BERLUSCONI: ho un sogno, un futuro senza povertà (11/4/2002)
''So che e' un'iniziativa ambiziosa; e' quasi un sogno, ma io credo che i sogni se si e' in tanti si possono realizzare e qui siamo in tanti a sognare un futuro che tutti vogliamo diverso da questo drammatico presente''.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, concludendo il suo intervento 'a braccio' questa sera a Palermo dove ha chiuso i lavori sulla conferenza internazionale sull' E-government.
''Il futuro deve essere migliore, senza le situazioni che ancora oggi esistono, un futuro dove non ci deve piu' essere un nostro fratello che non puo' piu' guardare con serenita' il futuro''.
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che le differenze tra i paesi ricchi e quelli poveri non sono diminuite ma aumentate.
Berlusconi ha ricordato che le stime sull'incremento demografico ci dicono che nei prossimi anni avremo 6 miliardi di uomini che non avranno benessere e dall'altra parte un miliardo e 850 milioni di persone che vivono in paesi ricchi.
''Si rischia una pressione migratoria straordinaria, con la possibilita' di tanti 11 settembre, se le cose non cambieranno, perche' la poverta' non puo' che portare che a questo''.
Silvio Berlusconi ha ribadito che l'obiettivo è portare all'1% del prodotto interno lordo il contributo dell'Italia per i paesi poveri; la quota di contributi per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo e' scesa nel nostro paese dallo 0,34% allo 0,13% del Pil negli ultimi anni.
''Al vertice Barcellona si e' preso l'impegno di salire allo 0,39%, per poi crescere fino allo 0,70%, mentre si potrebbe arrivare fino all'1%''.
Il premier ha inoltre annunciato una legge sulla de-tax per aiutare i paesi in via di sviluppo, da presentare al prossimo G8 che si terra' in Canada a giugno.
La de-tax, pensata per aiutare i Paesi in via di sviluppo, potrebbe prevedere un meccanismo per devolvere l'1% del prezzo di vendita di beni e servizi agli aiuti per i Paesi poveri, per realizzare progetti concreti come la costruzione di ospedali e scuole.
Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, parlando della crisi medio orientale, ha detto che bisogna aspettare la fine della missione del segretario di stato americano, Colin Powell, e si e' augurato che possa finire presto ''una tragedia che tocca tutto il mondo islamico'', ma anche ''l'Europa e il mondo occidentale''.
Silvio Berlusconi ha ricordato anche che l' Italia, ''ha sempre mantenuto un colloquio aperto con entrambe le parti'', ribadendo che possa ''dopo questi momenti drammatici'', riaprirsi la possibilita' di un tavolo negoziale al quale partecipino, sotto l'egida dell' Onu, la Lega Araba, l' Onu, gli Usa, la Russia e l'Unione Europea. Dopo un eventuale accordo di pace, ha osservato, bisogna far subito partire ''un piano economico di assistenza per la Palestina'', cioe' il piano Marshall che lo stesso Berlusconi ha presentato recentemente al vertice di Barcellona.
11/4/2002
Sogni;.....appunto!