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  1. #11
    SENATORE di POL
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    Predefinito Re: Re: Diffidare dei mentitori professionali

    Originally posted by Etrusco


    Carissimo Pieffebi,

    premesso che ognuno è libero di avere le opinioni che ha (e ci mancherebbe altro !), mi incuriosisce non poco il fatto che tu adotti lo stesso metodo di informazione che, giustamente, critichi agli 'avversari', ossia la propaganda, per sostenere le tue.

    Quale sarebbe stata l'opinione che ti saresti senz'altro fatto di me se avessi postato un thread dal titolo 'Il governo palestinese chiarisca ciò che è realmente accaduto a Jenin' eppoi giù una sfilza di articoli di parte palestinese in cui senza uno straccio di argomento dimostrabile e con una sequenza di formule propagandistiche governative pretendessi di dimostrare che ci sono stati migliaia di morti ? Te lo dico io (perdonami per la mancanza di modestia): diresti che sono fazioso, e avresti ragione.

    E quale servizio farei all'obiettivo che sembra stare a cuore anche a te, ossia chiarire che cosa sia successo veramente ? Te lo dico nuovamente io (e di nuovo perdonami per la mancanza di modestia): un pessimo servizio.

    Una persona intelligente deve partire da dogmi e costruirci intorno una realtà che non li smentisca, o piuttosto dovrebbe partire dalla realtà e formarsi opinioni che in quanto tali non possono non essere flessibili considerando che ogni realtà non è mai statica ? Io direi la seconda........

    E allora non sarebbe manovra più onesta lasciare da parte (almeno noi che in qualche modo abbiamo la fortuna di non essere coinvolti in prima persona e quindi avremmo il dovere di tentare di fornire una chiave di lettura obiettiva ed equidistante, sempre che ci stia ovviamente a cuore una soluzione pacifica, dignitosa ed appunto equidistante) la propaganda e cercare piuttosto di partire dall'analisi dei fatti cercando intanto di dargli una spiegazione convincente ?

    Ti chiedo:

    1) se le fonti dei media occidentali, invece di essere obbligati a basarsi su fonti di parte avessero avuto la possibilità di seguire direttamente gli accadimenti, non si sarebbe tagliata la testa al toro ? Perchè questo è stato impedito ?
    2) perchè non si autorizza una commissione d'inchiesta internazionale ? In fondo è un pò naive che ci si possa basare sulla 'verità' che ci fornisce una delle parti in causa, no ? Da una parte l'esercito israeliano è accusato di certi atti, dall'altra è l'esercito israeliano stesso a promuovere una inchiesta che lo assolve: non mi pare che questo sia il metodo su cui si possa fondare la giustizia.....
    3) perchè si è fin qua impedito un massiccio intervento di aiuto considerando che a Jenin è assolutamente non in dubbio che ci sia una emergenza umanitaria (e qua non c'entra niente se ci siano o meno colpevoli......) ?
    4) perchè due organismi sopra le parti quali ONU ed Amnesty dovrebbero esprimersi come si sono fin qua espressi in base a ciò che hanno visto a Jenin (vedi post seguente) ?

    Concludendo: non penso che 'cristallizzarsi' su una posizione tappandosi occhi ed orecchi possa essere utile a trovare una soluzione, e non penso (ciò che più conta) che porti 'acqua' (anzi !) al mulino di coloro cui stanno a cuore le vittime innocenti (non importa di che colore).

    Per una volta abbandono il mio 'cordialmente' (cui del resto sono molto affezionato).....a dimostrare (se ce ne fosse bisogno) che la chiarezza che pretendo niente ha a che fare con pregiudizi e/o posizioni 'sospette'.

