I magistrati aderenti all' Anm sciopereranno il 6 giugno prossimo. Questa la data decisa dal comitato direttivo centrale, che ha approvato per acclamazione il documento che indice la protesta.
I magistrati sciopereranno contro la riforma dell'ordinamento giudiziario proposta dal governo. L'annuncio è stato dato dal presidente del sindacato delle toghe, Antonio Patrono, a conclusione dell'assemblea che ha visto riuniti i magistrati in Cassazione.
Granitico il fronte del sì: su 26 assemblee distrettuali dell'Anm che nei giorni scorsi si sono riunite in tutti gli uffici giudiziari, 23 hanno chiesto infatti ai vertici lo «sciopero immediato», alcune, come Catanzaro, anche «per tre giorni». E in nessun caso, ha riferito il segretario dell'Associazione Lucio Aschettino, si è fatto riferimento alle rivendicazioni economiche
Lo sciopero proclamato sabato, potrà essere revocato se il confronto avrà dato risultati concreti. Risultati che, secondo l'assemblea, devono consistere nello stralcio delle norme della riforma che offendono la dignità e che ledono autonomia e indipendenza della magistratura.
La riforma dell'ordinamento giudiziario proposta dal governo è «un attentato» all'autonomia e all'indipendenza della magistratura, «quindi alla libertà dei cittadini». Aprendo i lavori dell'assemblea nazionale delle toghe il presidente del sindacato dei magistrati Antonio Patrono è tornato a puntare il dito contro quelli che definisce «comportamenti politici sconcertanti», sottolineando la «gravità» delle modifiche all'ordinamento giudiziario proposte dal governo. «Il pericolo maggiore che corriamo è l'attentato al cuore del Csm. Il governo -dice Patrono- ha creato un clima perché questo attentato al Csm possa concretizzarsi».
La riforma dell'ordinamento giudiziario è infatti ritenuta dai magistrati di inaudita gravità perché, come ha spiegato Patrono, a cui i presenti hanno tributato un lungo applauso, è diretta «a colpire al cuore il Csm, unica vera garanzia dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura e dunque della libertà dei cittadini. L'organo di governo autonomo - ha insistito Patrono - è l'unica vera garanzia che abbiamo per guardare in faccia gli imputati ed essere liberi nel giudicare da condizionamenti»; per questo la riforma, ha «caratteristiche di pericolosità e invasività della nostra indipendenza che non si erano mai verificate in passato». Poi il presidente dell'Anm ha spiegato i meccanismi definiti «subdoli e insidiosi» attraverso i quali si sottrae al Csm il suo «ruolo di governo autonomo»: «l'attentato al cuore del Csm viene portato invischiando la sua attività in una rete di relazioni improprie con il potere esecutivo e obbligando il Csm a porsi in relazione con un inedito super organo giudiziario; un ibrido che con l'attuale Corte di Cassazione avrebbe in comune solo il nome, uno stranissimo organo composto in parte da persone gradite al ministro della Giustizia e in parte da persone da loro cooptate». Un progetto che comunque non viene portato avanti alla luce del sole: «È tutto mascherato, è una trappola»; si vuole far «esplodere il detonatore della giustizia amministrativa contro i provvedimenti del Csm».
Patrono ha riferito all'assemblea della lettera di ieri di Berlusconi e della telefonata con il capo dello Stato. Brusii ci sono stati in sala alla lettura del passaggio della lettera del premier sulla questione economica dei magistrati. Quanto alla telefonata con il capo dello Stato, Patrono ha riferito l'impegno di Ciampi ad essere garante di autonomia e indipendenza della magistratura e la «forte preoccupazione» del capo dello Stato sul possibile ricorso allo sciopero: «Il presidente della Repubblica mi ha detto che comprendeva lo stato di disagio dei magistrati, ma aveva il dovere di esprimere la sua forte preoccupazione per manifestazioni estreme di protesta che apparirebbero inopportune e probabilmente incomprensibili da parte dell'opinione pubblica».
Il presidente dell'Anm ha concluso il suo intervento sottolineando come l'unica forza della magistratura consista «in due armi, che oggi sono quelle dei poveri e dei migliori: l'arma della ragione, che è dalla nostra parte, e l'arma dell'unità, che mi ha consentito di presentarmi agli incontri istituzionali come il presidente del 95 per cento dei magistrati italiani».
Controllo del Potere Esecutivo, Legislativo, Informativo, Messa in discussione la reputazione dei Sindacati che opererebbero solamente per ragioni politiche, ecco che resta da screditare e da scardinare il potere giurisprudenziale... Se non è grave per una Democrazia, la situazione che stiamo vivendo, spiegatemi il perchè, così anch'io sarò più sollevato...
Buon Sabato Sera.