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  1. #11
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Pannella: "Le carceri sono un girone infernale"
    Amnistia. Il leader radicale chiede l'atto di clemenza per riportare legalità nelle prigioni e nei tribunali

    • da Il Riformista del 2 settembre 2009, pag. 22

    di Marco Pannella

    Massimo Calearo, dopo l’ispezione ferragostana alle carceri promossa e organizzata da Rita Bernardini con il sostegno di Antonella Casu, l’ha evocata come un’immersione in un dantesco girone infernale. Chi l’ascoltava non avvertiva l’enfasi, ma il dolore per la verità scoperta e la determinazione di darle seguito. In molti, fra i quasi duecento che hanno esercitato la prerogativa attribuita dalla legge a parlamentari e consiglieri regionali, hanno condiviso la sua emozione e la volontà di impegnarsi.

    La comunità penitenziaria aveva assoluto bisogno sperava - di trarre ulteriore conforto e coraggio dall’attualità emersa e dal dibattito così suscitato. Invano! Raiset, servizio pubblico e privato, era in vacanza, tranne che per le solite desolanti cronache "politiche" e criminali. Dibattiti, "approfondimenti", zero. Erano e restano invece maledettamente urgenti e necessari, per comprendere il da farsi, per sperare anziché disperare, per meglio concepire il nuovo possibile che c’è e urge. S’accentua la maledetta urgenza di condividere la ricerca delle vie d’uscita da questa Gehenna.

    Ma occorre non cadere nell’errore di sempre. La tragedia, che c’è, non è di per se è il carcere: epifenomeno, conseguenza, indotto, di quella della Giustizia. Lasciamo, per un attimo, la parola preziosa - al Ministro della Giustizia Alfano, in un suo intervento alla Camera, il 27 gennaio 2009: "Quello che di impressionante vi è da sottolineare è la mole dei procedimenti pendenti, cioè, detto in termini più diretti, dell’arretrato o meglio ancora del debito giudiziario dello Stato nei confronti dei cittadini: 5 milioni e 425 mila i procedimenti civili pendenti, 3 milioni e 262 mila quelli penali. Ma il vero dramma è che il sistema non solo non riesce a smaltire questo spaventoso arretrato, ma arranca faticosamente, senza riuscire neppure ad eliminare un numero almeno pari ai sopravvenuti, così alimentando ulteriormente il deficit di efficienza del sistema".

    Il Ministro insomma denuncia il carattere strutturale della crisi della Giustizia italiana: ne vengono distrutti Stato e società. Massima tragedia, quindi, istituzionale e sociale del Paese. La nostra proposta trentennale ha un nome semplice, tanto da suscitare nello sfascismo di Regime e nella sua partitocratica classe dominante, nei ruoli di governo e di opposizione, la scontata accusa d’essere idiota e mentecatta; il suo nome è Amnistia. Contro - tra l’altro - l’ignobile realtà del sistema di potere e di classe che consiste nel termine impronunciabile: PRESCRIZIONE.

    E’ questa infatti l’immonda realtà strutturale, necessaria al sessantennale Regime sfascista e al suo Disordine Costituito: nei soli ultimi dieci anni 1.800.000 beneficiari di prescrizioni. Almeno due milioni con il prossimo 2010. Fra i quali, certo, Berlusconi e berlusconidi a gogò; ma anche i due coimputati Massimo D’Alema e Pinuccio Tatarella. Che il sessantennale Regime italiano sia sempre più (se possibile!) corrotto e corruttore pochi oserebbero negarlo. Che sia criminogeno e anche tecnicamente (non "moralmente"!) equiparabile non più alla figura del "delinquente abituale" ma a quella del delinquente " professionale", anche. Luigi Ferrajoli, giurista e persona liberale, annotava di recente quanto segue: "Il nostro è uno dei paesi più sicuri del mondo, in cui la criminalità è in costante calo da decenni.

    In Italia abbiamo 600 omicidi all’anno, nella sola Rio de Janerio sono 6.000. Negli Stati Uniti sono 20-25.000 (circa 40 volte in più che l’Italia) con una popolazione che è 6 volte quella italiana. Con tutte le nostre mafie, non c’è paragone. Lo stesso vale per i reati contro la persona. E’ chiaro, però, che se racconti ogni delitto in modo ossessivo, pensiamo di vivere nella giungla.." Da Radiocarcere, da Radio Radicale ormai abbiamo deciso. Si continua, si rilancia e si otterrà: AMNISTIA!!