    Shalom,
    Etrusco
    Pongo io alcune domande:
    1) perchè non è accaduto altrove quello che sarebbe accaduto a Jenin?
    2) quale esercito o anche reparto di polizia al mondo si assume la responsabilità di far partecipare i media alle azioni belliche ?
    3) quale vantaggio avrebbe Israele a comportarsi in modo scientemente barbaro e criminale mettendo in atto azione di sterminio indiscriminato, sapendo bene di attirarsi addosso il mondo intero in cui i sentimenti "antisionisti" (ma il termine corretto sarebbe ben altro) abbondano, e in cui i pregiudizi anti-ebraici sono diffusi più del telefono cellulare?
    4) come mai la maggior parte dei grandi media europei e occidentali ha sposato, come quasi sempre, e da subito, in modo del tutto acritico... la versione palestinese?
    5) come mai un tal giornalista italiano che era stalto colto sul fatto riguardo alla sua faziosità anti-israeliana e pro-palestinese (violando ogni regola deontologica e stigmatizzando colleghi che avevano mostrato la barbarie palestinese contro "sporchi ebrei" fatti a pezzi, facendo semplicemente - i colleghi di Mediaset - il loro dovere) sembrerebbe tutt'ora occuparsi per la rai della questione medio-orientale?
    6) non è Isreale l'unica democrazia dell'area (ove è consentito persino a dei "renitenti alla leva") di fare pubbliche dichiarazioni contro il governo, mentre in Palestina vengono impiccati per "collaborazionismo" gli arabi che in qualche modo si sottraggono alla logica terroristica dell'ANP?

    Come dal post sopra il signor inviato dell'ONU ha ammesso di aver lanciato invettive contro Israele senza conoscere minimamente i fatti. Dunque sulla base di un pregiudizio. Segnatamente uno dei più antichi della storia.....

    Ricordo che quello di Israele non è "il governo Sharon", ma un governo di UNITA' NAZIONALE in cui il ministero degli esteri è del laburista Perses, che ha respinto indignato le accuse contro Israele sui fatti di Jenin. In Svezia alcuni "amici degli ebrei" pensano di revocargli il NObel, mentre nei confronti di Arafat che firma mandati di pagamento per finanziare criminali terroristi.....niente. Si tratta di prove false, dicono gli "amici degli ebrei" riguardo alle accuse ad ARAFAT, e sempre senza conoscere i fatti, ma sulla bade di "deduzioni logiche" che sfiorano il ridicolo.
    Per il resto... ho già scritto che se vi sono stati eccessi e violenze ingiustificate a Jenin o ovunque, lo Stato di Israele non solo deve accertarlo ed ammetterlo, ma deve punire severamente i responsabili, chiunque queswti siano. COme sa fare una grande democrazia, anche se assediata da paesi autoritari e da criminali terroristi, più o meno giustificati da tanti occidentali, e non solo d'estrema destra o d'estrema sinistra.

    Shalom!


    P.S = la commissione internazionale di inchiesta doverebbe essere composta da signori come il succitato "inviato ONU" o come i signori che vogliono revocare il Nobel a Peres, o da esponenti siriani (la Siria è membro del CdS dell'ONU) il cui leader ha recentemente dichiarato che "nel medio-lungo periodo lo Stato di Israele sarà annientato"? O da quel tal ambasciatore francese sorpreso in privato a pronunciare frasi vergognose contro GLI EBREI?

  2. #12
    SENATORE di POL
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    Predefinito

    E tanto per ricordare che non bisogna mai dare nulla per scontato, neppure le foto (ricordate quella Taroccata pubblicata lo scorso anno dal Manifesto?) o i filmati debbono essere considerati acriticamente se ci sono di mezzo i palestinesi e, simmetricamente, i pregiudizi anti-israeliani di tanti "mezzi di informazione" occidentali, a mero titolo d'esempio:

    "Reportage tv tedesca: "Il piccolo Al Durra non fu ucciso dagli israeliani"

