L’ex ministro della solidarietà sociale, la diessina Livia Turco, in una recente intervista rilasciata a L’Unità (“Volevano il pugno di ferro. Hanno semplicemente fallito”) ha affermato, riferendosi all’emergenza immigrazione e al comportamento assunto dal nostro governo per fronteggiarla: «Prendete atto del fallimento della vostra politica! E’ una cosa gravissima aver deciso lo stato d’emergenza per la Sicilia».
Il riferimento era chiaramente relativo allo sbarco senza precedenti avvenuto sulle coste siciliane a metà marzo. Ovviamente ognuno è libero di avere la propria opinione ed il proprio giudizio sugli avvenimenti come questo, ma ciò che sconcerta è la singolarità delle contestazioni che vengono mosse all’attuale esecutivo su come ha gestito la vicenda. Sconcerto che è imputabile al punto di vista che la Turco dovrebbe prediligere quale rappresentante del passato Governo, visto che nel caso specifico ci si è mossi proprio nel pieno rispetto delle norme volute dall’esecutivo di centro sinistra.
In sostanza vediamo cosa è avvenuto: la nave dei clandestini è stata intercettata e sorvegliata; si è intervenuti al momento opportuno, arrestando l’equipaggio come prescrive la legge; si è dato priorità alle operazioni di soccorso; i profughi sono stati condotti in apposite strutture destinate alla loro assistenza; le emergenze, rappresentate da tre donne incinte, sono state superate nel miglior modo possibile, consentendo ad una di esse di partorire in buone condizioni. Tutto è avvenuto nel rispetto minuzioso della legge. Quella legge voluta dal centro sinistra di cui la Turco era importante esponente. E se la Turco ritiene gravissima la decisione di dichiarare lo stato d’emergenza per la Sicilia, dovrebbe quanto meno provare a ricordare cosa fece il suo governo, ed in particolare il ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, in occasione dello sbarco di un numero elevato di clandestini sulle coste siciliane in una situazione analoga a quella vissuta in questo caso. Fu dichiarato lo stato d’emergenza in applicazione della medesima legge!
Se qualcuno qui può muovere qualche contestazione di certo questa persona non è la Turco, o nessun altro membro del Governo di matrice ulivista. Si può, infatti, rimproverare all’attuale governo di essere in ritardo sulla definizione di una nuova e seria legislazione per contenere il flusso di clandestini nel nostro paese, ma non la sua capacità di applicare le norme già esistenti.