Se un anno fa qualcuno poteva avere dubbi che Berlusconi-politico potesse essere altrettanto abile e capace del Berlusconi-imprenditore, oggi dovrebbe ricredersi perché alle assise confindustriali di Parma ha dimostrato grandi capacità di mediazione degne del Principe di Niccolò Machiavelli che ieri ha citato, assieme a Milton Friedman, a proposito del coraggio necessario per attuare le riforme....
Se un anno fa qualcuno poteva avere dubbi che Berlusconi-politico potesse essere altrettanto abile e capace del Berlusconi-imprenditore, oggi dovrebbe ricredersi perché alle assise confindustriali di Parma ha dimostrato grandi capacità di mediazione degne del Principe di Niccolò Machiavelli che ieri ha citato, assieme a Milton Friedman, a proposito del coraggio necessario per attuare le riforme.
Il Cavaliere, usando molta carota e un po' di bastone, è così riuscito a recuperare quel feeling con gli industriali apparso, nelle ultime settimane, un po' appannato dopo le fibrillazioni di una certa base confindustriale che aveva giudicato la posizione del presidente D'Amato troppo schiacciata nelle posizioni del governo.
Dopo il 16 aprile si torni a discutere
Ma, a Parma, il premier ha fatto anche di più, per la semplice ragione che, prima ancora di andare in onda, ha cercato molto abilmente di togliere il detonatore allo sciopero generale di martedì, giudicandolo quasi come un puro accidente, una cosa che "s'ha da fare" sulla strada delle riforme.
L'invito di Berlusconi ai sindacati è stato infatti chiaro: togliamoci il dente del 16 aprile, una specie di formalità, e poi sediamoci attorno a una tavolo per discutere seriamente delle riforme del mercato del lavoro.
E a D'Amato, ben deciso a replicare a tutti coloro che lo considerano troppo Masaniello e poco diplomatico, non è parso vero imboccare la stessa strada del dialogo invocata da Silvio.
Così facendo, governo e Confindustria hanno lasciato il cerino acceso in mano ai sindacati: se Cofferati & C. continueranno a rifiutare il tavolo del negoziato, finiranno poi per arrivare nudi alla meta perché sarà chiara la valenza esclusivamente politica, contro Berlusconi, dello sciopero di martedì.
A quel punto, il segretario generale della Cgil si troverà infatti in un cul de sac: come potrà ribattere a tutti coloro che denunciano strane analogie tra l'atteggiamento sindacale di oggi e quello del '94 sulla riforma delle pensioni (poi varata, con poche varianti, dal successivo governo Dini) che minò la stabilità del primo esecutivo presieduto dal Cavaliere?
Ma, al di là dei tatticismi e delle sottili mosse alla Machiavelli, Berlusconi ha rispolverato a Parma il suo vecchio mito: la Thatcher. E ha lanciato ai sindacati assenti, ma anche agli industriali presenti, un messaggio preciso: seguirò l'esempio della Lady di ferro che sgretolò la resistenza delle Trade Unions sulla via del cambiamento, ma mise in riga anche gli imprenditori che dimostravano di preferire le certezze di allora (la pace sociale), piuttosto che le incertezze del futuro (le riforme).
di Giancarlo Mazzuca
http://ilrestodelcarlino.quotidiano....5:/2002/04/14: