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  1. #1
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    Predefinito A proposito del Dio del Vecchio Testamento

    Datemi qualche prova che il Dio del Vecchio Testamento sia lo stesso che ha predicato Gesù.
    2010:

  2. #2
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    Predefinito

    Luca, 3;8: Abbiamo Abramo come Padre.
    Al riguardo della profezia di Isaia, Gesù dice: Oggi si è adempiuta questa scrittura. Molte volte Gesù cita passi dell'antico testamento, e afferma di essere venuto per adempiere le Sacre Scritture. Il Dio dei comandamenti dette le tavole a Mosè, questo è scritto. Quell'unico Dio ,come scritto nell'antico testamento e Gesù dice: Tu conosci i comandamenti, non commettere adulterio ecc. Quindi si riferisce a quei comandamenti e quell'unico Dio.
    Gli esempi si sprecano.
    Cari saluti

  3. #3
    Qoelèt
    Ospite

    Predefinito

    Caro Ichthys, ti risponderò con le stesse parole della lettera di un rabbino convertitosi al cristianesimo che mostrano in modo perfetto la continuità tra Antico e Nuovo Testamento oltre che le falsificazioni e le forzature compiute dalla Nuova Sinagoga giudaica sulla Tradizione biblica.
    Spero ti serva per comprendere quanto sia assurda l'affermazione di una derivazione ariana del cristianesimo primitivo e l'opposizione A.T. -N.T....
    In Cristo
    Luca

    Il dogma della SS. Trinità
    Bisogna anche ricordare che la Chiesa adora soltanto il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di cui la Sinagoga attuale ha perso la nozione, come Gesù stesso aveva già insegnato: "Voi [farisei e rabbini n.d.r.]non conoscete né Me, né il Padre, se Mi co-nosceste conoscereste anche il Padre" .
    La Trinità delle Persone nell'Unità della Natura, è già annunciata IMPLICITAMEN-TE da Mosè, per iscritto, nel Deuteronomio:"Ascolta, o Israele! Jahweh, nostro Dio,Jahweh uno" . Vi è qui una triplice ripeti-zione del nome del Signore (Jahweh, Dio, Jahweh), "il commento Behhai dice espressamente che Mosè annuncia così l'Unità di Dio,...e la SS. Trinità" . Inoltre il dogma Trinitario è espresso anche nella Genesi:
    "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somi-glianza". Il capitolo 18 della Genesi è ancora più formale. "Jahweh apparve ad Abramo nella pianura di Mambre, quando era seduto all'entrata della tenda, nell'ora piùcalda del giorno. Alzando gli occhi, si accorse che tre uomini stavano vicino a lui. Subito corse incontro ad essi ..., e si prosternò a terra; e disse "Mio Signore, ti prego, se ho trovato grazia davanti a te, non lasciare così il tuo servo; porterò un po' d'acqua, vi laverete i piedi, e vi riposerete sotto quest'albero; por-terò un boccone di pane, e vi rimetterete inforza; poi ripartirete..." ...Rientrò subito Abramo nella tenda, e disse a Sara: "Presto impasta tre misure di fior di farina, e fanne focacce...".Quando ebbero mangiato, quelli gli dissero: "Dov'è Sara tua moglie? (...) e quello
    [Dio n.d.r.] disse: "Ritornerò ...tra un anno e Sara ... avrà allora un figlio già in vita". Il che udendo Sara, rise di dietro la porta della tenda; ...E Jahweh disse ad Abramo: "Perché ha riso Sara... Vi è forse per Jahweh qualcosa
    di difficile?" ...Sara intimorita negò, e disse: "Non ho riso". Ma il Signore disse: "Non è vero, hai proprio riso"..." .
    Sant'Agostino commenta:
    "Ecco la Maestà divina discende sulla terra,sotto la figura di tre uomini. Abramo va loro incontro; tende loro le sue mani supplichevoli, bacia le loro ginocchia, e dice: "Signore se ho trovato grazia davanti a te, non lasciare così il tuo servo". Vedete che ABRAMO VA INCONTRO A TRE MA NE ADORA UNO" . Il Santo Dottore continua: "ABRAMO CONOBBE, GRAZIE ALLA VISIONE DI QUESTI TRE UOMINI, IL MISTERO DELLA SS. TRINITÀ; e se li adorò come uno solo, significa che non ignorava che in queste tre Persone non vi è che un solo Dio" .
    "Queste numerose testimonianze, miei cari fratelli, non vi permettono più di dubi-tare che il dogma della SS. Trinità fu sempre creduto nella nostra nazione; ma prima dell'Avvento di N. S. Gesù Cristo questo "segreto del Signore" era conosciuto solo da UN PICCOLO NUMERO... Il sublime Mistero della Trinità del Dio unico, doveva essere insegnato PUBBLICAMENTE solo all'epoca dell'Avvento del Messia...".
    Le stravaganze che i rabbini impiegano per spiegare l'alternarsi del singolare e del plurale, riguardo a Jahweh, che apparve in tre Persone, prova il loro grande imbarazzo. "Hanno l'aria di quei bambini che fanno le
    smorfie più buffe, per mostrare la loro ripugnanza, di fronte ad una medicina che dà la salute" .

    Commenti rabbinici e commenti patristici
    "Esaminando attentamente il testo [della S. Scrittura n.d.r.], scriveva il Drach, in cui per la prima volta nella mia vita avevo abbandonato i commenti rabbinici, vidi chiaramente che tutte le profezie non formano... che un gran cerchio di quattro mila anni, i cui raggi sfociano al centro comune che non è, e non può essere, che N. S. Gesù Cristo. ...Questo è
    l'oggetto e l'unico fine di tutte le profezie" .
    Ma con la venuta del Messia una porzione dei vostri padri, i Farisei, lasciarono la Sinagoga mosaica, il "Verus Israel". Abusando della loro autorità, si schierarono fin dall'inizio contro Gesù Cristo, lasciarono così la vera Religione, divenuta universale e non più appannaggio di un solo popolo, distaccandosi così anche da tutti gli altri popoli. Coloro che credevano al Messia venturo e coloro che credono al Messia venuto, appartengono alla stessa Religione: l'Antica e la Nuova ed Eterna Alleanza, vale a dire la Religione cristiana.
    "Lungi dal rinnegare la Religione dei suoi padri, l'israelita che diventa cristiano, è uno di quei figli prodighi che il pentimento ha ricondotto nella casa paterna" .
    Le Profezie messianiche alla luce della Tradizione dell'Antica Sinagoga mosaica Israeliti che avete abbandonato l'Antica Alleanza, rifiutandovi di accettare il suo perfezionamento: la Nuova ed Eterna; voi camminate nelle tenebre, mentre offrite alle altre nazioni lo spettacolo luminoso delle due colonne che vi precedono: le vostre profezie e
    le vostre Tradizioni . Aprite infine gli occhi alla Verità, per poter avere la gioia di esclamare con uno dei vostri fratelli quanto al sangue e non alla Fede: "Abbiamo trovato Colui che Mosè ha annunciato nel libro della Legge, Colui che i Profeti hanno predetto: "Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazareth"" .
    Le parole che i vostri padri hanno pronunciato:"Sanguis ejus super nos et super filios nostros", ripetetele anche voi, però non in tono di sfida audace come duemila anni fa, ma con un rispetto religioso; con tutta la fiducia che si deve alla misericordia divina. "Sì, esclama il Drach, nostro Dio, nostro Salvatore, che il vostro Sangue..., scenda una volta per sempre su di noi e sui nostri figli per cancellare le nostre iniquità ...Prosternatevi dunque, miei cari fratelli, davanti quest'uomo-Dio... È soltanto grazie a Lui che voi potete essere figli di Abramo . Allora potrete attirare nume-rosissime
    benedizioni su tutto il genere umano; infatti se la vostra caduta - come diceS. Paolo - è stata occasione di profitto spirituale per i pagani, cosa produrrà la vostra conversione per l'umanità intera? .
    Esaminate senza pregiudizi la nostra santa Religione. Lungi dall'avvilupparsi nelle tenebre, come il Rabbinismo talmudico, Essa non ama che il giorno e la luce. Potrete così convincervi che la vera Religione è sempre stata
    la stessa, pur conoscendo due tappe della stessa via: l'una ancora imperfetta e preparatoria;l'altra perfetta e definitiva. Tale Religione è sempre stata presieduta, (nell'Antica come nella Nuova Alleanza .) da un Capo visibile sulla terra, assistito da Dio stesso; i nostri avi sin dall'età più lontane, hanno sempre distinto tre Persone nell'Unità dell'Essenza divina; la Persona seconda nel numero, come dicevano i nostri antichi Dottori, doveva venire al mondo per ri-conciliarci con il Cielo, liberandoci dal potere delle tenebre , rendendoci vincitori del de-monio:
    questa è la dominazione della terra che ci è stata promessa [e nessun'altra di tipo
    terreno e temporale ]; questo Redentore...doveva essere... un uomo-Dio, Figlio dell'uomo nel tempo; Figlio di Dio nell'eternità, nato dalla più pura e la più santa delle Vergini, senza la partecipazione di nessun uomo, grazie alla Onnipotenza divina; Gesù Cristo è venuto all'epoca fissata per l'Avvento del Messia; infine tutta la vita e la morte di N. S. Gesù Cristo non furono che il compimento di ciò che la Tradizione aveva insegnato molto tempo prima riguardo al Messia d'Israele" .

