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  1. #1
    Roderigo
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    Predefinito Amnesty International: Il governo Sharon viola i diritti umani, ogni giorno, ogni ora

    Amnesty International

    Israele si rende responsabile di «gravi violazioni» dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra, commesse «ogni giorno, ogni ora e ogni minuto»: la grave denuncia arriva da Amnesty International: gli attacchi suicidi dei palestinesi contro civili israeliani - dice AI - non possono in alcun caso giustificare le azioni israeliane. E' pesante dunque il j'accuse dell'organizzazione internazionale, Premio Nobel per la Pace nel 1977, dinanzi alla Commissione Diritti Umani dell'Onu riunita a Ginevra. Nonostante le azioni palestinesi siano «orripilanti», esse non possono giustificare «gli assassini» realizzati «in maniera sistematica» dalle forze armate israeliane, in momenti in cui «non erano in pericolo delle vite umane». «Sono state distrutte sistematicamente più di seicento abitazioni palestinesi, che hanno privato di un tetto migliaia di persone, in maggioranza bambini». «Le centinaia di posti di blocco in Cisgiordania e Gaza non hanno impedito gli attacchi suicidi, perché i blocchi alle città e ai villaggi che impediscono la libertà di movimento sembrano destinati a intimidire e umiliare il popolo palestinese». E ancora: «E' stata usata l'artiglieria pesante in zone molto popolate e le abitazioni dei kamikaze sono state bombardate». «Nei campi profughi è stato imposto il coprifuoco ed è stato interrotto il rifornimento di elettricità, acqua e linee telefoniche ai campi profughi, mentre centinaia di palestinesi tra i 15 e i 45 anni sono stati arrestati, tenuti in manette e con gli occhi bendati per le prime ventiquattr'ore, senza cibo, né coperte, né il permesso di andare in bagno». Non solo: «Le ambulanze, incluse quelle della Croce Rossa, sono state attaccate sistematicamente», il che significa, secondo Ai, un attacco sistematico contro i «principi basilari della neutralità dei servizi sanitari»; tanto che il direttore della Mezza Luna Rossa a Tulkarem ha detto ai rappresentanti di Amnesty International che «al momento è più sicuro trasportare i feriti in taxi che in ambulanza». Amnesty International ha chiesto alla Commissione Onu per i Diritti Umani di inviare un «messaggio forte» a tutti i governi coinvolti nell'area mediorientale per ricordare che «i diritti umani non possono essere calpestati».

    Agi 3 aprile 2002

  2. #2
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    Giorno dopo giorno, sono sempre più rammaricato di avere militato per anni in Amnesty International.

    Ma, al tempo stesso, mi rallegro per esserne uscito già da alcuni anni.

  3. #3
    Roderigo
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    Predefinito

    Originally posted by Jan Hus
    Giorno dopo giorno, sono sempre più rammaricato di avere militato per anni in Amnesty International.
    Ma, al tempo stesso, mi rallegro per esserne uscito già da alcuni anni.
    Se il principio della tutela dei diritti umani, non ha un valore discriminante nel determinare le tue opinioni, hai fatto bene ad uscire da Amnesty International.
    Non sono poche le persone, i partiti, gli stati, che dopo il crollo del blocco sovietico, hanno ritenuto inutile o controproducente la sopravvivenza di questa organizzazione.

    R.

  4. #4
    email non funzionante
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    che dice amnesy degli undici "collaborazionisti" ammazati due giorni fa? e degli 800 e passa fatti fuopri nei mesi precedenti?

  5. #5
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    Cita le fonti Ulan! Le FONTI! Sennò è diffamazione! Che cosa vuoi che importi a Amnesty dei "collaborazionisti" assassinati dagli uomini di Arafat, senza processo e senza garanzie. Eppoi...non è vero. E' vero solo quello che ha l'imprimatur del Partito, come ai tempi di Stalin!


    Shalom!