  2. #12
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Pannella: “biglietto aperto a Tonino di Pietro”

    Roma, 2 settembre 2009

    • questo testo sarà pubblicato domani su Notizie Radicali, giornale telematico di Radicali Italiani

    Caro Tonino,

    come ben sai (ma fingi evidentemente di non essertene accorto) la riproposizione dell’amnistia è mia e sicuramente, penso, dell’intera galassia Radicale. Piuttosto, di destra è davvero la dichiarazione: “No a indulti e amnistie – bisogna costruire più istituti penitenziari”, proprio tua oggi e non di Berlusconi o di Gasparri o che so io dell’Impregilo!

    E, a proposito, puoi darmi notizie sulla “amnistia” che tu sostieni così efficacemente da almeno 30 anni che ha davvero radicalmente “liberato” (e anche senza virgolette) probabilmente il fior fiore dell’alta delinquenza organizzata politicamente o mafiosamente e/o mentre io, purtroppo, poverino, da 30 anni sostengo questa sicura premessa alla riforma STRUTTURALE della mala-Giustizia italiana che oggi comporta oltre 10 milioni di processi “pendenti”… In questi 10 milioni di pendenti, senza il mio e nostro, radicale intervento, farai ottenere ad almeno un altro paio di milioni di ricchi – di difesa e di soldi – delinquenti la tua amnistia.

    Comunque da abruzzese a molisano (e dobbiamo riunirci necessariamente tra poco!), noi lottiamo cocciutamente e non perché nipoti o figli di Procuratori generali o di Beccaria o di Calamandrei e di conseguenza, come capita però un po’ troppo spesso a te, nella cocciutaggine rischiamo proprio di meritare un Nobel diciamo, per onesta minchioneria. Parliamone comunque. Io sono disposto a farlo con piena fiducia. Ti ricordo – ma almeno di questo forse non c’è bisogno – che questa “Giustizia” purtroppo ancora tanto tua oggi coinvolge e tormenta, secondo il rapporto ufficiale del Commissario per i Diritti Umani Alvaro Gil-Robles del Consiglio d’Europa, “il 30% della popolazione italiana”, o preferisci che ricorriamo ad un “arbitrato” così amati da una parte dell’attuale magistratura? Io preferirei, magari, De Magistris piuttosto che Gasparri. Ma tu ci staresti? Ciao. Un abbraccio.

    Marco

  3. #13
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Pannella: contro l’amnistia illegale, clandestina, di massa e di classe in corso da decenni - chiamata PRESCRIZIONE - lottiamo per una vera e ampia amnistia per la legalità, per la Riforma della Giustizia e dello Stato

    Roma, 3 settembre 2009

    • Dichiarazione di Marco Pannella

    Fin dall’autunno del ’78, per tre decenni, abbiamo lottato in Parlamento e nel paese per un’ampia amnistia, per restaurare la legalità e lo Stato di Diritto, contro l’amnistia di fatto, riservata ai privilegiati che possono pagarsi gli avvocati per fare cadere i loro processi in prescrizione”: così il leader radicale Marco Pannella ha spiegato le ragioni della sua lotta contro il degrado della giustizia italiana.

    Tonino Di Pietro, per ignoranza o per auto-inganno, è pienamente corresponsabile, e dunque complice, di questo stato di cose – ha spiegato Pannella - Accuso questo oppositore di comodo del Regime Partitocratico di difendere la vergognosa e incivile amnistia attualmente in corso, chiamata PRESCRIZIONE, di cui hanno beneficiato quasi due milioni di persone in dieci anni, mentre con l’indulto avevamo iniziato un processo che - se accompagnato da un’amnistia - avrebbe portato alla riforma complessiva della Giustizia e al rientro nella legalità costituzionale.

    L’Europa ci condanna per questo degrado e il governo italiano è costretto ad ammettere i suoi torti, salvo poi rifiutarsi di pagare le multe e di risarcire le vittime – ricorda Pannella – Il ministro Alfano ha detto parole di verità in Parlamento, denunciando un “debito giudiziario dello Stato nei confronti dei cittadini” che ha ormai “oltrepassato il limite di ogni possibile tollerabilità.

    Il Ventennio fascista – ha concluso Pannella – era lontano mille miglia dai livelli di indecenza del Sessantennio partitocratico. Si tenta di fare passare la nostra proposta come un atto di “clemenza buonista”, mentre noi vogliamo farla finita con questo Regime immondo e illegale, candidandoci al Governo del paese.

  4. #14
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    ...cerchiamo di discutere... senza arrivare a una compilation di dichiarazioni pannelliane... mi sembra che l'ultima chiarisca l'aspetto fondamentale... cioè l'opposizione all'amnistia di classe determinata dall'istituto della prescrizione... con una comunicatività molto polemica e deflagrante come nello stile di marco...
    Liberalismo e socialismo, considerati nella loro sostanza migliore, non sono ideali contrastanti né concetti disparati

  5. #15
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Ciò che è da combattere con l'amnistia è dunque l'uso della prescrizione, che da presunto strumento di umanità (se non sbaglio dovrebbe servire a non far sentire "braccati" per tutta la vita persone che hanno commesso reati di non eccessiva gravità) diviene strumento di impunità per chi è abile a far durare a lungo i processi...