    Solo la Religione cristiana è antica quanto il mondo
    I vostri avi in cosa credevano? In un solo Dio. Cosa attendevano? Il Redentore d'Israele. E chi doveva essere questo
    Redentore? Jahweh. Interrogate i vostri padri e loro vi istruiranno: l'ebreo per essere giustificato doveva credere nel Messia venturo, come il cristiano deve credere nel Messia
    venuto . S. Agostino ha scritto: "Benché i tempi siano cambiati, benché sia stato annunciato, in tempi remoti, come futuro il Mistero della Redenzione, che ora è annunciato come compiuto, la Fede non è cambiata per questo motivo: così, benché prima della Venuta del Redentore Gesù, la vera Religione sia stata praticata sotto altri nomi e mediante altri simboli che dopo la sua Venuta, benché nel passato sia stata proposta in maniera più velata, e che ora sia predicata
    più chiaramente; tuttavia NON VI È MAI STATA CHE UNA SOLA RELIGIONE CHE È SEMPRE STATA LA STESSA. Quella che si chiama oggi Religione cristiana esisteva già presso gli antichi, e non ha mai cessato di sussistere nel mondo, a partire dal primo uomo fino all'Incarnazione di Gesù Cristo, che è il tempo in cui la vera Religione, che nel passato era l'Antica Alleanza, ha cominciato a portare il nome di cristiana" . Infatti, tutto ciò che la Chiesa insegna si ritrova nelle vostre più antiche Tradizioni.
    Il Talmùd vuole affogare la Tradizione verace dell'Antica Sinagoga mosaica in un diluvio di controsensi e di menzogne; la Tradizione verace è spesso sfigurata dalle addizioni rabbinico-farisaiche.
    Nelle pagine seguenti bisognerà discernere la vera Tradizione, dalle aggiunte rabbiniche.

    Càbala autentica e Càbala spuria
    Càbala vuol dire tradizione, insegnamento orale. Tuttavia occorre distinguere la Càbala o Tradizione autentica, da quella pervertita in senso esoterico e demoniaco; la prima è la Tradizione cristiana, rivelata da Dio ad Adamo, conservata e tramandata dall'Antica Sinagoga mosaica (vera Chiesa di Dio nell'Antico Testamento). La seconda è la
    gnosi o esoterismo. Come insegna Julio Mienvielle: "Dalla Tradizione orale adamitica o primordiale (...) sotto l'istigazione dello Spirito del Male, prese origine una tradizione spuria, quella gnostico-cabalistica" .
    La vera Tradizione fu comunicata all'uomo in tre successive economie: 1ª) Tradizione pri-mordiale (Adamo). La quale non ha nulla a che vedere con quella esoterica di Guénon, Evola, Schuon, Ananda Coomaraswamy, Mordini... (Quorum nomen Legio est) . 2ª) Legge mosaica. 3ª) Legge evangelica.
    La Tradizione della Sinagoga Antica si divideva in due rami: la Tradizione talmudica,(non ancora corrotta in senso anticristiano dai Farisei). La quale, come una sorta di Teologia morale, fissava il significato della Legge scrit-ta
    (Torà); essa è una seconda Legge, data oralmente a Mosè sul Sinai. E la Tradizione dogmatica e mistica, o Càbala verace, che trattava della Natura di Dio, dei suoi attributi. Si può leggere a proposito quanto scritto dal Drach, vera autorità in materia: "(Vi è) una Càbala vera e senza miscugli, che s'insegnava oralmente [ed in privato, tra Dottori
    soltanto ] nella Sinagoga Antica, il cui carattere è francamente cristiano [annunzia-va cioè Gesù Cristo come seconda Persona della SS. Trinità .]. Vi è una seconda Càbala, falsa, piena di superstizioni ridicole e che si occupa anche di magia e di medicina... Quale è diventata nelle mani dei rabbini della Sinagoga infedele" .
    Sempre secondo il Drach al ritorno dalla cattività babilonese (538 a. C.), il profeta Esdra mise per iscritto la Càbala orale, in settanta volumi, che non erano resi pubblici; gran parte dei resti che se ne conservavano è andata persa. Essi forniscono abbondanti prove in favore di tutti i principali articoli della Fede cristiana, di modo che si può cercare di convincere gli ebrei con i loro stessi libri in ciò che conservano di ancora non adulterato, ed è proprio ciò che cercherò di fare nelle pagine seguenti. "Ma qui si presenta una questione. Come possiamo riconoscere i resti della Càbala antica e verace, in mezzo alle aggiunte rabbiniche in cui si sono persi? (...) La regola è questa... ogni volta che un passaggio esprime, in termini chiari ed espliciti, un articolo della Fede cristiana, ...potete esser certi che questo passaggio non è stato fabbricato dai rabbini. (...) A meno di fare violenza al testo dei preziosi frammenti che ci restano della Càbala antica, bisogna convenire che il dogma cristiano vi è professato così chiaramente, come nei Padri della Chiesa" .
    Per quanto riguarda la Tradizione talmudica, data oralmente a Mosè sul Sinai prima che fosse corrotta dai rabbini, il suo testo o spiegazione si chiama Misnà e fu messa per iscritto nel 190 d. C.; mentre il commento al testo o Misnà, si chiama Gemarà, e si suddivide a sua volta nella Gemarà di Gerusalemme (scritta nel 300 d. C.) e la Gemarà di Babilonia (scritta nel 500 d. C.) .