  6. #6
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito Basta chiedere

    Originally posted by Ulan
    che dice amnesy degli undici "collaborazionisti" ammazati due giorni fa? e degli 800 e passa fatti fuopri nei mesi precedenti?
    Rapporto Annuale 2001

    [Map of Palestinian Authorigy]
    Palestinian Authority (area under the jurisdiction of)


    Più di 360 persone, compresi prigionieri di coscienza, sono state arrestate nel corso del 2000 per ragioni politiche; alla fine dell'anno la maggior parte era stata rilasciata. La tortura e i maltrattamenti sono stati largamente diffusi. Almeno 300 persone, arrestate negli anni precedenti, sono trattenute senza accusa né processo, comprese persone accusate di "collaborazionismo con le autorità israeliane" e presunti membri di gruppi islamici di opposizione. Sono stati rilasciati a settembre e ottobre un gran numero di appartenenti a organizzazioni islamiche, alcuni dei quali trattenuti senza accusa sin dal 1996. I Tribunali per la sicurezza dello stato, hanno continuato a condannare i detenuti politici a seguito di processi iniqui. Tre persone sono state condannate a morte. L'Autorità palestinese non ha rinviato a giudizio coloro che si erano resi responsabili di violazioni dei diritti umani.

    Contesto

    I negoziati di pace tra Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), sono proseguiti sino al mese di ottobre. Il vertice di Camp David, che ha visto impegnati il presidente Yasser Arafat, il primo ministro israeliano Ehud Barak e il presidente americano Bill Clinton, si è concluso a luglio senza raggiungere un accordo di pace. I negoziati tra Israele e l'Olp si sono interrotti a settembre a seguito della nuova Intifada, ma sono ripresi a dicembre (vedi Israele e Territori occupati).

    Intifada

    A settembre, l'omicidio di cinque palestinesi a Gerusalemme, a opera delle forze di sicurezza israeliane, ha dato origine a manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di palestinesi, uomini e donne, dei Territori occupati. Le manifestazioni sono continuate quotidianamente fino alla fine dell'anno. Pietre e bombe molotov sono state lanciate contro i militari israeliani. Palestinesi armati, compresi appartenenti alle forze di sicurezza dell'Autorità palestinese, hanno fatto fuoco sui militari israeliani durante le dimostrazioni. Le forze di sicurezza israeliane hanno risposto aprendo il fuoco con proiettili di gomma con l'anima in metallo e munizioni attive. Le Forze di difesa israeliane (Idf), hanno usato anche elicotteri da combattimento per sparare sui dimostranti. Tra il 29 settembre e la fine dell'anno, almeno 300 palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane, la maggior parte a causa di un uso eccessivo della forza.

    Palestinesi armati, inclusi membri del tanzimat - un gruppo paramilitare legato a Fatah, il principale gruppo politico dell'Autorità palestinese - hanno compiuto attentati contro militari e civili israeliani nei Territori occupati. Un gruppo armato palestinese ha compiuto un attentato nei Territori occupati, che ha portato all'uccisione di alcuni soldati e di almeno sei civili israeliani. L'Idf ha fatto massiccio uso di armamenti, compresi carri armati ed elicotteri da combattimento per bombardare a caso le zone da dove i palestinesi armati avevano aperto il fuoco. Hanno anche usato armamenti pesanti per condurre raid punitivi come rappresaglia alle uccisioni di israeliani.

    *In ottobre una folla di palestinesi ha torturato e ucciso due uomini israeliani, Yosef Avrahami e Vadim Nourezitz, che erano sotto custodia della polizia palestinese. Il presidente Yasser 'Arafat ha annunciato l'apertura di una inchiesta sulle uccisioni, ma nessuna inchiesta risulta essere stata aperta alla fine dell'anno.

    *A novembre 2 civili israeliani sono stati uccisi in un attentato vicino all'insediamento di Kufar Darom, nella Striscia di Gaza. Altri 9, tra cui 5 bambini, sono rimasti feriti gravemente. L'Idf ha reagito bombardando le istallazioni di sicurezza dell'Autorità palestinese e gli uffici di Fatah nella Striscia di Gaza. Un agente della polizia palestinese è rimasto ucciso e sembra che almeno 30 palestinesi siano stati feriti.

    Tortura e maltrattamenti

    Tra le forze di sicurezza palestinesi resta molto diffusa la pratica di tortura e maltrattamenti. Un uomo è morto, mentre si trovava in detenzione, in circostanze che fanno ritenere che la tortura o i maltrattamenti possano esserne stati la causa diretta o comunque avervi contribuito. La detenzione prolungata in incommunicado nella fase immediatamente successiva all'arresto favorisce le pratiche di tortura. L'Autorità palestinese non è riuscita a indagare sulle denunce di tortura né a processare i responsabili.

    *Khaled al-Bahhar, di 35 anni, è morto nel mese di giugno mentre si trovava sotto la custodia del Servizio di sicurezza preventiva (Pss). Un rapporto autoptico ha evidenziato che è morto per asfissia, ma nessuna inchiesta risulta esser stata condotta sulla sua morte.

    *A febbraio i Servizi segreti generali e il Pss hanno arrestato più di 30 studenti e un impiegato dell'Università di Birzeit, a seguito di una manifestazione nel campus in cui gli studenti hanno lanciato pietre e terra al primo ministro francese Lionel Jospin, in visita nella sede dell'Università. Nelle 24 ore successive all'arresto sembra che alcuni studenti trattenuti dal Pss siano stati picchiati, spogliati e costretti a restare in piedi per più di 12 ore. Cinque studenti trattenuti invece dai servizi sembra siano stati picchiati e insultati dopo l'arresto. Uno studente ha affermato che un agente dei servizi gli ha schiacciato i testicoli e ha minacciato di stuprarlo. Entrambi i servizi di sicurezza hanno negato queste affermazioni. A marzo tutti gli studenti sono stati rilasciati senza accusa.

    Arresti

    Almeno 360 persone sono state arrestate per motivi politici. Compresi coloro che criticavano la dirigenza dell'Autorità palestinese e i sostenitori dei gruppi di opposizione islamica come Hamas, la Jihad islamica e Hizb al-Khalas.

    *A luglio il Pss ha arrestato almeno 12 appartenenti a gruppi islamici, fra cui vi erano Nayef Hamadneh, Iyad Hamadneh, Hani Rawabjeh, 'Ala Shuli, Fallah Taher Nada, 'Ala Rimawi, Maher 'Awdeh e Wajih Amad 'Arman. Sono stati trattenuti in incommunicado per 6 settimane e sembra che alcuni siano stati torturati.

    Prigionieri di coscienza

    Almeno 25 prigionieri di coscienza sono stati detenuti. Tra di essi vi erano giornalisti, attivisti politici, esponenti religiosi, un accademico e un sindacalista. La maggior parte è stata detenuta per aver espresso o riferito critiche nei confronti di esponenti politici dell'Autorità palestinese. In molti sono stati rilasciati senza accusa dopo pochi giorni, ma alcuni sono stati trattenuti per periodi più lunghi. I servizi di sicurezza palestinesi hanno imposto anche la temporanea chiusura delle stazioni televisive e radiofoniche, fra cui Sawt al-Hub wa al-Salam, al-Manara, al-Mahed, e al-Nasr.

    *Sono stati rilasciati a gennaio Ahmad Shakr Dudin e 'Abd al-Sattar Qasem, detenuti dal 1999 senza accusa, per aver firmato una petizione critica verso l'Autorità palestinese. La polizia ha arrestato nuovamente 'Abd al-Satta Qasem in febbraio, sembra in relazione alla firma di quella petizione. Il 6 luglio l'Alta Corte di giustizia palestinese ha ordinato il suo rilascio in ragione del fatto che era stato trattenuto senza accusa; nonostante l'ordine della Corte non è stato rilasciato fino al 28 luglio.

    *'Abd al-Fattah Ghanem, un consigliere presidenziale per i rifugiati, è stato arrestato a giugno dalla polizia palestinese. Un agente della stessa ha riferito alla famiglia che era stato arrestato su ordine del presidente. é stato tenuto in incommunicado per oltre un mese. L'Autorità palestinese non ha fornito spiegazioni in merito al suo arresto, ma la famiglia crede che sia stato arrestato a causa delle dichiarazioni critiche in merito al negoziato di pace con Israele fornite ai giornali. é stato rilasciato a settembre senza alcuna accusa.

    Processi iniqui

    I Tribunali per la sicurezza dello stato, le cui procedure sono state evidentemente inique, hanno condannato almeno 20 prigionieri politici a pene detentive.