    19 marzo 2002

    Secondo un documentato reportage mandato in onda lunedi' dall'emittente tedesca ARD, il piccolo palestinese Mohammed al Durra mori' sotto i colpi di miliziani palestinesi e non dei soldati israeliani.
    Il dodicenne palestinese al Durra mori' tra le braccia del padre il 30 settembre 2000 durante un violento scontro a fuoco di trenta minuti fra miliziani palestinesi e soldati israeliani all'incrocio Netzarim (striscia di Gaza). Le immagini della sua tragica fine fecero il giro del mondo e sono diventate una vera e propria icona della cosiddetta seconda intifada.
    Il servizio di Esther Shapira della ARD presenta una serie di fotografie e documenti che provano che il bambino non puo' essere stato colpito dai soldati israeliani, bensi' molto probabilmente dal fuoco palestinese.
    Talal Abu Rachman, il cameraman palestinese che giro' le celebri immagini, si e' rifiutato di commentare la notizia prima di vedere il reportage.
    Gia' nel novembre 2000 www.israele.net aveva informato i propri lettori dei risultati di un'inchiesta condotta dalle Forze di Difesa israeliane che aveva accertato l'incongruita' balistica dell'accusa contro i soldati israeliani. I nostri articoli del 7 novembre 2000 e del 27 novembre 2000.
    (Ha'aretz, 19.03.02)


    Cordiali saluti.

  3. #13
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    Predefinito Nessun Massacro a Jenin

    da www.israele.net :

    "Nessun massacro a Jenin

    Da un editoriale di Ha'aretz
    21 aprile 2002

    L'accusa che nel campo profughi di Jenin vi sia stato un "massacro" e' stata rilanciata da molti mass-media in tutto il mondo, da organizzazioni per i diritti umani e anche da alcuni governi. Questa accusa, inizialmente avanzata nel momento dei combattimenti piu' duri nel campo profughi, e' riecheggiata con tutta la sua gravita' danneggiando seriamente la campagna intrapresa da Israele per difendersi dal terrorismo e mettendo in dubbio la legittimita' dei mezzi usati in questa campagna. Anche in Israele da piu' parti si e' sospettato che ci fosse del vero nelle accuse palestinesi. Molti hanno temuto che Jenin potesse andare ad aggiungersi alla lista nera dei massacri in varie parti del mondo che hanno scioccato l'opinione pubblica internazionale. Le stesse Forze di Difesa israeliane hanno contribuito a questi timori quando hanno diffuso una prima stima dei morti nel campo nell'ordine delle centinaia (successivamente e' emerso che i morti sono alcune decine, anche se ancora non si sa il numero esatto) e quando hanno impedito per alcuni giorni ai giornalisti di entrare nel campo. Una scelta che ha fatto nascere una seconda accusa, di nuovo ampiamente circolata, circa un tentativo di occultamento della verita'.
    Nei giorni scorsi i giornalisti - compresi quelli di Ha'aretz - hanno visitato il campo, facendosi un'idea di prima mano e raccogliendo testimonianze oculari sulle operazioni svolte dalle Forze di Difesa israeliane. Il corrispondente di Ha'aretz Amira Hass [nota in Israele e all'estero come una delle giornaliste piu' critiche e severe nei confronti del governo e delle forze armate israeliane] ha trascorso diversi giorni nel campo e la sua corrispondenza e' pubblicata sul numero di venerdi' di Ha'aretz. Da essa emerge che vi sono i segni di intensi combattimenti ma che, con le dovute cautele, si puo' già affermare che cosa non e' accaduto nel campo profughi di Jenin. [/u]Non vi e' stato alcun massacro. Non e' stato dato nessun ordine dall'alto, ne' e' stata attuata alcuna iniziativa a livello locale nel senso di uccidere deliberatamente e sistematicamente gente disarmata [/u].
    In Israele anno 2002 e' praticamente impossibile occultare delle atrocita'. Le testimonianze di comandanti e combattenti a Jenin, molti dei quali erano civili riservisti richiamati appositamente per l'operazione, cosi' come le testimonianze di coloro che in vario modo hanno assistito agli eventi smentiscono l'accusa di un massacro.
    I combattimenti sono stati molti duri, come ci si poteva attendere in una zona densamente edificata, soprattutto in confronto ai rapidi successi delle forze israeliane in altre zone, particolarmente nella casbah di Nablus. Miliziani palestinesi armati hanno sparato, minato e fatto esplodere case e vicoli . I soldati, che hanno incontrato molte difficolta' nella loro avanzata, hanno usato bulldozer e hanno subito pesanti perdite: sono rimasti uccisi 23 soldati.
    In queste circostanze, [b]sono stati colpiti anche dei civili. E' un fatto terribile e doloroso, dovuto al tipo di combattimenti che si sono svolti. In alcuni casi particolari bisognerebbe indagare per capire se e' stato fatto effettivamente tutto il possibile per evitare vittime fra i civili. Ma definire un "massacro" i combattimenti a Jenin e' un errore se viene detto da ingenui non informati, una calunnia se viene detto da altri.[b]
    I propagandisti palestinesi hanno fatto un uso perfido di leggende che, in parte, sono state inventate al di fuori di Jenin. In testa a tutti, quei rappresentanti dell'Autorita' Palestinese che hanno fatto circolare l'accusa infondata di "esecuzioni sommarie", attizzando ulteriormente l'odio contro Israele.
    La prontezza con cui soggetti internazionali, compresi i capi dell'Unione Europea, hanno fatto propria la versione palestinese senza porsi il minimo dubbio dice molto sulla loro indole, sulla fragile posizione in cui si trova Israele e sull'immagine negativa di cui soffrono questo paese e il suo primo ministro.
    (Ha'aretz, 20.04.02)
    "

