Non sono uno degli "intellettuali degli stivali" - come li chiama con elegante espressione alla Starace il civilissimo Paolo Guzzanti (riferito con commosso entusiasmo da Bordin su Radio Radicale.Questa è per Free) - che sono andati all'Odéon a "vomitare" (sempre Guzzanti) orrendi insulti sul governo italiano e il suo conducator. Sono comunque uno dei responsabili della campagna di odio che ha armato la mano degli ignoti (e assai tempestivi) assassini di Marco Biagi. Sono uno che, appunto, da sotto gli stivali di Guzzanti dovrebbe abbassare i toni, lasciarsi accusare di estremismo da ex picchiatori fascisti di ogni specie. Dovrei finalmente ammettere che la legge sulle rogatorie è stata fatta unicamente per amore di una giustizia più giusta (quante vittime ha fatto la frettolosità - sic - dei nostri giudici, la mancanza dei dovuti timbri, l'eccessivo credito dato ai documenti delle banche svizzere!); che il trasferimento del giudice Brambilla tentato dal ministro Castelli era motivato dall'urgenza assoluta di disporre di lui nel nuovo incarico; che l'abolizione della tassa sulle eredità e donazioni di grandi patrimoni è stata decisa solo nell'interesse della maggioranza degli italiani; che la legge sul rientro dei capitali comunque esportati non favorisce le mafie e il narcotraffico, non contribuisce a corrompere forse definitivamente l'economia italiana mettendola nelle loro mani; che la legge sul conflitto di interessi, come quella sul falso in bilancio, non è tagliata su misura per proteggere le proprietà di Silvio Berlusconi; che l'approvazione di leggi simili da parte di una maggioranza "bulgara" in assenza dell'opposizione non è un atto di arroganza che fa presagire ben peggiori attentati alla Costituzione, come la famigerata riforma della giustizia con l'assoggettamento della pubblica accusa all'esecutivo. Infine, dovrei credere e far credere che l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori creerà nuovi posti di lavoro e non, invece, stroncherà definitivamente la libertà sindacale perché darà a qualunque padrone, piccolo o grande, la libertà di licenziare su due piedi, pagando una piccola ammenda, chiunque si azzardi a promuovere uno sciopero, un dibattito, una semplice richiesta di chiarimenti in azienda.
Come al solito, non è chi ha perpetrato e si appresta a perpetrare simili "riforme", non è il governo della caserma di Bolzaneto, il responsabile della crescita di tensione nel Paese; siamo noi che abbiamo la sfacciataggine di parlarne, del resto echeggiando solo quello che gran parte dei giornali stranieri, anche i più moderati, anche di destra, vanno scrivendo da anni. E saremmo noi che armiamo la mano dei (tempestivi) terroristi, siamo noi che "vomitiamo" in giro le nostre ingiurie e accuse infondate? Se si tratta di vomitare, francamente, preferiamo procurarci qualche fotografia in grande formato delle tante facce di bronzo che ci predicano la moderazione.
Niente toni bassi e, MEN CHE MENO, le braghe!
Hasta la sonrisa.