    *Ad agosto Mahmud Abu Hanud, un membro di Izz al-Din al-Qassam, l'ala armata di Hamas, si è consegnato all'Autorità palestinese, dopo essere stato ferito in un conflitto a fuoco tra militari israeliani e alcuni membri di Izz al-Din al-Qassam. A settembre l'Alta Corte per la sicurezza dello stato, gli ha inflitto due distinte condanne a 12 e 10 anni di carcere, per "addestramento di gruppi militari, rifornimento di armi e per aver costituito un'organizzazione illegale". Sembra che l'Autorità palestinese non abbia permesso ai suoi avvocati di incontrarlo mentre era in detenzione preventiva; inoltre uno dei suoi avvocati è stato informato del processo solo pochi minuti prima che lo stesso avesse luogo. Il tribunale ha inoltre rifiutato la richiesta di giuramento dei suoi avvocati. A Mahmud Abu Hanud non è stato riconosciuto il diritto di appello contro la sentenza.

    Prigionieri politici di lungo termine

    All'inizio dell'anno erano quasi 300 i detenuti da lungo termine senza accusa né processo che continuavano a restare in carcere. Compresi i detenuti per ragioni di sicurezza, perché sospettati di "collaborazionismo" con Israele e i detenuti politici appartenenti a gruppi islamici che si oppongono al processo di pace. Un ulteriore gruppo di 22 detenuti facente capo a gruppi islamici o a gruppi di sinistra, continua a scontare condanne imposte a seguito di processi iniqui celebrati di fronte ai Tribunali per la sicurezza dello stato o ai tribunali militari. Le organizzazioni palestinesi per i diritti umani sono riuscite a portare di fronte all'Alta Corte di giustizia palestinese la metà dei casi dei detenuti senza processo; e questa ha ordinato il rilascio di circa 80 detenuti, ma l'Autorità palestinese nella maggior parte di casi non ha ottemperato agli ordini della Corte. A settembre e ottobre l'Autorità palestinese ha rilasciato decine di membri di Hamas e della Jihad islamica. Comunque le procedure giudiziarie restano poco chiare. Sembra che molti siano stati rilasciati grazie a "visite a casa" prolungate.

    *Ad aprile l'Alta Corte di giustizia ha ordinato il rilascio di Muhammad al-Natsheh, 42enne insegnante e attivista di Hamas, arrestato dal Pss nell'ottobre 1998. Alla fine del 2000 non era ancora stato rilasciato.

    *Il Servizio segreto militare ha continuato a trattenere senza accusa né processo Faruq Abu Husan, un impiegato postale. é stato arrestato nel 1994 e sembra sia stato interrogato in merito a una lettera indirizzata all'allora presidente egiziano Anwar Sadat a seguito degli accordi di Camp David del 1979.

    Pena di morte

    La più alta istanza della Corte per la sicurezza dello stato ha condannato a morte tre persone a seguito di processi iniqui, nessuno è stato 'giustiziato'.

    *A settembre Muhammad Da'ud Khawajeh, di 19 anni, è stato condannato a morte per omicidio a seguito di un processo iniquo. é stato processato e condannato in un solo giorno, due giorni dopo il suo arresto, e non gli stato permesso di presentare appello a un tribunale di grado superiore.

    Difensori dei diritti umani

    A maggio il Consiglio direttivo dell'Associazione palestinese degli avvocati ha reso noto che almeno otto avvocati per i diritti umani sono stati radiati dall'Albo. Sembra che il Consiglio abbia deliberato questa decisione ai sensi dell'art. 7 del regolamento dell'Ordine degli avvocati, che prevede il divieto di cumulo tra la professione forense e qualsivoglia altro impiego pubblico o privato, sia esso a pagamento o gratuito. L'Alta Corte palestinese ha emesso un'ordinanza provvisoria di sospensione della decisione, nel corso dello stesso mese di maggio; alla fine del 2000 il procedimento non si era ancora concluso.

    Rapporti e missioni di Amnesty International

    Palestinian Authority: Silencing dissent (AI Index; MDE 21/016/2000)

    Delegati di AI hanno visitato le zone sotto la giurisdizione dell'Autorità palestinese nei mesi di aprile, ottobre e novembre.

