Oggi forse sono più chiare le ragioni che spingevano governi e grandi giornali europei a battersi contro Berlusconi prima delle elezioni italiane. Conoscendo lo stato "comatoso" nel quale da anni "vegeta" quasi tutta la sinistra europea (in mano ai Bovè, Casarini, Agnoletti, come si chiama il ministro degli esteri belga? e compagnozzi vari) temevano quello che "doveva succedere".
L'effetto domino.
I francesi, come gli italiani pochi mesi fa, hanno ripagato la loro sinistra per le bufale che hanno dovuto sopportare (la Tasca al salone del libro di Parigi, le trentacinque ore settimanali, i loro intellettuali a rimorchio dei nostri strabattuti tromboni, le sparate di Jospin delle ultime settimane contro il nostro governo).
Quasi la copia carbone dei clamorosi risultati ottenuti dai Santoro, Biagi e i tanti "sinistri pensatori" nostrani che dettero il meglio di sè in campagna elettorale.
L'effetto domino.
La prossima pedina? La Germania.
Un personale avviso a Berlusconi: battersi contro avversari comatosi non è poi stato così difficile, fanno tanto ma proprio tanto rumore ma pochissimi fatti (a proposito, sono sempre in attesa di incontrare i tanto minacciati tavoli raccolta firme per i referendum abrogativi della nostra sinistra).
Il difficile sarà domani confrontarsi all'estero con governi europei di destra o di centro destra.
Occhio alla scelta del nuovo ministro degli Esteri.
saluti