    Occorre riportare anche "l'altra campana" per controbilanciare quelle STONATE degli "antisionisti" e dei loro amici.

    Shalom!

  4. #14
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    "(21.4.2002)
    Peres: "L'azione militare non era dovuta a una nostra scelta, ma una mancanza di altre scelte. A Jenin non c'e' stato nessun massacro: 50 i morti palestinesi, di cui 3 civili, 23 i soldati israeliani caduti"
    "

    Shalom!

  5. #15
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    Predefinito

    da www.israele.net :

    "
    Lunedi' 22 Aprile 2002


    50 civili prigionieri dei miliziani palestinesi nella Chiesa della Nativita'

    22 aprile 2002

    I duecento miliziani palestinesi armati asserragliati dentro la Chiesa della Nativita' a Betlemme trattengono anche una cinquantina di altri palestinesi, sia adulti che minorenni, praticamente prigionieri nei sotterranei del complesso. Lo ha rivelato Taher Manasra, un palestinese di vent'anni che domenica e' riuscito a uscire di nascosto della Chiesa. I giovani ostaggi trascorrono il tempo nella paura, soffrendo la fame e la sete. I palestinesi armati permettono loro di uscire solo per brevi periodi, uno alla volta: "Devono chiedere il permesso anche per andare al bagno per pochi minuti - ha detto Manasra - Sono guardati a vista da membri armati di Forza 17 [la guardia presidenziale di Arafat] che li obbligano a stare sempre seduti nello stesso posto". Il giovane ha detto che per tutti questi giorni non poteva capire perche' fossero trattenuti in quel modo nei sotterranei della chiesa e che supponeva che fosse per garantire la loro sicurezza. Manasra ha raccontato di essere uscito attraverso un'apertura nel muro della chiesa alla ricerca di qualcosa da mangiare. Ferito alle gambe, grazie a un intervento di intermediari della Croce Rossa e' stato ricoverato all'ospedale Hadassah di Gerusalemme.
    Altri cinque palestinesi sono usciti dalla chiesa domenica pomeriggio, con l'aiuto di mediatori della Croce Rossa, dopo che i soldati israeliani li avevano colti davanti all'entrata che sventolavano un drappo bianco. Hanno raccontato che i religiosi all'interno li avevano aiutati a scappare. I cinque, che non figurano sulle liste dei terroristi ricercati da Israele, hanno anche raccontato che molti dei miliziani palestinesi e dei terroristi ricercati asserragliati in armi dentro la chiesa vorrebbero arrendersi, ma non osano farlo perche' subiscono fortissime pressioni sia dai capi del gruppo all'interno della chiesa, sia da alti dirigenti dell'Autorita' Palestinese dall'estero della chiesa.
    (Ha'aretz, 22.04.02)
    "