    L'amnistia dunque come prima fase che permetta una ristrutturazione della giustizia, che (auspicabilmente) renda più rapidi i processi ed eviti che la prescrizione possa essere usata come difesa di comodo da chi se lo può permettere. Se non sbaglio anche l'indulto doveva avere una funzione simile, solo che con la caduta del governo la riforma della giustizia non è avvenuta e l'indulto è servito solamente ad aumentare il senso di insicurezza (vero o presunto) in Italia...

    Ora, mi sorgono due domande: in che cosa si differenzia l'amnistia che ha in mente Pannella dall'indulto che c'è stato, e più in generale che differenza c'è tra un'amnistia e un indulto? Non avendo fatto diritto brancolo nel buio...
    La seconda domanda è: come si può essere certi che all'amnistia seguirà una riforma adeguata della giustizia, se la politica è quella che è e basta la caduta di un governo per dare tutta la colpa delle miserie d'Italia a quello precedente?

    Resurgens

  6. #16
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    continuo a credere che la soluzione non stia in indulti od amnistie ( anche se sono ingiuste le polemiche verso il precedente indulto) , ma nel collegare la pena effettiva da scontrare alle condizioni della carcerazione stessa. E questo dovrebbe costituire non un atto di generosità dello stato , ma di giustizia nei confronti di che sta scontando una pena in condizioni indegne di un paese civile. Diminuendo , in virtù di legge, la pena a seconda delle condizioni carcerarie in cui la stessa viene od è stata scontata si dà alla opinione pubblica l'esatta motivazione delle ragioni di una scarcerazione e della giustizia della stessa. Si pone inoltre in tutta evidenza, ed in maniera continua, il problema carcerario come problema di tutta la società italiana. Con tale soluzione si evita inoltre la casualità lei condoni e dellle amnistie più propri di una monarchia che della pietas repubblicana che deve manifestarsi nella mitezza delle pene e nella civiltà della loro applicazione.
    "E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini

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  7. #17
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Citazione Originariamente Scritto da Resurgens Visualizza Messaggio
    Ciò che è da combattere con l'amnistia è dunque l'uso della prescrizione, che da presunto strumento di umanità (se non sbaglio dovrebbe servire a non far sentire "braccati" per tutta la vita persone che hanno commesso reati di non eccessiva gravità) diviene strumento di impunità per chi è abile a far durare a lungo i processi...

    L'amnistia dunque come prima fase che permetta una ristrutturazione della giustizia, che (auspicabilmente) renda più rapidi i processi ed eviti che la prescrizione possa essere usata come difesa di comodo da chi se lo può permettere. Se non sbaglio anche l'indulto doveva avere una funzione simile, solo che con la caduta del governo la riforma della giustizia non è avvenuta e l'indulto è servito solamente ad aumentare il senso di insicurezza (vero o presunto) in Italia...

    Ora, mi sorgono due domande: in che cosa si differenzia l'amnistia che ha in mente Pannella dall'indulto che c'è stato, e più in generale che differenza c'è tra un'amnistia e un indulto? Non avendo fatto diritto brancolo nel buio...
    La seconda domanda è: come si può essere certi che all'amnistia seguirà una riforma adeguata della giustizia, se la politica è quella che è e basta la caduta di un governo per dare tutta la colpa delle miserie d'Italia a quello precedente?

    Resurgens
    ...non posso entrare nel merito di argomenti giuridici che non conosco... riguardo alla seconda domanda è... se non si fa l'amnistia... ci rassegnamo al fatto che i ricchi saranno assolti e i meno abbienti condannati?... e chi deciderà la sorte di quei milioni di processi pendenti?... certo il tuo dubbio persiste ed è drammatico... ed è stato provocato proprio da quella classe partitocratica che ha reso la politica... come dici tu... quella che è

    Citazione Originariamente Scritto da edera rossa Visualizza Messaggio
    continuo a credere che la soluzione non stia in indulti od amnistie ( anche se sono ingiuste le polemiche verso il precedente indulto) , ma nel collegare la pena effettiva da scontrare alle condizioni della carcerazione stessa. E questo dovrebbe costituire non un atto di generosità dello stato , ma di giustizia nei confronti di che sta scontando una pena in condizioni indegne di un paese civile. Diminuendo , in virtù di legge, la pena a seconda delle condizioni carcerarie in cui la stessa viene od è stata scontata si dà alla opinione pubblica l'esatta motivazione delle ragioni di una scarcerazione e della giustizia della stessa. Si pone inoltre in tutta evidenza, ed in maniera continua, il problema carcerario come problema di tutta la società italiana. Con tale soluzione si evita inoltre la casualità lei condoni e dellle amnistie più propri di una monarchia che della pietas repubblicana che deve manifestarsi nella mitezza delle pene e nella civiltà della loro applicazione.
    ... ma più concretamente come si potrebbe realizzare una riforma carceraria del genere...?
    Liberalismo e socialismo, considerati nella loro sostanza migliore, non sono ideali contrastanti né concetti disparati

