Elezioni Amministrative

[Colombo da Priverno]

Tra poco più di un mese si voterà per cambiare quasi mille sindaci e dieci presidenti di Provincia. Nella battaglia sui primi cittadini il centrodestra parte da un forte svantaggio, con 50 sindaci uscenti contro i 90 di area ulivista: è questo il conteggio,almeno nei centri più importanti, con oltre 15 mila abitanti.
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[Colombo da Priverno]

LIGURIA. A Genova ci sarà l´unica «anomalia» in Italia della Lega, ma Bossi ha tranquillizzato Berlusconi: è una mossa tattica per impedire al diessino Giuseppe Pericu, sindaco uscente, di vincere al primo turno. Così il Carroccio correrà con Sergio Castellaneta (medico, guidò una lista civica, e quattro anni fa venne battuto da Pericu per soli 2 mila voti), mentre l´ex socialista Rinaldo Magnani sarà il portabandiera forzista. Poi si vedrà al ballottaggio. Non ci dovrebbe essere partita invece a Savona (favorito il diessino Carlo Ruggeri, sindaco uscente) e a La Spezia, città tradizionalmente «rosse».

LOMBARDIA. Il nodo è Varese, la patria di Bossi. Se nella città natale del Senatùr, Cassano Magnago, 21 mila abitanti, la Lega sta cercando senza problemi il successore di Domenico Uslenghi - sindaco da otto anni eletto due volte al primo turno -, la polemica nasce su altre tre riconferme leghiste, che non vanno giù a centristi e azzurri: Comune e Provincia di Varese, oltre a Busto Arsizio.

VENETO. Mentre non si è ancora sciolto il nodo di Verona, con centrodestra e centrosinistra che non trovano i loro candidati per la successione alla Sironi - l´Udc punta su Alfredo Meocci, consigliere dell´Autorithy sulle Tlc -, Forza Italia è in rivolta contro l´eventuale riconferma delle due presidenze leghiste di Provincia: Manuela Dal Lago a Vicenza, e Luca Zaia a Treviso. Pareva che almeno il secondo dovesse essere sacrificato; dopo la cena di lunedì, le sue quotazioni sono in rialzo.

[Colombo da Priverno]

ROMA - L'intesa è solenne e, nel caso qualcuno volesse e potesse equivocare sulle parole, riassunta in una paginetta. Un decalogo con cui Bossi e Berlusconi certificano e santificano le regole dell'alleanza fra Forza Italia, Casa delle libertà e Carroccio.

Complice la consueta cena del lunedì, Berlusconi, Bossi, Tremonti e Giorgetti hanno messo nero su bianco i comportamenti e le regole che impegnano i due alleati per arrivare alle amministrative senza tensioni e nella massima armonia. E il Senatùr ha strappato al Cavaliere alcuni impegni "forti" sui quali costruirà la propria campagna elettorale, tacitando una base che ultimamente si era fatta piuttosto rumorosa constatando numerosi cedimenti al fronte centrista ma soprattutto la stallo della fase riformista di cui Bossi si è fatto alfiere.

L'impegno più rilevante è quello di accelerare al massimo sulla devolution, insieme all'impegno a modificare l'articolo 11 della Costituzione per introdurre il referendum sugli accordi internazionali e all'approvazione della legge sull'immigrazione prima delle amministrative.

Ma è sulle liste che stanno per essere contrattate che la Lega vuole mantenere alta la guardia. E così, dopo aver tuonato per settimane contro i riciclati di Forza Italia, Bossi ha intascato il patto che il Carroccio avrà una sorta di pagella dei candidati, che prima di gettare alle ortiche il sindaco o il presidente di provincia leghisti a favore del candidato di un'altra forza politica, bisognerà avere il parere vincolante del responsabile leghista sul territorio. Il segratario della Lega sarebbe riuscito a strappare a Berlusconi anche una promessa, quella di confermare i presidenti uscenti delle province di Vicenza e Treviso, rispettivamente Manuela Dal Lago e Luca Zaia, entrambi del Carroccio.

E per riuscire in questo, Bossi ha ideato anche un escamotage pratico: la difesa del territorio. In sostanza, il patto sancito lunedì obbliga i nuovi sindaci ad adottare provvedimenti per contrastare "le degnerazione affaristiche e le truffe che si nascondono dietro alla variante semplificate dei piani regolatori, quelle che non hanno bisogno di approvazione in Regione, sia dietro alle varianti di destinazione d'uso per cui una licenza a costruire una fattoria si trasforma in una licenza a costruire alberghi o centri commerciali".

Insomma, alleato forte del Cavaliere ma con le mani libere sul territorio e una serie di vincoli a operare in una determinata direzione. Nell'intesa compaiono anche alcuni cavalli di battaglia della Lega, fra cui la valorizzazione delle culture locali, l'obbligo di frequenza a pre-corsi per favorire i residenti nei concorsi, l'assegnazione delle case pubbliche tenendo conto della residenza dei richiedenti.