    Questi palestinesi rischiano il linciaggio o il plotone d'esecuzione per aver raccontato i fatti. La "democrazia " palestinese di Arafat non è così...tollerante da accettare la verità detta da propri connazionali.

    Shalom!

  6. #16
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    da www.israele.net:


    "Nominata la missione Onu per l'accertamento dei fatti a Jenin

    23 aprile 2002

    Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha nominato i tre membri della missione Onu per l'accertamento dei fatti a Jenin. Sono: Martti Ahtisaari, ex presidente finlandese, Cornelio Sommaruga, ex presidente della Croce Rossa Internazionale, e Sadako Ogata, ex alto commissario Onu per i profughi e inviato speciale giapponese per la ricostruzione dell'Afganistan.
    Fonti diplomatiche israeliane hanno espresso disappunto perche' Israele non e' stato nemmeno consultato prima delle nomine e hanno espresso forti perplessita' per il fatto che nessuno dei tre commissari nominati e' un esperto di questioni mediorientali e di conflitto israelo-arabo-palestinese ne' un esperto di cose militari. In seguito a quest'ultima osservazione, Kofi Annan ha successivamente elevato il generale William Nash da consigliere militare della missione a suo membro a pieno titolo. Nash e' stato comandante di una forza multinazionale in Bosnia nel 1996 e amministratore Onu nel Kossovo settentrionale nel 2000.
    "Comunque Israele - ha dichiarato un alto funzionario degli esteri israeliano - manterra' l'impegno di collaborare con i lavori della delegazione perche' non abbiamo nulla da nascondere. Speriamo che la commissione lavori davvero per l'accertamento dei fatti e che non sia un altro ente dell'Onu con una tesi precostituita contro Israele".
    Kofi Annan ha precisato che il compito della missione non e' quello di indagare contro qualche imputato, ma quello di accertare cosa e' accaduto.
    (Jerusalem Post, Ha'aretz, 23.04.02) "

    Shalom!

  7. #17
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    Predefinito Rinviata su richiesta di Israele indagine Onu su Jenin

    Rinviata su richiesta di Israele indagine Onu su Jenin

    di Emanuela Citterio (redazione@vita.it)

    24/04/2002

    Kofi Hannan ha accolto la richiesta degli israeliani di posticipare la partenza della missione

    La commisione di inchiesta delle Nazioni Unite che dovrebbe indagare su ciò che è successo nel campo palestinese di Jenin verrà rimandata. La decisione clamorosa è arrivata ieri, dopo le richieste da parte dell'ambasciatore israeliano all'Onu Yehuda Lancry di includere nella commissione di inchiesta anche militari ed esperti antiterrorismo. Dopo un iniziale assenso alla commissione che dovrebbe verificare se a Jenin sono stati violati i diritti umani e se sono stati compiuti crimini di guerra, Sharon ieri aveva espresso preoccupazione per l'imminente arrivo a Jenin dei delegati Onu. Gli osservatori hanno colto i timori di Israele di una commissione “politica” e non solo tecnica, di cui temono il giudizio davanti agli occhi della comunità internazionale. Gli emissari dell'Onu, secondo quanto ha precisato il portavoce del Palazzo di vetro Fred Eckhard, saranno comunque in Medio Oriente entro sabato prossimo e nel frattempo proseguiranno le consultazioni con le autorità israeliane.


