"Non rinuncio ai giudici eletti dal popolo"
Il ministro Castelli visita il tribunale di Vicenza e annuncia nuovi concorsi per l'assunzione di 1.000 magistrati. Poi dice di credere nell'idea di riforma della Lega: "Ma adesso devo attenermi al programma della Cdl".


ROMA – I tempi certi non ci sono ancora, ma l’intenzione e il principio restano: la Lega non rinuncia all’idea di far eleggere i giudici direttamente dai cittadini. Ad affermarlo è stato proprio il ministro della Giustizia Roberto Castelli, impegnato oggi in una visita ai giudici di Vicenza.

“In politica i tempi sono fondamentali – ha detto il guardasigilli - e il percorso politico è come scalare una montagna. Non parlo come esponente del governo, vorrei che questo fosse ben chiaro, sono impegnato a portare avanti il programma del governo della Casa delle Libertà che è stato sottoscritto da tutti, e soprattutto votato dagli elettori, e a quello mi atterrò. Ma anche l'ultimo congresso della Lega ha approvato una tesi secondo la quale, alla fine di un percorso non temporalmente definito, ci potrebbero essere i giudici eletti dal popolo, iniziando naturalmente dai pubblici ministeri, cioé quelli che sono forse i più esposti in questo periodo”.

Il ministro ha salutato le autorità cittadine nell’aula della Corte d'Assise del Tribunale di Vicenza, dove il presidente del Tribunale Dario Pafundi ha voluto porre l’accento sul fatto che, nonostante l’economia cittadina sia in espansione la situazione della giustizia è “un handicap per rispondere adeguatamente alla domanda di giustizia del territorio”.

La risposta di Castelli non si è fatta attendere, dopo una serie di complimenti "per il modo corretto e civile di porre la questione, senza le bizzarrie e i modi a volte poco urbani dei rappresentanti di altre province". “La stella polare del ministero della Giustizia - ha spiegato il guardasigilli - è quella di attuare un percorso riformatore nel quale il cittadino non debba aspettare mediamente 10 anni per vedere riconosciuta una ragione o un torto. L'Italia non ha solo un debito pubblico finanziario ma anche un debito pubblico giudiziario, con 8,5 milioni di processi in attesa''.

Rivolgendosi ancora ai magistrati vicentini Castelli si è detto “disponibile a discutere con l'associazione magistrati. Dimostreremo – ha detto loro - che nel progetto governativo di riforma non esiste intento punitivo. E' un percorso lungo e approfondito ma ne verrà fuori un disegno di legge positivo”. Per rispondere sugli organici carenti il guardasigilli ha annunciato che l’anno prossimo partiranno diversi nuovi concorsi che porteranno all’assunzione di 1.000 nuovi magistrati, di cui 350 saranno in organico già dl 2003, ai quali si aggiungeranno anche 500 impiegasti amministrativi nelle cancellerie. “La via per risolvere più rapidamente i problemi della giustizia oggi - ha concluso il ministro - è l'arbitrato. Le aule dei tribunali dovranno essere riservate esclusivamente per i contenziosi più importanti”.

(2 APRILE 2002; ORE 159)

Gia',e' vero,la giustizia in Itaglia e' lenta e non efficiente: ora,poiche' nel pubblico il personale non manca di certo,provate a pensare perche'... ...e perche' invece sotto l'Austria,l'amministrazione pubblica nel Lombardo-Veneto funzionava alla grande.