Agnelli, John Elkann replica agli attacchi:
"Sono indignato, su mio nonno solo falsità"
ROMA - John Elkann, presidente Exor e vicepresidente di Fiat, parlando delle polemiche di questa estate sull'eredità dell'Avvocato e sull'indagine fiscale, si dice indignato. Stanco di leggere le critiche a Gianni Agnelli, parla per la prima volta da quando la stampa ha iniziato a occuparsi degli affari di famiglia, dopo l'apertura dell'inchiesta fiscale da parte dell'Agenzia delle entrate.
Per settimane ha letto articoli, molti pubblicati da Il Giornale, in cui si parlava dell'Avvocato come del "vero peccatore". "Sono indignato, e mi rendo conto di non essere l'unico, per le strumentalizzazioni e manipolazioni e per la violenza delle parole e delle falsità su mio nonno Gianni Agnelli", dice oggi a margine dell'inaugurazione della scuola di "Alta formazione al management" a Torino. "Tutte queste vicende - continua - vanno affrontate nelle sedi adeguate e non sui media". E a chi gli chiedeva se ci sia stata qualche ripercussione sulla Fiat, il vicepresidente del Lingotto risponde fermo "nessuna ripercussione sulla Fiat, a noi spetta il futuro".
All'inaugurazione erano presenti anche i legali Gianluigi Gabetti (presidente d'onore di Exor), e Franzo Grande Stevens, che insieme a Sigfried Maron e a Marella Caracciolo sono i soggetti a cui è stata indirizzata l'azione legale avviata nel 2007 da Margherita De Phalen.
Anche Gabetti prende la parola per sottolineare come John Elkann "non abbia bisogno dei miei consigli, la sua posizione di potere non è in discussione, è il leader del gruppo e lo resterà. La famiglia è unita". "Continuano a ripetere come un disco rotto - ha aggiunto Gabetti - tante cose già smentite e precisate, hanno scelto di portarci in tribunale e qui ci difenderemo". A chi gli chiedeva, poi, se, come ipotizzato da organi di stampa, l'inchiesta fiscale possa avere ripercussioni sull'Exor, Gabetti ha risposto "escludo assolutamente che ci possano essere ricadute sulle società".
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