    Cordialmente,
    Etrusco

  8. #18
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    Predefinito Israele non si fida

    da www.israele.net :

    "Israele non si fida della missione Onu su Jenin

    24 aprile 2002

    Presa di posizione a sorpresa del governo israeliano che ha deciso, martedi' sera, di "rinviare" il proprio consenso a cooperare con la missione Onu per l'accertamento dei fatti nel campo di Jenin.
    La decisione e' stata presa dopo intense consultazioni fra il primo ministro israeliano Ariel Sharon, il ministro della difesa Binyamin Ben-Eliezer e rappresentanti dei ministeri della Difesa e degli Esteri incaricati di tenere i rapporti con la missione Onu.
    Secondo informazioni raccolte dall'intelligence israeliano, da quando i soldati si sono ritirati da Jenin i palestinesi si starebbero adoperando alacremente per "confezionare prove" da mostrare a sostegno della tesi del "massacro". Inoltre a Israele non e' stata data alcuna garanzia che ai suoi rappresentanti sarebbe stato permesso di entrare nel campo di Jenin con la missione per illustrare la propria tesi.
    Israele ha sospeso la collaborazione anche sulla base del fatto che il segretario generale dell'Onu Kofi Anan avrebbe modificato di propria iniziativa il mandato della missione, allargandolo oltre quanto convenuto. Israele teme che la missione non si limitera' all'accertamento dei fatti per spingersi verso una sorta di "processo" unilaterale contro Israele, una cosa che Israele non intende accettare e che era stato garantito che non sarebbe accaduto. "Israele - ha spiegato l'ambasciatore israeliano all'Onu Yehuda Lancry - si attende piuttosto che la missione indaghi anche sulle attivita' terroristiche palestinesi a Jenin".
    "La composizione della delegazione - ha aggiunto un funzionario israeliano - e' stata decisa senza nemmeno consultarci e senza il nostro consenso. Siamo un paese sovrano e non intendiamo accettare questo genere di diktat". Israele considera negativo il fatto che tre dei quattro membri della missione sono personaggi politici senza alcuna esperienza di cose militari e di anti-terrorismo.
    Anche le singole personalita' prescelte hanno suscitato molte perplessita'. Basti ricordare che uno dei delegati, Cornelio Sommaruga, e' stato per anni presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, un ente famoso per aver da tempo accolto la Mezza Luna Rossa araba rifiutandosi nel contempo di accogliere e spesso persino di collaborare con il Magen David Adom (la Stella Rossa di Davide israeliana).
    Non mancando precedenti di missioni Onu pregiudizialmente ostili verso Israele, ha spiegato Gideon Meir, del ministero degli esteri israeliano, Israele vuole essere certo che questa volta si tratti di una delegazione corretta e obiettiva: "Invece e' stato gia' predisposto tutto contro Israele in modo da incastrarci", ha aggiunto Meir. Come ha detto il presidente della Commissione affari esteri e difesa della Knesset David Magen (partito di Centro), "i risultati del lavoro della missione Onu si possono predire gia' fin d'ora".
    "L'Onu ha gia' dimostrato la propria parzialita' quando non ha detto una parola di fronte agli innumerevoli attentati terroristici che colpivano la popolazione israeliana - ha dichiarato l'ex primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu - e quando ha tenuto nascoste informazioni preziose in suo possesso relative al rapimento di soldati israeliani ad opera dei fondamentalisti Hezbollah libanesi".
    Sulla base di tutte queste considerazioni, Israele ha chiesto all'Onu di rinviare la missione e riconsiderarne mandato e composizione, una richiesta che viene presa in considerazione mercoledi' da Kofi Annan.
    (Jerusalem Post, 24.04.02)
    "


    Cordiali saluti.