    La SS. Trinità nelle Profezie dell'Antica Sinagoga mosaica
    "La dottrina della SS. Trinità... era creduta pacificamente, sin dal primo uomo nella nostra nazione. Quando Gesù Cristo dà agli Apostoli, che aveva scelto tra i nostri fratelli, la missione d'insegnare il suo Santo Vangelo alle nazioni, dice loro: "Battezzatele nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo". Sembra che non riveli loro per la prima volta la dottrina della Trinità; ne parla loro come di un articolo di Fede conosciuto e ammesso comunenemente [esplicitamente dai majores e implicitamente dai semplici]" . Il primo versetto della Genesi: "In principio fecit Deus coelum et terram" può tradursi, secondo i Dottori dell'Antica Sinagoga: "Per mezzo del Principio (bere-schit) Dio creò il cielo e la terra". E siccome il Vangelo è il vero commento dell'Antico Testamento, esso deve spiegarci cos'è il Principio (reschit), per mezzo del quale il mondo fu creato. Il Vangelo ci risponderà che è il Verbo eterno "Il Verbo era nel Principio" . Anche S. Gerolamo commenta a proposito: "Molti credono... che il testo ebraico riporti: "Per mezzo del Figlio, Dio creò il cielo e la terra". Non è che il Cristo sia qui nominato ESPLICITAMENTE; ma il senso della prima parola della S. Scrittura, così come l'inizio del Vangelo di S. Giovanni lo annuncia sufficientemente ed IMPLICITAMENTE". Ma il fatto più singolare è che il principale libro cabalistico, in cui si trovano alcuni resti della prima Càbala verace in mezzo alle aggiunte rabbiniche, che hanno cercato di soffocarli, lo Zohar dice formalmente che la parola reschit è uno dei nomi di Dio, e designa il Verbo, la Saggezza eterna. Questa parola (reschit) ha per
    prefisso la lettera servile (beth), che nella grammatica ebraica, si aggiunge all'inizio delle parole e che tiene il posto delle proposizioni.
    Tale lettera, il cui valore numerico è: due o secondo; poiché il Principio ha due nature, ed è il secondo nell'ordine numerico, dopo il Padre. Infine bereschit è al singolare poiché denota una sola Persona.
    Il Drach cita numerosi altri passaggi dello Zohar sulla prima sezione della Genesi, che ripetono lo stesso concetto .
    Se il primo versetto della Genesi annuncia la Trinità, il secondo ci fa conoscere IMPLICITAMENTE
    lo Spirito Santo. "E lo Spirito di Dio, o meglio: Lo Spirito-Dio si li-brava sulle acque" . Ed ecco cosa dice riguardo a tale versetto il Talmùd, trattato Hhaguiga: "Sotto la forma di una COLOMBA che vola sui suoi piccoli, senza toccarli". Rabbi Salomon Yarhhi, nel suo commento alla Bibbia, sviluppa quanto affermato dal Talmùd sul secondo versetto della
    Genesi: "Il trono di Dio, stava nell'aria e riposava leggermente sulla superficie delle acque, per la virtù dello Spirito della bocca di Dio..., mediante il suo Verbo, SOTTO FORMA DI UNA COLOMBA..." .

    Il nome di Jahweh
    JHWH è il Tetragramma sacro che indica il nome di Dio; lo Zohar, citato dal Drach in-segna che Iod, He, Vave, He, sono le quattro lettere del nome di Jahweh, e secondo Drach, cita le quattro lettere al posto del nome di Dio per indicare la SS. Trinità, infatti:
    1°) Iod, è il simbolo del Primo Principio, Dio il Padre.
    2°) He, denota per la sua configurazione la discesa agli Inferi seguita dall'Ascensione in Cielo: simbolo di Dio Figlio, "Qui descen-dit ad inferos, ascendit ad coelos".
    3°) Vave, corrisponde alla copula "e", essa è simbolo di Dio Spirito Santo "Che
    procede dal Padre e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato.
    4°) La seconda He, ripetuta dopo il Vave, designa la seconda natura, la natura umana di N. S. Gesù Cristo, "Qui incarnatus est de Spiritu Sancto" .
    Questa spiegazione del Tetragramma è confermata da una miriade di testimonianze di rabbini dell'Antica e verace Sinagoga .

    Ancora sulla SS. Trinità
    Anche il Deuteronomio annuncia implicitamente il Mistero Trinitario, infatti esso annuncia: "Ascolta, o Israele, Jahweh, élohenou, Jahweh, è uno" . Il Drach commenta che la triplice ripetizione del nome del
    Signore è contraria all'uso della lingua ebraica. Il commento più preciso di questo versetto, che imbarazza assai i rabbini della Nuova Sinagoga anticristiana, è quello fornitoci da S. Giovanni: "Sono tre che rendono testimonianza in cielo, il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo: e questi tre sono uno." .

    La questione messianica
    Si è così dimostrato che i vostri padri credevano alla Trinità delle Persone nell'Unità della Natura. Ora occorre dimostrare che credevano anche che il Messia doveva essere una di queste tre Persone, unita indivisibil-mente
    ad un corpo, formato nel seno di una Vergine, dalla sola Onnipotenza di Dio, senza alcun concorso umano; e che i caratteri che attribuivano al Messia si ritrovano nella Persona di Gesù Cristo . Il Messia di cui vi parlano i vostri rabbini attuali è un Messia sfigurato dalle superstizioni talmudiche e rabbiniche anticristiane: "Sarà... un uomo del sangue di David, ...non giungerà alla perfezione di Mosè..., l'oggetto della sua missione non sarà di cancellare il Peccato Originale... ma di liberare Israele disperso, dalla cattività in cui lo tengono le nazioni; di ricondurlo nella Terra promessa, ...di riedificare Gerusalemme e il suo Tempio, ed infine di stabilire un regno temporale che durerà quanto il mondo, e durante il quale tutte le nazioni saranno schiave dei giudei... Il Messia non subirà morte violenta. Sposerà molte donne, ed avrà dei bambini che gli succederanno dopo un regno lunghissimo" .
    Basterebbe fare attenzione alla Tradizione verace dei vostri Padri, per convincervi che il vero Messia è ben diverso dal Messia mitico inventato dai Farisei in odio a Gesù Cristo.

    Divinità del Messia e sua Incarnazione
    "La Tradizione dell'Antica Sinagoga mosaica ha sempre insegnato la Divinità del Redentore promesso. I giudei erano talmente penetrati da questa Verità che non potevano separare l'idea del Figlio di Dio, da quella del Messia. Tutti attendevano un Unto, Figlio di Dio. Tutto ciò spiega bene la domanda che il Sommo Sacerdote indirizzò a Gesù Cristo: "Ti scongiuro in nome del Dio vivente, dimmi se sei il Messia Figlio di Dio" . Queste ultime parole meritano un'attenzione particolare. Gesù Cristo non s'era mai apertamente quali-ficato come Dio o Figlio di Dio; ma scopriamo
    in S. Luca che la vostra nazione vedeva la proposizione essere Figlio di Dio come la conseguenza necessaria di essere il Messia, e viceversa. Quando Gesù lascia capire che è il Cristo, il Messia, i sacerdoti dicono subito: "Tu sei dun-que
    il Figlio di Dio?" . Il centurione e i suoi commilitoni, testimoni dei prodigi che avvennero alla morte di Gesù, esclamarono: "Costui era veramente il Figlio di Dio" . E quando S. Paolo fu illuminato da Dio, percorse le sina-goghe
    annunciando che "Gesù è il Messia, poiché è il Figlio di Dio" " . Tuttavia rivolgendo questa lettera a degli ebrei bisogna cercare le autorità soprattutto nei testidell'Antico Testamento, e negli scritti dei rabbini. Anche qui le prove sono senza numero.

    I Profeti e il Messia-Dio
    Che il Messia sia Dio stesso, è un punto attestato da tutti i Profeti. Ascoltiamo Isaia:
    "Ecco che la Vergine sarà incinta; Essa partorirà un figlio, e gli darà il nome di
    Emmanuele" . I commenti rabbinici sono tutti unanimi: Rabbi Salomon Yarhhi: "Ella lo chiamerà Emmanuele, per significare che allora il nostro Creatore sarà con noi" .
    Rabbi David Kimhhi: "Poiché dal giorno in cui sarà nato, Dio sarà con noi; è per que-sta ragione che si chiamerà Emmanuele". Se leggiamo ancora Isaia: "Un pargoletto ci è nato; un figlio ci è stato accordato. E il principato è stato posto sulle sue spalle, e sarà chiamato col nome di ammirabile, Dio forte, padre del secolo venturo, principe della
    pace" . La parafrasi caldaica di Jonathan-ben- Huziel recita: "Dio potente, esistente eternamente, Messia che ci darà una grande pace" . In breve questo versetto d'Isaia, interpretato dai Dottori della Sinagoga Antica è la prova che i vostri padri credevano nella Divinità del Messia, a differenza dei Farisei e dei rabbini dell'attuale Sinagoga post-biblica. Che accecamento, quanto siamo miserabili quando Dio non ci illumina! Anche Rabbi David Kimhhi, ostile al Cistianesimo, rigetta l'opinione secondo la quale l'Emmanuele sarebbe un uomo come tutti gli altri. Gli ebrei dei primi secoli ammettevano comunemente che questa profezia riguardava il Messia, essi erano ancoratroppo vicini alla Tradizioneverace per poterlanegare spudoratamente davanti ai fe-deli.
    Mentre nei secoli posteriori i rabbinihanno mostrato meno pudore; non hannoavuto alcun timore di stravolgere le parole
    così chiare della profezia che ho citato.
    Il Drach cita molte altre autorità dellaTradizione degli antichi, in cui si trovano letestimonianze più chiare della Divinità delMessia . Inoltre i rabbini stessi chiamano ilMessia Luce, e così pure S. Giovanni . Ora Rabbi Biba dice nel Midrash sulle Lamentazioni,che il nome del Messia è Luce.
    "L'Antica Sinagoga insegnava che questaLuce è Increata; che essa ha illuminato l'opera della Creazione..." . Il Nome di Jahweh appartienesolo a Dio ed Egli ne è geloso: "Iosono Jahweh, questo è il mio nome, e non daròla mia gloria ad un altro" . Rabbi AbrahamAben-Ezra insegna: "Il nome glorioso Jahwehnon è associato a nessun nome d'uomo" .
    E Rabbi Kimhhi, insegna che: "Nessuno al di fuori di Dio partecipa al nome Tetragramma
    Jahweh" . Perciò la Santa Scrittura e la Tradizione, dando al Messia il nome di Jahweh, proclamano per il fatto stesso la sua natura divina! Inoltre il profeta Geremia an-nuncia:
    "Ecco che vengono i giorni ed Io su-sciterò a David un rampollo giusto, un re che regnerà e sarà sapiente e farà valere il diritto e la giustizia sulla terra... e questo è il nome col quale sarà chiamato: Jahweh nostro giusto". Ed inoltre sempre Geremia annuncia:
    "Farò germogliare a David un germe di giusti-zia e metterà in vigore il giudizio e la giustizia sulla terra... e questo sarà il nome con cui lo chiameranno: "Jahweh nostro giusto"" . I rabbini della Sinagoga farisaica, vinti dall'evi-denza
    di questi due passaggi di Geremia sono obbligati di riconoscere che al Messia appartiene il nome di Jahweh nostro giusto.
    Rabbi David Kimhhi dice che il germe di giustizia, di cui parla Geremia, è il Re-Messia
    Anche il Talmùd asserisce: "IlMessia porta il nome di Dio stesso, poiché sta scritto: "Ecco come lo chiamerannoJahweh nostro giusto"" . Lo Zohar affer-ma:"Il Re-Messia porta il nome di Dio stes-so". Allora vedete da una parte ilTalmùd dei rabbini con i suoi errori grosso-lani e la perversità delle sue massime;dall'altra il Vangelo delSignore con la suadottrina così santa, la sua morale così pura,così sublime: e scegliete la via. Il sangue diGesù Cristo, fatto scorrere dai vostri padri,non cesserà mai di scorrere su di voi; ma se vi troverà lontano dalla Croce, sarà la piog-gia
    di zolfo e di fuoco che esce da Jahweh; invece se voi andrete davanti a Lui, se vi metterete ai piedi della Croce, sarà un lavacro vivificante, un balsamo celeste che vi guarirà da tutti i vostri mali!

    Incarnazione del Messia Figlio di Dio
    Abbiamo visto che il Messia atteso dai vo-stri avi, doveva essere assieme uomo e Dio. Il Messia doveva nascere germe di Jahweh e
    frutto della terra, come ha vaticinato il profeta
    Isaia: "In quel tempo il germoglio di Jahweh
    sarà in pregio e in gloria, e il frutto della terra". Il commento di Rabbi David Kimhhi ci
    spiega che: "In quel tempo significa il giorno
    della Salvezza, l'Avvento del Redentore" .
    Il germoglio di Jahweh è il Messia il figlio di
    David, come è scritto in Geremia .
    Il Messia Figlio di Dio
    Il Salmo recita: "Il Signore mi disse: Mio
    figlio sei tu, oggi Io ti ho generato" . Che
    questo Salmo tratti del Messia, è un punto sul
    quale c'è l'accordo tra il Talmùd , lo Zohar
    circa i numeri , il Midrash-rabba riguardo
    la Genesi , il Midrash-thehillim e il
    Midrash-yalkout circa il Salmo 2: vale a dire
    tutti i monumenti che ci restano dell'antica
    Sinagoga. Tra i rabbini della nuova Sinagoga
    farisaica, alcuni hanno adottato il sotterfugio
    che, per confutare il Cristianesimo, spiega
    questo versetto del Salmo come se si trattasse
    di David e non del Messia-Dio; tuttavia non
    mancano altri rabbini che applicano il nostro
    Salmo al Messia-Dio, per esempio: Aben-Ezra,
    Rabbi Kimhhi, Rabbi Mosè Alschehh e
    Rabbi Obadie Seforno. Del resto è la storia
    stessa a dimostrare irrefutabilmente che il
    Salmo 2 non parla di David; infatti il Salmo
    continua: "Chiedi a me, e ti darò le genti in
    eredità, e per tuo dominio i confini della terra". Ora, è un fatto storicamente certo, David
    durante il suo Regno non ha ottenuto un po-tere
    così esteso! Ma chi potrebbe negare
    quest'altro fatto storicamente certo che il
    Regno, soprattutto ma non soltanto spirituale,
    del Messia-Gesù si sia tanto esteso, come
    aveva profetizzato David stesso il quale vati-cinò:
    "E dominerà da un mare all'altro, e dal
    fiume fino all'estremità della terra" . Il com-mento
    Minhha Ketanna , dice espressa-mente
    che il Salmo riguarda il Messia. Il
    fiume, di cui parla il salmista, è il Giordano in
    cui il Salvatore ha ricevuto il Battesimo. Da
    tale momento è iniziata la sua dominazione,
    infatti non appena è riconosciuto da Giovanni
    Battista sulle rive del Giordano, Lo seguono
    subito i primi discepoli, che Lo chiamano non
    solo Maestro, ma anche Signore. Questi pas-saggi
    dell'interpretazione della Scrittura da
    parte dei rabbini, confermano l'asserzione del
    Drach: "Come è mai possibile che coloro che
    designano così bene il divin Messia non lo ri-conoscano?
    Gli rendono testimonianza, e lo
    coprono di bestemmie! Oh Dio mio, ...affret-tate
    il momento che deve strappare il funesto
    velo che copre i loro occhi" .
    Infine è ancora come Figlio di Dio che il
    Messia siede alla destra del Padre, vale a
    dire: partecipa alla Natura di Dio, come spie-ga
    S. Agostino: "Dextera Domini gloriam
    Patris significat, id est, æternam beati-tudinem". David, il profeta-re, avo del
    Messia, lo descrive come suo proprio
    Signore Dio e come Pontefice secondo l'or-dine
    di Melchisedech, seduto alla destra di
    Dio: "Jahweh dice al mio Signore-Dio (lado-ni),
    siediti alla mia destra mentre io farò dei
    tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi" .
    Gesù domanda ai Farisei riuniti attorno a
    Lui: Cosa vi sembra del Messia? Di chi è fi-glio?
    Essi Gli risposero: di David. E come
    dunque, disse loro Gesù, David ispirato dallo
    Spirito Santo lo chiama Suo Signore, dicen-do:
    "Jahweh dice al mio Signore-Dio...".
    Se dunque David lo chiama Suo Signore,
    come fa ad essere suo figlio? E nessuno seppe
    rispondergli. La loro lingua restò muta, ma tut-tavia
    le loro ginocchia non si piegarono di fron-te
    al loro divino interlocutore, davanti al
    Signore di David che i loro occhi vedevano, ma
    che i loro cuori, per INVIDIA e GELOSIA,
    non volevano adorare . I vostri Dottori mo-derni,
    per non restare muti come i Farisei, asse-riscono
    che colui che Jahweh invita a sedere alla
    sua destra è Abramo, che David riconosce
    quale suo Signore . Ma i monumenti
    dell'Antica Sinagoga, asseriscono il contrario,
    infatti lo Zohar, recita: "Jahweh ha detto al mio
    Signore-Dio: Il Grado Supremo dice al Secondo
    Grado, siedi alla mia destra... Se Jahweh è il
    Grado Supremo, quale è il Secondo Grado della
    stessa Natura del primo; poiché due gradini
    della stessa scala sono sempre supposti della
    stessa natura? Certo non può essere un sempli-ce
    mortale come Abramo, per quanto perfetto
    fosse. Ma è il mio Dio e il vostro, è il mio
    Salvatore e il vostro. Egli è il secondo dei tre
    gradi, inseparabili benché distinti, dell'unità
    della scala divina" . Il Midrash-thehillim, scri-ve:
    "Jahweh dice al mio Signore-Dio, siedi alla
    mia destra, e Abramo sarà alla sua sinistra" (
    .

  4. #4
    Qoelèt
    Ospite

    Predefinito

    Il Messia Figlio dell'uomo
    Il Messia chimerico che i vostri rabbini vi
    fanno ancora attendere, dovrebbe essere un
    semplice uomo, come insegna il Farisaismo,
    però non è in questo senso che il vero Messia è
    uomo. La sua divinità che non potete più con-
    testare dopo tutte le prove addotte, non per-mette
    di qualificare il Messia come semplice
    uomo; è molto più esatto qualificarlo come
    Figlio dell'uomo. Tale termine significa che vi è
    nella sua Persona una natura umana. Nel
    Vangelo leggiamo che N. S. Gesù Cristo si è
    sempre annunciato come Figlio dell'uomo. Mai
    s'è detto soltanto uomo. S. Pietro una volta lo
    chiama uomo, ma è quando lo rinnega dicen-do:
    "Non conosco quest'uomo" . Occorre
    anche aggiungere che la denominazione Figlio
    dell'uomo data al Messia, non appartiene sol-tanto
    al Nuovo Testamento. Nell'Antico, il
    profeta Daniele annunzia: "Io stavo ancora as-sorto nella visione notturna, quand'ecco venire
    in mezzo alle nuvole del cielo uno dalle sem-bianze del FIGLIO DELL'UOMO che si
    avanzò fino al vegliardo e davanti a lui fu pre-sentato.
    E questi gli consegnò la potestà, l'onore
    e il regno; tutti i popoli, le razze e le lingue servi-ranno a lui; la sua potestà sarà una potestà eter-na che non gli sarà mai tolta, e il suo regno, un regno che non sarà mai distrutto" . Quale è questo Figlio dell'uomo di cui il profeta traccia un ritratto così portentoso? Per quanto riguarda tale visione profetica, i rabbini sono d'accordo con la Chiesa nostra madre: Il Talmùd , il Midrash-Yalkout , Rabbi Salomon Yarhhi, Rabbi Ibn-Yihhai, Rabbi Sàadiale
    Gàon , Aben-Ezra , Rabbi Yeschoua, ci-tato
    da quest'ultimo, Rabbi Abramo Séba ,rispondono tutti che il Figlio dell'uomo è il Re-Messia.
    D'altronde se il Messia non fosse che
    un semplice mortale, come potrebbe essere adorato da tutte le razze?
    Spero che queste pagine, con l'aiuto di
    Dio che non manca a nessuno, vi aiuteranno
    ad ammettere che i dogmi cristiani costitui-scono
    la Fede costante ed unanime della vostra
    nazione, fino alla nascita di una setta scismatica ed anti-cristiana, il Farisaismo,che ha dato la vita all'attuale Sinagoga tal-mudica
    o Sinagoga di Satana, opposta
    alla vera Sinagoga di Gesù: la Chiesa.
    "I nostri avi adoravano Dio sussistente in
    tre Persone sebbene Uno nell'Essenza. Essi
    speravano fermamente che Gesù (Haggoel)suo Figlio da tutta l'eternità, assiso alla sua destra, sarebbe stato il nostro Messia figlio
    di David, quando sarebbe venuta l'ora di ri-vestirlo di un corpo umano" .
    Tuttavia vi è un mezzo ancora più efficace
    per scoprire la Verità. "Dio, è vicino a tutti quel-li
    che lo invocano con un cuore retto" .
    Pregatelo, con perseveranza, di illuminarvi (come fece il vostro ex-correligionario Alfonso Ratisbonne) ed Egli in virtù della sua promessa stessa: "Domandate e riceverete, cercate e trove-rete, bussate e vi sarà aperto" , vi illuminerà.
    Le profezie compiute dalla Vita, Passione eMorte di N. S. Gesù Cristo
    Il re di Giuda Acaz , celebre per la sua
    empietà, e più ancora per la famosa profezia
    cui ha dato luogo la sua incredulità, successo-re
    sul trono di suo padre, senza aver ereditato
    le sue virtù, dovette soffrire molto da parte
    degli eserciti di Rasin, re di Siria e di Facea,
    re d'Israele che avanzavano vittoriosi nelle
    sue provincie per sterminare la dinastia di
    David. Questo era il piano dei due prìncipi,
    ma Colui che abita nei cieli "ride dei progetti
    dei re e dei loro pensieri ambiziosi" ,
    quando i loro disegni sono opposti ai decreti
    immutabili della sua Saggezza. Il Signore
    aveva detto a David: "Il tuo trono sarà reso
    stabile in eterno" . Ma Acaz che non spe-rava
    che nell'uomo, confidava soltanto nell'aiuto del re dell'Assiria. Allora il Signore
    cercò di toccare un'ultima volta il suo cuore
    indurito ed ordinò perciò al suo profeta Isaia
    di andare incontro ad Acaz, fuori delle mura
    di Gerusalemme, assieme a suo figlio Jasub e
    di dire ad Acaz: "Stattene tranquillo, non inti-morirti e non perderti di coraggio... Tutto ciò[la distruzione della casa di David n.d.r.] non
    avverrà" . Ma tale profezia, così consolan-te,
    fu accolta dal re empio con freddezza e in-sensibilità.
    Allora il profeta, per convincerlo,
    gli disse ancora: "Chiedi un segno dal Signore
    tuo Dio o dal profondo dell'abisso o sopra
    dall'alto" . Ma Acaz rispose: "Non chie-derò
    e non tenterò il Signore" . Di fronte a
    queste parole il profeta indignato, abbandona
    il re ostinato e vaticina: "Perciò il Signore ve
    lo darà Lui un segno. Ecco la Vergine conce-pirà
    e partorirà un figlio, e lo chiameranno col
    nome di Emmanuele" . Essa è la Vergine
    che la tradizione costante del vostro popolo
    (fino a che il Farisaismo non ebbe invaso la
    Sinagoga mosaica spingendola al deicidio e a
    diventare così la Sinagoga talmudica, riprova-ta
    da Dio, vera contro-Chiesa) ci annuncia
    come la Donna che schiaccerà la testa del
    serpente infernale , ispiratore delle varie
    "tradizioni" esoteriche.
    Ecco il significato di questa celebre profezia
    sulla quale richiamo la vostra attenzione in
    queste pagine, cercando di porgervi il vero
    senso in cui l'intendevano i vostri padri. Isaia,
    per rassicurare la casa di David, minacciata
    nella sua esistenza, doveva naturalmente parla-re
    del Messia, che era atteso come figlio di
    David. Infatti di cosa si trattava? Facea, re
    delle tribù scismatiche d'Israele, e Rasin re di
    Siria, volevano mettere sul trono di Giuda una
    nuova dinastia. Per giungere a questo fine biso-gnava, secondo i costumi del tempo, stermina-re tutta la stirpe reale esistente. Il profeta fa perciò osservare ai prìncipi che la distruzione della loro famiglia è impossibile, poiché è da essa che deve venire miracolosamente il Redentore, il Figlio della Donna (predetta
    nella Genesi) , che non ha un padre umano,
    ma che ha soltanto una madre: la Donna che
    vincerà il demonio. Una profezia pone il
    Messia nella tribù di Giuda: "Lo scettro non
    sarà tolto a Giuda, né l'Impero alla sua discen-denza,
    fino a che venga chi deve essere manda-to;
    ed Egli sarà l'Aspettato delle nazioni" .
    Più tardi in questa tribù, la famiglia di Jesse
    sarà preferita a tutte le altre . Infine in que-sta
    famiglia, la casa di David è designata per
    dare al mondo il Redentore d'Israele. La nasci-ta
    futura di questo bambino era perciò una ga-ranzia
    sicura che i due re che marciavano su
    Gerusalemme non sarebbero mai riusciti nel
    loro scopo di sterminare la casa di David. Dio
    aveva ordinato ad Isaia di condurre con lui suo
    figlio Jasub, per dare un'ulteriore prova alla
    casa di David; quando il figlio d'Isaia sarà giun-to
    all'età di sette anni, i due re che volevano
    sterminare la casa di David saranno morti.
    Dopo questa predizione, eccone un'altra, stret-tamente legata con essa: il profeta avrà un altro
    figlio che chiamerà, per ordine di Dio, "Maher-Shalal-
    Hash-Baz", che significa: "Presto saccheggia, lesto depreda". Continua infatti la
    profezia: "Prima che il fanciullo sappia chiama-re
    babbo e mamma, sarà tolta la possanza di
    Damasco e le spoglie di Samaria saranno pre-sentate
    al re degli Assiri" , annunciando in
    questo modo che prima che il suo secondo fi-gliolo
    fosse in grado di dire: papà! mamma!,
    vale a dire tra un paio d'anni, Damasco e
    Samaria sarebbero state devastate. Infatti due
    anni dopo, Rasin fu ucciso come pure Facea, proprio quando il primo figlio d'Isaia
    aveva sette anni ed il secondo due!
    La Nascita del Salvatore d'Israele
    Isaia ci fornisce altri dettagli, come abbia-mo
    visto, della nascita del Salvatore: "Ci è
    nato un pargolo, ci fu dato un figlio: e il prin-cipato
    è stato posto sulle sue spalle, e sarà
    chiamato col nome di Ammirabile, consiglie-re,
    Dio, forte, padre del secolo venturo, princi-pe
    della pace. Il suo impero crescerà e la pace
    non avrà più fine e siederà sul trono di David"
    . Il profeta termina poi confermando le
    minacce che ha già proferito contro i due re;
    infatti egli unisce la liberazione materiale e
    prossima di Gerusalemme alla liberazione
    spirituale e futura d'Israele, pegno entrambe
    della conservazione della casa di David.
    Nel capitolo undicesimo Isaia affronta la
    parte più importante della sua profezia: LA
    NASCITA DEL MESSIA: "Ed uscirà un
    rampollo dal ceppo di Jesse, e un germoglio
    spunterà dalla sua radice e si poserà su di lui
    lo Spirito del Signore, Spirito di sapienza e
    d'intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza,
    Spirito di scienza e di pietà, e lo Spirito del
    timor di Dio lo riempirà" . Isaia conclude
    con un poema profetico che è uno dei più
    bei cantici della S. Scrittura: "Io ti celebrerò,
    o Signore, perché essendo sdegnato con me ti
    sei rimesso dalla tua collera, e mi hai conso-lato.
    Ecco, Dio è il mio salvatore: agirò con
    confidenza e non temerò, perché il Signore
    Dio è la mia forza e il mio canto ed Egli fu la
    mia salvezza" .
    "Se ho applicato questi capitoli al Messia,
    non crediate, fratelli miei, che ve ne presenti
    una spiegazione arbitraria, scrive il Drach,
    ...per ricondurvi nella Sinagoga che fu dei no-stri
    avi, quella dei veri israeliti che hanno ac-cettato
    il compimento delle profezie [da
    parte di N. S. Gesù Cristo, e sono così entrati
    nella Chiesa ]. I rabbini stessi
    vi diranno, nei passaggi che citerò, che questi
    capitoli hanno per unico oggetto il
    Redentore... Sempre gli stessi, come ai tempi
    d'Erode, i vostri Dottori indicano esattamen-te
    il Messia ai cuori retti che lo cercano, men-tre
    essi restano nella criminale Gerusalemme
    ove coprono d'oltraggi e di bestemmie Colui
    al quale inviano degli adoratori" .
    Secondo i rabbini la nascita del Messia do-veva
    essere miracolosa
    Il Midrash Beréschit-rabba , parla di
    una discendenza che non verrà da un uomo
    ed è quella del Re-Messia. Questa Tra-dizione
    era ben conosciuta tra gli ebrei al
    tempo di N. S. Gesù Cristo. Infatti qualcuno
    vedendo Gesù a Gerusalemme, diceva: "Non
    è costui che cercano di uccidere? Ed eccolo
    invece parlare in pubblico, e non gli dicono
    nulla. Forse i capi hanno riconosciuto vera-mente
    che lui è il Cristo? MA NOI SAPPIA-MO
    DONDE VENGA QUEST'UOMO,
    MENTRE QUANDO IL CRISTO VERRÀ
    NESSUNO SAPRÀ DONDE SIA". Il
    Midrash Thehillim recita: "Quando il tempo
    del Messia sarà venuto, Dio dirà: Bisogna
    che Io crei una creatura nuova. Ed è in que-sto
    senso che è scritto: Io oggi ti ho generato"
    , l'espressione una creatura nuova si rifà
    chiaramente al profeta Geremia: "Poiché il
    Signore crea COSA NUOVA sulla terra: la
    Donna circonderà l'uomo" . Che questa
    profezia tratti del Messia era ammesso co-munemente
    dai rabbini: si legga Rabbi
    David Kimhhi e Rabbi Aben-Hezra; il
    Midrash-yalkut , lo Zohar nella sezione
    Beréschit, asseriscono la stessa cosa dando al
    versetto il seguente significato: "Il Signore
    creerà una creatura nuova, un uomo quale
    non è mai esistito sulla terra. Pur essendo
    Dio, s'unirà ipostaticamente alla natura
    umana, e sarà, non un bimbo la cui intelli-genza
    non è sviluppata, ma un uomo-Dio su
    cui riposa lo Spirito di saggezza e d'intelli-genza,
    e una Donna lo circonderà nel suo
    seno; poiché lo Spirito di Dio la feconderà,
    senza aver bisogno di nessuna coperazione
    umana" . Tuttavia i rabbini moderni, pre-tendono
    che la profezia di Geremia annunzi
    il fatto che al tempo del Messia sarà la donna
    a cercare l'uomo, mentre prima era l'uomo a
    cercare la donna; e che ciò sarà una figura
    del ritorno della nazione ebrea verso il
    Signore suo sposo. "Ma, commenta il Drach,
    per abbracciare tale opinione bisogna o esse-re
    in mala fede, o aver perso il buon senso". I rabbini antichi interpretavano "cristia-namente" le Profezie, mentre i rabbini mo-derni,
    o post-biblici combattono l'interpreta-zione
    tradizionale (vale a dire Trinitaria e
    cristiana) delle Scritture; purtuttavia qualcu-no
    di essi si è lasciato sfuggire delle confes-sioni
    preziose sul Messia, la sua Divinità, la
    Trinità delle Persone nell'Unità della
    Natura, la perpetua Verginità della Madre
    del Messia

  5. #5
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    Predefinito

    Il Vecchio Testamento contiene qualche elemento di verità solo perché l'entità che lo ha ispirato è pur sempre un elemento divino, decaduto però, ecco perché contiene anche moltissimi elementi discordanti (la stragrande maggioranza) col Vangelo e con la predicazione di Gesù.
    La stessa venuta di Gesù - che altrimenti sarebbe stata superflua - dimostra che quelle scritture sono contraddittorie e insufficienti, per non parlare del fatto che sono riferite ad un solo popolo, quello ebraico, eletto da questo essere che si spaccia per il vero dio, incostante, crudele e mentitore.

    Solo alcuni esempi:

    Questo dio creò la terra e il cielo, si dice, "ma la terra era sterile e deserta, e le tenebre erano sulla superficie dell'abisso" (Genesi 1,1).
    Per il Nuovo Testamento "Dio è luce, e in Lui non ci sono tenebre" (Giovanni 1,5).

    Questo strano dio "si pente di aver crato l'uomo" (Genesi 6,7); egli è "addolorato in cuor suo" (Genesi 6,6).
    Ma "nel Padre non esiste mutazione, né ombra di rivolgimento" (Lettera di Giacomo 1,17).

    Il demiurgo ha detto "Crescete e moltiplicatevi" (9,1).
    Eppure nel Vangelo è scritto "Egli ha detto "Beate le donne sterili, beati i ventri che non hanno generato" (Luca 23,29).

    Questo dio è stato visto da Mosè e gli ha parlato (Numeri 12,6).
    Invece il vero dio "nessuno lo ha mai visto" (I lettera di Giovanni 1,18) e "nessuno tra gli uomini lo ha veduto né può vederlo" (I lettera a Timoteo, 6,16). E ancora "nessuno ha mai veduto Iddio; l'unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è quel che l'ha fatto conoscere" (Giovanni, 1,18)... dunque cosa ha visto Mosè se solo Gesù ha fatto conoscere Dio?

    Il demiurgo pretende dal suo popolo strani riti, infatti è scritto "un maschio, di cui non sia stata recisa la carne del prepuzio, sia eliminato dal suo popolo" (Genesi 17,14).
    Invece è scritto "se vi lasciate circoncidere, Cristo non vi sarà di utilità alcuna" (Lettera ai Galati 5,2).

    Posso continuare per molto...
    Comunque io faccio solo delle analisi oggettive... al massimo dovreste prendervela con gli evangelisti.
    La Verità non contraddice se stessa.
    2010:

  6. #6
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    Predefinito Nella Legge di Mosè nei Profeti e nei Salmi

    At 1:8
    Luca 24:44 Poi disse loro: «Queste sono le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con voi: che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosи, nei profeti e nei Salmi».

    Credo che la domanda iniziale di questo Forum dovrebbe invertirsi. Occorre portare qualche prova che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, quel Dio che parla nella Legge di Mosè nei Profeti e nei Salmi, ai quali testi veterotestamentari tante volte il N.T, fa riferimento, talora con esplicite citazioni, sia "altro" dal Padre del Nostro Signore Gesù Cristo.
    I sistemi Gnostici sono estremamente contorti anche se indubbiamente molto intelligenti e razionali, ma la Verità è semplice. E' adatta ai bambini che entrano nel Regno, alle prostitute ed ai pubblicani che ascoltando la Parola si convertono e si salvano e precedono in quel regno eterno noi intellettuali.
    Gli gnostici sono intellettuali impenitenti. Essi non partono dalla Parola rivelata che indagano con tutti loro stessi, anche con intelletto e ragione, ma partono dalle elucubrazioni dell'intelletto e della ragione e poi ad esse sottomettono la Parola rivelata.
    Eppura sta scritto: "chi crederà e sarà battezzato sarà salvo". Gli gnostici sostituiscono cvon "chi capirà, chi avrà gnosi". Il Signore non ci preclude la vera gnosi, la comprensione che deriva dalla fede, ne consegue ed è guidata dalla Grazia e sostenuta dall'obbedienza alla Parola; Confonde però l'orgoglio.
    Caro Ichtys, credo di cominciare a capire come la pensi e più che altro cosa "senti". Che il Signore si ricordi di te nel suo Regno e di doni ogni consolazione e la sua pace. E tu possa accogliere come un bambino in braccio a sua madre la sua parola che dà al nostro cuore certezza e pace. Che te e tutti quelli come te possano sperimentare la grandezza dell'amore di Dio, in Cristo nella Chiesa. Perdona chi di noi ha velato il Volto radioso della Triade semprebeata con i peccati personali. Ma non pensare di poter far pià luce, al di là di questo velo con le forze della tua ragione. Affidati al dischiudersi di Dio che, nell'abisso del suo Amore, ogni tanto, tenendoci la mano sul volto perchè non ci accechiamo per la troppa luce come a Mosè, e nascondenfoci per proteggerci nell'incavo della roccia, lascia che possiamo intuire "di spalle" qualcosa di Lui.

  7. #7
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    Predefinito

    Originally posted by silvano
    ...
    Credo che la domanda iniziale di questo Forum dovrebbe invertirsi. Occorre portare qualche prova che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, quel Dio che parla nella Legge di Mosè nei Profeti e nei Salmi, ai quali testi veterotestamentari tante volte il N.T, fa riferimento, talora con esplicite citazioni, sia "altro" dal Padre del Nostro Signore Gesù Cristo...
    Potrei portarvi valanghe di prove (e ve le porterò), ma non credo che le terrete tanto in considerazione.

    I sistemi Gnostici sono estremamente contorti anche se indubbiamente molto intelligenti e razionali, ma la Verità è semplice. E' adatta ai bambini che entrano nel Regno, alle prostitute ed ai pubblicani che ascoltando la Parola si convertono e si salvano e precedono in quel regno eterno noi intellettuali.
    Gli gnostici sono intellettuali impenitenti. Essi non partono dalla Parola rivelata che indagano con tutti loro stessi, anche con intelletto e ragione, ma partono dalle elucubrazioni dell'intelletto e della ragione e poi ad esse sottomettono la Parola rivelata.
    Ma che stai dicendo? Le prostitute hanno altro da fare che occuparsi di Dio.
    In queste circostanze ho forse fatto qualche strana elucubrazione? Mi pare di aver trascritto passi del V.T. e dell'Evang. che si sono contraddetti da soli, indipendentemente dai miei commenti... a meno che non mi si verrà a dire che anche la contraddizione divina sia un mistero! Allora la fede è spiazzata... su cosa occore avere fede? Mi devo circoncidere o no? Devo porgere l'altra guancia oppure fare "occhio per occhio"? Mosè lo ha visto dio? Oppure, come è scritto, lo ha rivelato solo Gesù?

    Eppura sta scritto: "chi crederà e sarà battezzato sarà salvo". Gli gnostici sostituiscono cvon "chi capirà, chi avrà gnosi". Il Signore non ci preclude la vera gnosi, la comprensione che deriva dalla fede, ne consegue ed è guidata dalla Grazia e sostenuta dall'obbedienza alla Parola; Confonde però l'orgoglio.
    Ma se perfino Gesù diceva "chi ha intelletto... capisca"! Io ho fede, dunque, nell'intelletto che viene da Dio, non in quello che nasce col corpo.

    Leggi, mi asterrò dal fare commenti, i due libri si contraddicono da soli... così almeno non potete accusarmi di dolo:

    Il dio del V.T. ha ordinato sacrifici di animali, del cui profumo si è compiaciuto (Levitico 6,23).
    Ma "non hai voluto sacrifici né oblazione; non hai gradito olocausti per i peccati. È impossibile che il sangue dei tori e dei capri tolga i peccati" (Lettera agli Ebrei 10,4-6).

    "Tu presterai ad usura a molte nazioni" (Deuteronomio 15, 6).
    "Prestate senza sperare alcunché" (Luca 6,35).

    Egli ha promesso agli Ebrei delle terre (Genesi 15,18 e Isaia 9,19).
    Egli promette il cielo (Matteo 5,3; 11,19).

    "Che ognuno uccida il suo fratello, il suo amico e il suo prossimo" (Esodo 32,27).
    "Chi ama Dio, ama anche il suo fratello" (I Lettera di Giovanni 4,21).

    Egli dice di lapidare l'adultera (Levitico 20).
    Ma Gesù: "Neanch'io ti condannerò. Va' e non peccare più" (Giovanni 8,11).

    "Dio tentò Abramo" (Genesi 22,1)
    "Egli non tenta nessuno" (Lettera di Giacomo, 1).
    2010:

  8. #8
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    Accipicchia Ichtys, hai sollevato un problemino da poco!
    Una delle cause dell'incomprensione potrebbe risiedere nella lettura eretica - nel senso etimologico del termine non certo come giudizio morale - e cioè separante, duale, tendente ad operare appunto una cesura, una scelta tra termini logicamente incompatibili ma ontologicamnete entrambi necessari alla vitalità del mistero rivelato del Cristo, vero e proprio "luogo", (nell'intelligenza amante, nella gnosi, nella kenosis e glorificazione dell'intelletto nella luce dello Spirito), di coincidentia oppositorum, di conoscenza unitiva, sapienziale di ciò che all'occhio della sola ragione nel suo procedere discorsivo sembra giustapposto. Non solo tra antico e nuovo testamento ma all'interno dello stesso Vangelo esistono delle affermazioni contraddittorie, antinomiche che nella luce del Cristo crocifisso e risorto, si articolano una dialettica che costringe l'intelletto a crocifiggersi nel suo procedere dis-corsivo ed a superarsi in quella passione del pensiero di cui parla Kierkegaard che non è solo pathos del pensare, insonne ricerca della Verità ma anche la sua kenosi, ossia il suo venerdì santo (venerdì santo speculativo lo definiva Hegel), la sua spoliazione per cui svuotamento e abbandono - (la Gelassenheit eckhartiana ripresa da Heidegger) risultano non negazione ma costitutivi dell'attività speculativa stessa. Se avrai la bontà di leggere il capitolo dedicato all'antinomia in "La colonna ed il fondamento della Verità" di Pavel Florenskji intuirai come non possano che naufragare nell'incomprensione e nell'aporia tutti quei tentativi di leggere "razionalmente" e dunque in modo oggettivato ed oppositivo la Scrittura astraendo dall'umile accoglimento della luce che il Crocifisso- Risorto irradia su di essa tanto in senso protologico che escatologico. Non antico contro nuovo testamento ma antico e nuovo l'uno nell'altro ed entrambi contenuti, superati ed inverati - non negati ma liberati dalla reciproca giustapposizione che una lettura eretica poietta su di essi - nella luce trisolare che irradia in Cristo e nello Spirito dalla Triunità Santa( archetipo assoluto della conoscenza-inconoscenza antinomica nell'Amore e come Amore) "metodo" oltrechè "contenuto" della ragione teologica. Solo trinitarimente è possibile infatti conoscere quella Verità che è la Trinità, in cui è custodita anche la verità dell'esistenza umana e della sua comprensione. Vera e vertiginosa gnosi è così un superamento della contraddizione tra i termini ammettendo che Dio è "e questo e quello", cioè tutto, più la coscienza del superamento dialettico della contraddizione. Ma qui si giunge alle soglie dello stupore della ragione ed il procedere intellettivo svuotato da ogni dualismo ed opposizione dalla luce oscura della fede trova nell'umiltà non la mortificazione ma il compimento del suo esercizio....

  9. #9
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    Caro Ichthys,
    anche noi potremmo portarti valanghe di prove. Valanghe di prove te le porta e le ricerca chiunque lo faccia con la testa e non con quel cuore deciso ad amare Dio al di sopra di se stesso. Del resto, tutti sanno che le citazioni bibliche, tolte dal loro contesto, possono venire usate in qualsiasi modo (molte sette fanno quest’uso improprio della Bibbia). Qui si tratta di Parole di Vita, di una voce viva che comunica ai nostri cuori, non di un libro. E non si può cristallizzare certo il verbo di Dio né racchiuderlo nell'angusta ragione umana. Dio ci supera. E ci chiede di credere. La prova è l'olocausto del Suo Figlio. Quanto alla divinità decaduta...io non credo in nessun altro Dio all'infuori del Dio di Abramo, quel Dio che fu immensamente buono, che conversò con Giobbe, che costituì la Santa Alleanza. Non sei forse tu, e credimi ti prego, lo dico senza intenzione polemica, a non ascoltare i tuoi interlocutori? Se Gesù fa riferimento alle tavole della legge come frutto del Padre Suo, ciò significa che quel Padre delle Scritture è il Padre di Gesù. Ma vi è anche scritto: beati coloro che crederanno senza aver visto. E Giovanni : (...) Voi scrutate le Scritture (Gesù fa riferimento all'AT) credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. ( …) Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete. (…)Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto.
    E’ evidente che Gesù si riferisce al Padre dell’A.T. Quando Chiedono a Gesù come entrare nel regno dei Cieli, Egli dice di seguire i Comandamenti, e davvero, mi sembra paradossale credere che Gesù consigliasse dunque ai fedeli di seguire i comandi di una “divinità decaduta”.
    “Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo e mia diletta quella che non era diletta”
    Cari saluti.

  10. #10
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    Il V. T. è un guazzabuglio di stranezze... si direbbe che sia stato ispirato da più esseri; a noi il compito di isolare quello cui faceva riferimento Cristo.

    Ma l'essere principale che occupa gran parte del V. T. è tutt'altro che buono, è piuttosto un dio incostante, crudele e mentitore.

    Proibisce di scolpire immagini (Esodo 20,4) e poi ordina di fare due Cherubini d'oro (Esodo 25,18).

    Uccide l'innocente insieme al colpevole: i bambini muoiono sotto il diluvio, a Sodoma e Gomorra (Genesi 6,9). Ordina a Saul di uccidere i piccoli Amaleciti, uccide quelli di Bet-Semes che si erano rallegrati di vedere la sua Arca (I libro dei Re, 6).

    Induce i figli di Israele a battersi contro i figli di Beniamino, e ne muoiono quarantamila (Giudici, 20).

    È proprio il "Re dell'Abisso il cui nome è Sterminatore" (Apocalisse 9,10-11), poiché a proposito degli Ebrei colpiti nel deserto San Paolo dice (I Lettera ai Corinzi 10,10): "non mormorate, come mormorano alcuni di essi, e caddero vittime dello Sterminatore".

    Mentitore e ingannatore, ha promesso ad Abramo la terra di Canaan (Genesi, 12), ma non ne ebbe mai nulla, "neanche un diritto di passaggio" (Atti 7,5).

    E poi senti questa: Mosè gli domanda di vedere la sua Gloria: "il Signore risponde: ti mostrerò tutto quanto vi è di buono", e, un po' più avanti conclude: "vedrai il mio posteriore" (Esodo 33,18). Ecco dunque un dio mentitore, che promette tutto quanto vi è di buono e poi gli mostra le spalle se non "qualcos'altro"!
    2010:

 

 
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