E' possibile privatizzare la Rai
Il presidente del Senato, Marcello Pera, da convinto liberale quale è, ha voluto ricordare, in occasione del tradizionale saluto di fine anno alla stampa, che il problema Rai si risolve con la sua privatizzazione e che fa fatica a credere che spettacoli di intrattenimento possano avere qualcosa a che fare con il servizio pubblico. Un principio talmente ovvio da apparire però minoritario e rivoluzionario in un Paese come il nostro dove la cultura liberale è sempre stata di fatto un'eresia insopportabile.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo che per i repubblicani non c'è altra soluzione per il problema Rai che procedere seriamente e con speditezza alla sua privatizzazione. Abbiamo anche detto, e vorremmo che il presidente Pera se ne accorgesse, che la via della privatizzazione non è quella indicata nel disegno di legge messo a punto dal ministro Gasparri. Dare corpo ad una public company nella quale ogni soggetto privato non possa detenere più dell'1 per cento del capitale sociale e nella quale la mano pubblica continui a mantenere un sostanziale potere di controllo all'infinito, non è una privatizzazione, ma una mascheratura dello statu quo. Questo va detto con chiarezza.
Peraltro, non ci sembra di abbaiare alla luna, né di essere solitari in questa battaglia. Sarebbe, quindi il caso, che tutti coloro che sentono la necessità di questo atto veramente rivoluzionario riescano a trovare un'occasione di convergenza.
Al riguardo vogliamo ricordare che la commissione cultura della Camera ha all'esame non solo il progetto Gasparri, ma anche altre proposte sulla Rai. Non è un caso che su questa materia si registri una divisione non marginale tra le forze dell'opposizione. Lo statalismo ad oltranza della sinistra diessina e, comunque, di derivazione comunista sì è trincerata dietro il progetto di legge a firma Giulietti, improntato al rigido principio che l'etere è cosa che appartiene al servizio pubblico. Di contro esiste un progetto a firma dell'ex ministro Maccanico, che sembra interessare tutta la Margherita, nel quale si affaccia timidamente la privatizzazione. Vi si prevede, infatti, e se ne regolamenta il processo, la privatizzazione di una rete pubblica.
Bene. Noi proponiamo una semplice modifica alla proposta Maccanico. Che anziché una siano due le reti da privatizzare. Così "aggiornato" il progetto potrebbe diventare la trincea reale di tutti i veri liberali. Vogliamo provarci ?
Roma, 18 dicembre 2002
----------------------------------------------------------------------------
tratto dal sito
Lettera alla Rai
Spett.le RAI TV,
durante lo svolgimento di una delle fasi finali della trasmissione televisiva "L'Eredità", in onda sulla rete Rai Uno, alle ore 19.30 circa del giorno 27 dicembre 2002, il conduttore Amadeus ha posto al concorrente la domanda che segue:"La foglia di quale rampicante si TROVAVA nel simbolo del Partito Repubblicano Italiano". Al quesito il concorrente ha risposto correttamente l'Edera.
Mi permetto di far notare che il verbo trovare usato nel tempo imperfetto – "TROVAVA" – non è corretto ed induce a credere al vasto pubblico che quotidianamente segue il predetto Quiz a premi o che il simbolo del Partito Repubblicano sia cambiato ovvero che lo stesso Partito non sia più in attività.
Il PRI è l'unico Partito politico in Italia a non aver cambiato e/o modificato in tutto o in parte il proprio simbolo, è attivo su tutto il territorio nazionale con forze giovani e piene di energia, fa parte dello schieramento di maggioranza ed appoggia con propri rappresentanti, eletti nei due rami del Parlamento l'attuale Governo, nonché esponenti nell'Amministrazione dello Stato.
Colgo l'occasione per sottolineare che il simbolo del PRI (Cerchio a sfondo bianco con edera e scritta Partito Repubblicano Italiano), è rimasto inalterato così come i valori laici e liberal-democratici sui quali si fonda e dai quali prendono le mosse tutte le iniziative politiche del Partito, oggi più che mai vivo e dotato di nuove, giovani e vigorose energie, forti della storia, delle tradizioni e del Pensiero Mazziniano attuale come non mai, concretizzato nell'Unione Europea auspicata oltre un secolo e mezzo fa da Giuseppe Mazzini.
Auspico una celere correzione dell'errore ed invio migliori auguri per il prossimo anno 2003.
Giuseppe Calabrese
Consigliere Nazionale PRI
----------------------------------------------------------------------------
tratto dal sito
[color=dark blue]Mercoledì
19 febbraio
h. 7.30
Tv LA7
Il Presidente del Pri
on. Giorgio La Malfa
commenterà la Rassegna Stampa
[/color]
------------------------------------
tratto dal sito web del
Martedì 18 febbraio h. 12.30
Tv LA7
Trasmissione "Tribù"
"Rinunceresti all'auto per un'aria più pulita?"
Partecipano:
On. Francesco Nucara Sottosegretario all'Ambiente
On. Pecoraro Scanio Deputato dei Verdi
----------------------------------------------------------------------------------
tratto dal sito dell’Edera
Certo non si può dire che il segretario del pri sia un buon comunicatore in tv ... a me è sembrato piuttosto legato ...Originally posted by nuvolarossa
Martedì 18 febbraio h. 12.30
Tv LA7
"Rinunceresti all'auto per un'aria più pulita?"
Partecipa
On.Francesco Nucara Sottosegretario all'Ambiente
SOSTIENE MENTANA. FINCHÉ IL PARLAMENTO SARÀ L'EDITORE DELLA RAI QUESTE COSE ACCADRANNO
Berlusconi indecente, centrosinistra ipocrita
In una conversazione con il Riformista, Enrico Mentana sostiene che «Silvio Berlusconi per decenza avrebbe fatto bene a tenersi fuori da tutta la vicenda del nuovo cda Rai, sarebbe stato più giusto per lui non partecipare, perché fin quando non ci sarà una legge sul conflitto d'interessi il premier resta il fondatore e il maggior azionista del principale concorrente della Rai».
Per il resto, però, il direttore del Tg5 non nasconde che sulla storia della cinquina bruciata dell'altro ieri c'è stata troppa ipocrisia, soprattutto da parte del centrosinistra che grida allo scandalo: «E' vero che la forma diventa sostanza, e questo è un caso, ma vogliamo veramente pensare che in precedenza le scelte venivano fatte solo dai presidenti delle Camere? Vogliamo credere alle favole? La legge che dà questo potere ai presidenti di Camera e Senato esiste dal 1993, un anno prima dell'introduzione del maggioritario che in seguito ha poi reso queste due cariche espressione della sola maggioranza. E' una legge che di fatto rende il Parlamento editore della Rai e fin quando ci sarà la politica non ci sarà mai una Rai realmente indipendente, dotata di strumenti di vera autonomia. Ci vogliamo rendere conto di questa situazione oppure no? Questo è un sistema malato».
E per uscirne, sostiene ancora Mentana, non ci sono che due strade. Una è scontata: «In un sistema sano la soluzione ideale è la privatizzazione». E in quello malato? In questo caso, il direttore del Tg5 fa ricorso a quella che definisce «creatività riformista». Dice Mentana: «Se politica deve essere allora il cda lo nomini qualche Authority o il capo dello Stato, ma non i presidenti delle Camere. So perfettamente che fra i poteri del presidente della Repubblica non rientra quello di nominare il cda Rai, ma allora non parlerei di creatività».
-----------------------------------------------------------------------------