Una notizia inquietante e, a mio parere, gravissima che dimostra le contiguità politiche fra certi settori parlamentari e il terrorismo di matrice brigatista.La chiosa finale del pezzo mi sembra quanto mai opportuna visto e considerato che la CdL si appresta a stringere accordi elettorali con i fascisti della Fiamma.

Da Dagospia.com


UN EX OO7: “COME PRODI HA SMANTELLATO LE SPIE NELL’ULTRA SINISTRA PER NON INFASTIDIRE BERTINOTTI”


Alcuni mesi dopo la nomina del governo Prodi che, come noto, era sostenuto da Rifondazione Comunista, i vertici del Sisde decisero di “sterilizzare” la rete di infiltrati nelle organizzazioni o le ali piu’ radicali dell’ultrasinistra. Lo rivela un’inchiesta di Claudio Gatti che è pubblicata oggi da Italy Daily, supplemento italiano dell’International Herald Tribune.


Il motivo di questa decisione e’ spiegato senza mezzi termini da un testimone intervistato da Italy Daily. “Si trattava di evitare il rischio che indagando sulle attivita’ di elementi estremisti si arrivasse in qualche modo a toccare, o anche solo sfiorare, un partito che stava al governo. Cosi’ e’ stato deciso di congelare tutte le attivita’ di penetrazione e monitoraggio che in qualche modo riguardassero frange sindacali e organizzazioni di ultrasinistra, ” dice a Italy Daily Marco Bernardini, uno dei piu’ attivi agenti infiltrati nell’area di estremissima sinistra, licenziato il 1 aprile 1997.

Secondo Italy Daily, una conseguenza di questa decisione si e’ manifestata nei giorni immediatamente successive all’omicidio del professor Biagi, quando gli investigatori si sono trovati nelle condizioni di non sapere quali telefoni di possibili fiancheggiatori dei terroristi fosse opportuno mettere sotto sorveglianza a Bologna. Gia’ era successo nel luglio scorso a Genova, in occasione delle manifestazioni contro il G-8, quando a Italy Daily risulta che i servizi si sono trovati con un solo informatore di qualita’.


A detta di Italy Daily, il Centro 2 del Sisde di Roma, quello che si occupava dell’antiterrorismo di sinistra, ha cominciato a rallentare le attivita’ dei suoi agenti infiltrati a ottobre del ’96. Poi, tra l’inizio dell’anno e la fine della primavera 1997, sono stati tagliati, o meglio, non rinnovati, tutti i contratti di chi lavorava undercover, ovvero sotto copertura. “Il lavoro sotto copertura e’ fatto da contrattisti a tempo, non da impiegati del ministero o della presidenza del consiglio. Per il semplice motivo che non si possono lasciare tracce che permettano a qualcuno di risalire al vero datore di lavoro, ,” ha spiegato Bernardini a Italy Daily.

Con Bernardini, sono stati tagliati i contratti ad almeno una ventina di altre persone, da anni infiltrate nell’area dell’ultrasinistra, tra le quali due che operavano in un centro sociale di Roma Nord e una terza inserita negli ambienti dei latitanti italiani in Francia.



Esattamente due anni dopo lo smantellamento della struttura di penetrazione dell’estrema sinistra, nel maggio 1999, l’omicidio di Massimo D’Antona, contribui’ a rendere evidente l’errore commesso. Da allora, nei servizi si e’ cercato di riattivare una rete di informatori. Ma i tempi dell’attivita’ di penetrazione sono lunghi e risultati di valore non se ne sono percio’ ancora visti.
A detta di Italy Daily, l’ironia e’ che, adesso, con il governo conservatore, c’e’ chi teme si commetta lo stesso errore sul fronte opposto e si smantelli la rete di monitoraggio dell’estremismo di destra.