Amnesty International
Israele si rende responsabile di «gravi violazioni» dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra, commesse «ogni giorno, ogni ora e ogni minuto»: la grave denuncia arriva da Amnesty International: gli attacchi suicidi dei palestinesi contro civili israeliani - dice AI - non possono in alcun caso giustificare le azioni israeliane. E' pesante dunque il j'accuse dell'organizzazione internazionale, Premio Nobel per la Pace nel 1977, dinanzi alla Commissione Diritti Umani dell'Onu riunita a Ginevra. Nonostante le azioni palestinesi siano «orripilanti», esse non possono giustificare «gli assassini» realizzati «in maniera sistematica» dalle forze armate israeliane, in momenti in cui «non erano in pericolo delle vite umane». «Sono state distrutte sistematicamente più di seicento abitazioni palestinesi, che hanno privato di un tetto migliaia di persone, in maggioranza bambini». «Le centinaia di posti di blocco in Cisgiordania e Gaza non hanno impedito gli attacchi suicidi, perché i blocchi alle città e ai villaggi che impediscono la libertà di movimento sembrano destinati a intimidire e umiliare il popolo palestinese». E ancora: «E' stata usata l'artiglieria pesante in zone molto popolate e le abitazioni dei kamikaze sono state bombardate». «Nei campi profughi è stato imposto il coprifuoco ed è stato interrotto il rifornimento di elettricità, acqua e linee telefoniche ai campi profughi, mentre centinaia di palestinesi tra i 15 e i 45 anni sono stati arrestati, tenuti in manette e con gli occhi bendati per le prime ventiquattr'ore, senza cibo, né coperte, né il permesso di andare in bagno». Non solo: «Le ambulanze, incluse quelle della Croce Rossa, sono state attaccate sistematicamente», il che significa, secondo Ai, un attacco sistematico contro i «principi basilari della neutralità dei servizi sanitari»; tanto che il direttore della Mezza Luna Rossa a Tulkarem ha detto ai rappresentanti di Amnesty International che «al momento è più sicuro trasportare i feriti in taxi che in ambulanza». Amnesty International ha chiesto alla Commissione Onu per i Diritti Umani di inviare un «messaggio forte» a tutti i governi coinvolti nell'area mediorientale per ricordare che «i diritti umani non possono essere calpestati».
Agi 3 aprile 2002