  7. #7
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    Predefinito

    Originally posted by Roderigo
    Se il principio della tutela dei diritti umani, non ha un valore discriminante nel determinare le tue opinioni, hai fatto bene ad uscire da Amnesty International.
    Se è per questo, la tutela dei diritti umani non ha un valore discriminante neanche nel determinare le posizioni di Amnesty International.

    Originally posted by Roderigo
    Non sono poche le persone, i partiti, gli stati, che dopo il crollo del blocco sovietico, hanno ritenuto inutile o controproducente la sopravvivenza di questa organizzazione.
    Da AI sono uscito nel 1997; quindi un po' di anni DOPO il crollo del blocco sovietico.

    Se il crollo del comunismo ha avuto un effetto, questo l'ha avuto proprio su AI; che si è ritenuta in diritto, ed in dovere, sull'onda del sinistrismo dei suoi militanti, di pronunciare accuse, nei confronti dei paesi occidentali, che non si sarebbe mai sognata di pronunciare nei confronti dell'Unione Sovietica, nonostante quest'ultima se le sarebbe meritate con gli interessi.

    Del resto, la tua stessa citazione appena sopra ti induce in contraddizione. Infatti, prima dici che AI condanna Israele, poi che critica anche gli arabi.

    La realtà è che AI ha un atteggiamento pregiudizialmente ostile nei confronti di Israele, e che con gli arabi adotta un criterio molto più "elastico".


    PS Dettto fra noi, non c'è associazione in cui abbia conosciuto persone peggiori, anche sul piano umano.

    Non se ne salvava uno.

  8. #8
    Roderigo
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    Originally posted by Jan Hus
    Se è per questo, la tutela dei diritti umani non ha un valore discriminante neanche nel determinare le posizioni di Amnesty International.
    La tutela dei diritti umani è la ragione sociale di Amnesty International.
    Il problema (dal tuo punto di vista) è che Amnesty International intende la tutela dei diritti umani come un principio universalistico.

    Originally posted by Jan Hus
    Se il crollo del comunismo ha avuto un effetto, questo l'ha avuto proprio su AI; che si è ritenuta in diritto, ed in dovere, sull'onda del sinistrismo dei suoi militanti, di pronunciare accuse, nei confronti dei paesi occidentali, che non si sarebbe mai sognata di pronunciare nei confronti dell'Unione Sovietica, nonostante quest'ultima se le sarebbe meritate con gli interessi.
    Puoi farci un esempio di una accusa ingiusta o non documentata mossa da Amnesty nei confronti di un paese occidentale?
    Oppure pensi anche tu che sparare su dimostranti disarmati cambi significato a secondo del luogo: sia una violazione dei principi democratici nei paesi "comunisti" ed una difesa dei principi democratici nei paesi occidentali? Oppure che bombardare popolazioni civili sia un crimine di guerra se compiuto da uno stato autoritario o un intervento umanitario se compiuto da uno stato democratico? Oppure che il rastrellamento nei villaggi kosovari sia pulizia etnica e nei villaggi palestinesi sia lotta al terrorismo?

    Originally posted by Jan Hus
    Del resto, la tua stessa citazione appena sopra ti induce in contraddizione. Infatti, prima dici che AI condanna Israele, poi che critica anche gli arabi.
    Non è esatto. Prima ho postato un dispaccio di agenzia che riferisci di un comunicato di AI relativo all'aggressione israeliana compiuta in questi giorni contro città e villaggi palestinesi. Poi Ulan mi ha chiesto cosa dice AI sui palestinesi, quindi gli ho postato il rapporto di AI sull'Anp.

    Originally posted by Jan Hus
    Dettto fra noi, non c'è associazione in cui abbia conosciuto persone peggiori, anche sul piano umano.
    Non se ne salvava uno.
    Non è da tutti possedere le tue qualità umane.

    R.


  9. #9
    Forumista assiduo
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    Predefinito

    Stavo per risponderti, pensa un po'.

    Poi mi sono detto: "ma chissenefrega?"

    Ma pensa un po' quello che ti pare, credi a quello che ti pare, di' quello che ti pare e chiudi le discussioni che ti pare.

    Cantatela e suonatela, con i vari KLASSENKAMPF, I'm Hate, Perdu, AttenzioneImbelli e kompagnia bella.

    Su questo forum, anzi: su questa fogna, non ci torno più.

  10. #10
    Dalla parte del torto!
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