenti ha 60 giorni per lasciare il Paese. Sulla carta, l’immigrazione è stata chiusa nel ’74, ma di fatto continua con almeno 70 mila arrivi ogni anno. Va detto, però, che in Francia gli stranieri ufficialmente residenti sono oltre 4 milioni.


GERMANIA - La Germania rimane la meta per i curdi che sbarcano sulle coste italiane: qui, infatti, vige la legislazione più generosa d’Europa in materia di rifugiati (117 mila le domande di asilo nel 2000). In tolale gli stranieri residenti, molti dei quali turchi, sono oltre 7 milioni.

D. Mart


Razzisti,nazisti greci!!!Basta adesso denuncio tutto alll'ONU! Opps...ma...vi risulta che qualcuno abbia protestato?
Capito adesso perche' vogliono venire tutti qui da noi?
Noi li andiamo a prendere al largo,altri li fanno saltare per aria.