La tivù pubblica non acquista i diritti della rassegna nippo-coreana: "Costi troppi cari, non sono in linea con la nostra politica di bilancio". Ora si dovrà trovare un'altra televisione per la ritrasmissione in chiaro.
MADRID - Spagna oscurata: i mondiali sono a rischio. Un vero e proprio colpo di scena dopo che l'ente pubblico spagnolo di radio e televisione (Rtve) ha deciso per prima volta nella sua storia di non acquistare i diritti della rassegna di calcio che inizierà il prossimo 31 maggio in Corea e Giappone. Il direttore generale Javier Gonzalez Ferrari ha spiegato che Rtve ha negoziato l'acquisto dei diritti con Via Digital, il canale di pay-tv che trasmetterà le partite del mondiale codificate, ma "anche se le due parti hanno manifestato la loro volontà di arrivare ad un accordo, e le negoziazioni sono state cordiali, Rtve ha deciso di non acquistarli, in linea con la sua attuale politica di bilancio". La nota prosegue sottolineando che l'importo chiesto da Via Digital (non confermato ufficialmente, ma che secondo versioni di stampa si aggirerebbe sui 43 milioni di euro per la prima fase e 55 milioni di euro se la Spagna arriva ai quarti di finale) "comprometterebbe la linea fissata da due anni dalla direzione di Rtve, cui principale obiettivo è il riequilibrio dei conti del gruppo". Adesso toccherà a Via Digital - che avrebbe pagato circa 150 milioni di euro al gruppo Kirch per i diritti del mondiale di Corea e Giappone - trovare un'altro canale tv generalista con cui negoziare la ritrasmissione in chiaro delle partite, obbligatoria per legge.
Saluti Romani
Daniele - IRRIDUCIBILI