"Il Nuovo"

[Colombo da Priverno]

ROMA. Anche la casa più solida ha i suoi spifferi. Quella delle Libertà non fa eccezione. Qualche «finestra» chiusa male, un po' di vento del Nord che quando ci si mette dà davvero fastidio. Il centrodestra ad un mese dalle amministrative si trova ancora con qualche problema da risolvere. Quasi tutti ubicati nel Veneto, nel triangolo Verona-Vicenza-Treviso, tre città che hanno sempre dato grandi soddisfazioni alla coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Nel capoluogo scaligero la Casa delle Libertà deve incassare la clamorosa levata di scudi del sindaco uscente, Michela Sironi. Azzurra doc è entrata in rotta di collisione proprio con Forza Italia che punta su Pierluigi Bolla (sgradito all'ex prima cittadina) che potrebbe sostenere una lista civica portandosi dietro An.

Problemi, a livello di elezioni provinciali, negli altri due capoluoghi del Nordest. Qui il braccio di ferro è con la Lega. I presidenti uscenti sono entrambi del Carroccio, ma i sondaggi commissionati dalla Casa delle Libertà, danno il Carroccio in declino. Magari non così pesante da pregiudicare la vittoria, ma sufficiente per proporre il candidato di un altro partito per la corsa alla poltrona di presidente provinciale. La soluzione adottata ha visto una vittoria e mezza della Lega che a Vicenza è riuscita a ripresentare Manuela Dal Lago. Soluzione di compromesso, invece, a Treviso dove ognuno andrà per sè. Il lumbard Luca Zaia e il forzista Luca Giacomin con l'accordo che lo sconfitto del primo turno farà confluire i propri consensi sull'avversario. Sempre che la campagna elettorale non risulti troppo aspra e finisca per logorare i rapporti tra i due contendenti. Del resto sullo stesso Zaia ci sono perplessità anche dentro la Lega. Che mal sopporta le iniziative del presidente trevigiano il quale, spesso assieme al sindaco pure leghista, Gentilini, hanno finito per spiazzare il movimento. Ma il vero termometro per stabilire lo stato di salute del Carroccio sarà l'esito delle urne a Varese. La città lombarda culla della Lega che vedrà in scena un duello fratricida tra l'attuale sindaco, Aldo Fumagalli e il suo predecessore, Raimondo Fassa, a capo di una lista civica dopo essere stato lasciato a piedi dalla Margherita. Fassa è stato uno dei primi ad aderire al partito del Carroccio, conquistando una discreta popolarità fino a farsi eleggere anche europarlamentare. Quando il movimento sembrò scegliere la deriva secessionista, Fassa preferì farsi da parte. Sempre a Varese, la Lega è riuscita a convincere a presentarsi Giovanni Bianchi, esperta di problemi legati alla scuola, una delle menti pensanti e meno conosciute del partito.Per colpa di un'altra donna, Francesca Calvo, che seguì i transfughi di Comino, la Lega spera di riconquistare Alessandria puntando su Tino Rossi. Sul piano numerico Forza Italia è il partito della coalizione che avrà il maggior numero di candidati per le città capoluogo di Provincia: nove. Ma il partito di Berlusconi non è molto soddisfatto della spartizione. E si sente schiacciato nella tenaglia, a Nord della Lega, e a Sud, dell'Udc che reclama sempre più spazio. Anche a Genova il centrodestra si presenta diviso all'appuntamento. La Lega sostiene Sergio Castellaneta, che quattro anni fa sfiorò il colpaccio. La CdL punterà su Rinaldo Magnani, consigliere regionale azzurro. Ma la partita nel capoluogo ligure è tutta in salita.


Carlo Baroni
"Avvenire"

[Colombo da Priverno]

da "La Stampa"