  9. #19
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    Predefinito Nessuna prova di massacri a Jenin...anzi...

    da www.israele.net :

    "Gli operatori umanitari ammettono: "Nessuna prova di massacri a Jenin"

    28 aprile 2002

    Alla vigilia dell'arrivo della missione Onu incaricata di accertare i fatti accaduti a Jenin, quasi tutti gli operatori umanitari impegnati nella citta' palestinese affermano di esser gia' arrivati a una importante conclusione: benche' il campo di Jenin abbia sofferto gravi distruzioni, e' del tutto chiaro che in esso non ha avuto luogo alcun massacro indiscriminato.
    Finora medici locali e personale umanitario hanno rinvenuto 52 corpi . "La maggior parte delle persone morte a Jenin - afferma Peter Bouckaert, ricercatore dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch - sono stati uccise da spari. A quanto ci risulta, solo un uomo e' morto nel crollo della sua casa". Bouckaert, il cui gruppo sta lavorando a stretto contatto con il personale dell'ospedale di Jenin, ritiene che ormai vi possano essere pochi corpi ancora sepolti sotto le macerie, e si dice quasi certo che il bilancio totale non superera' gli ottanta morti. "Semplicemente non c'e' nulla che provi l'esistenza di un massacro" ha concluso Bouckaert.
    Poster con i volti dei "martiri" (attentatori suicidi) e bandiere di Hamas e Jihad Islamica sono ancora ben visibili negli edifici del campo dove sono all'opera squadre di UNWRA, B'Tselem, LAW, Amnesty International, Human Rights Watch e altre organizzazioni umanitarie. Intanto il governatore di Jenin e l'Autorita' Palestinese hanno vietato il proseguimento dei lavori umanitari nel campo fino all'arrivo della missione Onu guidata dall'ex presidente finlandese Martti Ahtisaari.
    L'opera dei soccorritori, spiega Charles Capes vicedirettore dell' UNWRA, e' ostacolata anche dalla presenza di molti ordigni e bombe trappola che i miliziani palestinesi avevano disseminato in buona parte del campo. La settimana scorsa artificieri britannici e norvegesi ne hanno disinnescato una parte, ma sono partiti senza completare il lavoro. Dal 19 aprile almeno una persona e' morta e dodici sono rimaste ferite nell'esplosione delle mine lasciate dai miliziani palestinesi nel campo di Jenin.
    (Jerusalem Post, 28.04.02)


    Shalom!

  10. #20
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    Predefinito

    da www.israele.net :

    "Israele: "Fatta in questo modo, la missione Onu su Jenin serve solo per incastrarci"

    29 aprile 2002

    Dopo un lungo dibattito, domenica il governo israeliano ha deciso di respingere il permesso d'entrata alla missione Onu per l'accertamento dei fatti a Jenin. "Le Nazioni Unite si sono rimangiate gli accordi raggiunti con Israele sulla composizione e le procedure della missione", ha spiegato ai giornalisti il ministro Reuven Rivlin. Israele insiste che la missione dovrebbe essere composta da esperti in cose militari e in anti-terrorismo, non da politici che si occupano solo di profughi. L'Onu ha respinto la richiesta israeliana che il generale americano Bill Nash passasse da semplice consigliere a membro effettivo della missione. Israele aveva inviato dei rappresentanti a New York per discutere la questione, ma il segretario generale dell'Onu Kofi Annan si era rifiutato di rinviare la partenza della missione di piu' di un giorno.
    Rivlin ha spiegato a nome del governo che la composizione della missione e il suo mandato sono predisposti in partenza per far cadere ogni colpa su Israele: "Questa tremenda commissione Onu sembra fatta apposta per incastrarci e imbrattare la reputazione di Israele".
    Israele aveva anche chiesto che la missione si limitasse all'accertamento dei fatti, come previsto dalla relativa risoluzione del Consiglio di Sicurezza, e che non si spingesse a trarre conclusione o emettere giudizi. Israele chiedeva inoltre che la missione si occupasse non solo delle questioni umanitarie, ma anche dell'attivita' dei gruppi terroristici palestinesi che hanno usato il campo di Jenin, abitato da migliaia di civili, come vera e propria roccaforte e base per la preparazione e l'invio di numerosi attentati suicidi.
    (Ha'aretz, 28.04.02)
    "

    Cordiali saluti.

 

 
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