  8. #18
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Citazione Originariamente Scritto da zulux Visualizza Messaggio
    ...non posso entrare nel merito di argomenti giuridici che non conosco... riguardo alla seconda domanda è... se non si fa l'amnistia... ci rassegnamo al fatto che i ricchi saranno assolti e i meno abbienti condannati?... e chi deciderà la sorte di quei milioni di processi pendenti?... certo il tuo dubbio persiste ed è drammatico... ed è stato provocato proprio da quella classe partitocratica che ha reso la politica... come dici tu... quella che è



    ... ma più concretamente come si potrebbe realizzare una riforma carceraria del genere...?
    una volta stabilite le condizioni carcerarie minime, ogni singolo carcerato dovrebbe essere accompagnato da un suo fascicolo personale dal quale risultino anche gli standard ( basterebbero alcuni standard tipo come numero di carcerati per cella, spazio personale a disposizione, servizi igienici) in cui si svolge concretamente la sua carcerazione. A seconda della percentuale media di discostamento dagli standard minimi si determina la percentuale di tempo in meno di carcerazione alla quale ha diritto.
    "E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini

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  9. #19
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Citazione Originariamente Scritto da edera rossa Visualizza Messaggio
    una volta stabilite le condizioni carcerarie minime, ogni singolo carcerato dovrebbe essere accompagnato da un suo fascicolo personale dal quale risultino anche gli standard ( basterebbero alcuni standard tipo come numero di carcerati per cella, spazio personale a disposizione, servizi igienici) in cui si svolge concretamente la sua carcerazione. A seconda della percentuale media di discostamento dagli standard minimi si determina la percentuale di tempo in meno di carcerazione alla quale ha diritto.
    La trovo una proposta molto interessante, andrebbe applicata subito, le pene diventerebbero più brevi alleviando le condizioni dei carcerati e farebbe rendere conto a tutti della gravità della situazione.

    Citazione Originariamente Scritto da Resurgens Visualizza Messaggio
    Ciò che è da combattere con l'amnistia è dunque l'uso della prescrizione, che da presunto strumento di umanità (se non sbaglio dovrebbe servire a non far sentire "braccati" per tutta la vita persone che hanno commesso reati di non eccessiva gravità) diviene strumento di impunità per chi è abile a far durare a lungo i processi...

    L'amnistia dunque come prima fase che permetta una ristrutturazione della giustizia, che (auspicabilmente) renda più rapidi i processi ed eviti che la prescrizione possa essere usata come difesa di comodo da chi se lo può permettere. Se non sbaglio anche l'indulto doveva avere una funzione simile, solo che con la caduta del governo la riforma della giustizia non è avvenuta e l'indulto è servito solamente ad aumentare il senso di insicurezza (vero o presunto) in Italia...

    Ora, mi sorgono due domande: in che cosa si differenzia l'amnistia che ha in mente Pannella dall'indulto che c'è stato, e più in generale che differenza c'è tra un'amnistia e un indulto? Non avendo fatto diritto brancolo nel buio...
    La seconda domanda è: come si può essere certi che all'amnistia seguirà una riforma adeguata della giustizia, se la politica è quella che è e basta la caduta di un governo per dare tutta la colpa delle miserie d'Italia a quello precedente?

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    Straquoto la parte in grassetto, quanto al resto, non arrendiamoci allo schifo della partitocrazia.

    Citazione Originariamente Scritto da Hope Visualizza Messaggio
    Il problema delle carceri è legato a quello della giustizia...
    Il pacchetto radicale sulle riforme in materia giustizia credo sia più che valido quanto meno per ridare aria ad un sistema che è impantanato.
    :giagia:
    Ultima modifica di Burton Morris; 06-09-09 alle 23:45

  10. #20
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    Predefinito Rif: Pannella: è necessario un atto di clemenza per riportare la legalità

    Citazione Originariamente Scritto da zulux Visualizza Messaggio
    ...cerchiamo di discutere... senza arrivare a una compilation di dichiarazioni pannelliane... mi sembra che l'ultima chiarisca l'aspetto fondamentale... cioè l'opposizione all'amnistia di classe determinata dall'istituto della prescrizione... con una comunicatività molto polemica e deflagrante come nello stile di marco...
    come sai mi adeguo sempre e solo al verbo del grande capo

 

 
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