Ultime ore nella corsa contro il tempo per migliaia di aspiranti sindaci che stanno finendo di raccogliere le firme di presentazione delle loro candidature. Si stanno definendo le alleanze per il voto amministrativo che tra un mese porterà alle urne circa undici milioni di italiani. Stamattina alle 12 scadono i termini e si saprà se i due Poli avranno risolto le «grane» locali che in varie regioni hanno incrinato i due schieramenti. Non sono elezioni politiche, ma sarà alto il peso politico che verrà dato a questo primo voto di doppia verifica: per la tenuta della maggioranza che sostiene il governo Berlusconi e per la possibilità dell´opposizione di riprendersi, magari allargando l´alleanza dall´Ulivo a Prc e Italia del Valori. Se le difficoltà nella Casa delle libertà vengono soprattutto dal Veneto e dalla Sicilia (dove si stanno sciogliendo gli ultimi nodi), i punti dolenti per l´Ulivo sono a Campobasso, Cosenza e in Campania.
CASA DELLE LIBERTA´. La Lega è riuscita ad ottenere la riconferma di quasi tutti i suoi amministratori, con l´accordo di tutta l´alleanza: unica eccezione all´intesa Bossi-Berlusconi (basata anche sul «decalogo» del Carroccio contro la speculazione edilizia sui Prg), è la Provincia di Treviso, dove il giovane presidente Luca Zaia dovrà vedersela con un imprenditore locale, il segretario della Confartigianato Francesco Giacomin. C´è poi il caso Verona, con la «transfuga» Michela Sironi, oltre a pochi altri momenti di frizione. Nel Lazio, ad esempio, il coordinatore azzurro Antonio Tajani ieri ha potuto dichiarare con soddisfazione che «non ci sono spaccature nella Casa delle libertà, da Frosinone a Pomezia a Latina e Rieti».
CENTROSINISTRA. Positivo anche il bilancio che ieri - per l´opposizione - ha tracciato Giuseppe Fioroni, dell´esecutivo della Margherita: «Si è scelto di privilegiare il valore dell'unità dell'Ulivo e l'allargamento a Prc e Di Pietro nella stragrande maggioranza dei casi». E le cifre che fornisce paiono confermarlo: solo in 12 Comuni su 141 con più di 15 mila abitanti l'Ulivo si divide. Ds e Margherita vanno in ordine sparso in un unico capoluogo, Cosenza, dove appare più difficile recuperare l´eredità del sindaco socialista scomparso, Giacomo Mancini. «Rappresentano statisticamente soltanto l´otto per cento», aggiunge Fioroni, che conclude: «L'Ulivo ha compreso l'importanza di stringere accordi fin dal primo turno con Rifondazione Comunista nel 60 per cento circa dei Comuni capoluogo e con più di 15 mila abitanti, e circa nel 70 per cento delle Province. Per Di Pietro il dato è altrettanto significativo».
SCHEDA ELETTRONICA. I centri interessati al voto sono sparsi in tutta Italia. Si tratta di dieci consigli provinciali (cinque con giunte Cdl, e cioè Como, Treviso, Varese, Vicenza e Vercelli e altrettanti del centrosinistra, cioè Ancona, Genova, La Spezia, Campobasso e Reggio Calabria) e di 795 amministrazioni comunali, con 26 capoluoghi di provincia - tra cui città importanti come Genova, Reggio Calabria, Parma, Savona, Alessandria, Varese, Cuneo, Verona - e 142 Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti (ballottaggio previsto il 9 giugno) e 653 piccoli centri. Tra le novità del voto, va ricordato che per la prima volta si tornerà alle urne anche di lunedì (il 27 maggio, fino alle ore 15, oltre a domenica 26), mentre il Viminale sperimenterà a Campobasso (in una sola sezione, la 41) il voto elettronico. L´elettore dovrà inserire la tessera rilasciata dal Comune e appoggiare contemporaneamente l´indice della mano su un lettore ottico per l´identificazione dell´impronta memorizzata sulla scheda, denominata «e-poll». Sarà un esperimento che potrebbe estendersi a tutta Italia. Diverse le date del voto in due Regioni Autonome, per sette piccoli centri: in Valle d´Aosta si andrà alle urne il 19 maggio, con il secondo turno il 2 giugno. Tra le curiosità, va segnalata la proposta lanciata dal presidente delle Acli, Luigi Bobba, di dare il voto anche ai sedicenni, idea sulla quale non tutti sono d´accordo, a partire dall´Osservatorio sui diritti del minore.

[Moderato (POL)]

Pronti ad un'altra travolgente vottoria?

Resteranno a sinistra solo poche roccaforti rosse...

[pensiero]

Originally posted by Moderato
Pronti ad un'altra travolgente vottoria?

Resteranno a sinistra solo poche roccaforti rosse...

Mi auguro che quando i cittadini vanno a votare non venga loro in mente cosa "non abbiamo fatto al governo di quello che abbiamo loro promesso", altrimenti son dolori......
senza polemica, d'altra parte sono nella stessa barca
--pensiero----

[Ulysse (POL)]

Originally posted by pensiero





Mi auguro che quando i cittadini vanno a votare non venga loro in mente cosa "non abbiamo fatto al governo di quello che abbiamo loro promesso", altrimenti son dolori......
senza polemica, d'altra parte sono nella stessa barca
--pensiero----

Io mi auguro invece che gli elettori esprimeranno un netto dissenso alla Cdl e la puniscano per le promesse non mantenute.

Mi auguro che da questa eventuale debacle si salvi la Lega, per poter contare di più all'interno dell'alleanza e per tappare la bocca agli anti-riformatori democristiani del Udc.

Soprattutto loro devono crollare.

[Moderato (POL)]

Originally posted by Ulysse


Io mi auguro invece che gli elettori esprimeranno un netto dissenso alla Cdl e la puniscano per le promesse non mantenute.

Mi auguro che da questa eventuale debacle si salvi la Lega, per poter contare di più all'interno dell'alleanza e per tappare la bocca agli anti-riformatori democristiani del Udc.

Soprattutto loro devono crollare.

Ti piacerebbe...

[Ulysse (POL)]

Originally posted by Moderato


Ti piacerebbe...

Tantissimo...