(Del 20/4/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 35)


L´INIZIATIVA «BIOLOGICA » DELL´ASSESSORE ALL´ISTRUZIONE POZZI PARTIRA´ DAI PRIMI DI MAGGIO IN UNA TRENTINA DI SCUOLE ELEMENTARI
Il Comune alla guerra delle «merendine»
Al posto degli snack industriali un frutto a metà mattina



Il Comune di Torino dichiara guerra alle («poco salutari») merendine sui banchi di scuola. E lo fa distribuendo, durante il primo intervallo del mattino, a partire dall´inizio di maggio, «un frutto biologico lavato e pronto da mangiare». Quello stesso frutto - spiega l´assessore all´Istruzione Paola Pozzi - che gli scolari finivano sempre per snobbare a fine pasto. «E quello stesso frutto - aggiunge - che i dietologi raccomandano di consumare il mattino, preferibilmente a stomaco vuoto, proprio per beneficiare al meglio delle sue vitamine». La battaglia dichiarata da Palazzo civico alle merendine incellofanate è un caso per ora unico in Italia: «Anche sotto la Mole nasce a livello sperimentale e per ora riguarda soltanto una trentina di scuole elementari - chiariscono ai Servizi Educativi - ma se funzionerà, vale a dire che scolari e genitori dimostreranno di gradire l´iniziativa, il prossimo anno la estenderemo a tutti i nostri istituti». Ma com´è nata l´idea? A quanto pare, l´anno scorso, durante una delle tradizionali analisi a campione realizzate dal Comune sui cibi offerti dalle proprie mense si scoprirono ben due alimenti transgenici. «Bene, quegli alimenti - ricorda l´assessore - erano, casualmente, proprio due merendine presentate come "biologiche", ma che in realtà contenevano lecitina di soja. A quel punto ci siamo chiesti che cosa potevamo fare in merito. E dopo aver eliminato ogni tipo di snack industriale dal menu abbiamo pensato che c´era un secondo problema: comunque, negli zaini dei nostri scolari, le merendine continuavano a sopravvivere...». Così sono cominciate le riunioni. E Torino, una delle poche città che da anni propone ai propri scolari «i menu biologici bilanciati dal dietologo Giorgio Calabrese», ha deciso di andare oltre. «Abbiamo chiesto ai responsabili delle mense di queste scuole se sarebbe stato possibile anticipare l´offerta del frutto al momento della prima pausa mattutina - aggiunge Pozzi - dopodichè abbiamo contattato gli insegnanti. A loro è toccata la parte più difficile: informare i genitori di questa nostra iniziativa». Già, i genitori. Loro sì che possono «boicottare» la mossa salutista del Comune. «Ha mai provato lei a convincere un bambino di cinque anni che una susina è meglio dell´ovetto Kinder? Ironizza Cristina, una mamma di 35 anni che lavora all´ufficio personale del Comune e ascolta per puro caso i buoni propositi della responsabile dei Servizi educativi. Cristina se ne va ridacchiando. «E´ vero, non sarà facile - ammette Pozzi - ma se questa piccola rivoluzione comincerà già nello zaino del mattino, o ancor meglio nel carrello del supermercato, a poco a poco raggiungeremo i risultati voluti». Che genere di frutti verranno serviti agli scolari? Biologici e naturali al 100 per 100, di stagione, e lavatissimi: «In modo tale da poter essere gustati con tanto di buccia. Quando quest´operazione è possibile coincide con un gesto molto salutare - conclude Pozzi - perchè è nella buccia che si trovano le principali proprietà nutritive del frutto».
Emanuela Minucci