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  1. #1
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    Predefinito Eutanasia. Si cominciera` a parlarne seriamente????

    In primo grado era stato condannato a 6i anni e mezzo
    La nuova sentenza: "Il fatto non sussiste"

    Staccò il respiratore della moglie
    assolto al processo d'appello
    Per i giudici la donna era già morta



    --------------------------------------------------------------------------------
    MILANO - Assolto dall'accusa di eutanasia. E' la sentenza - destinata a far discutere - pronunciata oggi dai giudici d'appello nei confronti di Ezio Forzatti, che nel giugno '98 staccò il respiratore che teneva in vita sua moglie. I giudici d'appello del Tribunale di Milano oggi hanno assolto l'uomo dall'accusa di omicidio colposo, "perché il fatto non sussiste". La signora, questa l'opinione del Tribunale, era da considerarsi già morta e quindi non si può parlare di omicidio.

    Non era in aula questa mattina Forzatti, un uomo scosso prima nel privato e poi nel pubblico. Solo poche parole per commentare la sentenza. "Desidero rientrare nella vita di tutti i giorni - ha detto - tenendo il mio dolore nel privato. Questo è un dolore tutto mio". A tentare di esprimere il suo stato d'animo è il legale dell'uomo, Claudio Zerbini. "Dopo il breve periodo di detenzione - spiega l'avvocato - il mio cliente ha ripreso a insegnare, cercando per quanto possibile di tornare alla normalità di tutti i giorni".

    Una vicenda iniziata tanti anni fa quella di Forzatti, Quel giorno di giugno del 1998 quando con una pistola, scarica, irruppe nell'ospedale di Monza e staccò il respiratore della moglie. La prima condanna a sei anni e sei mesi. Poi il ricorso in appello. E ieri l'udienza finale, con il suggerimento del procuratore generale, all'imputato, di chiedere la grazia. Stretto nel suo ruolo il procuratore, Gaetano Santamaria, ieri non aveva chiesto un inasprimento della condanna, nove anni e quattro mesi respingendo quell'ipotesi di infermità mentale che, nel processo di primo grado, aveva consentito una condanna più leggera, sei anni e mezzo. Ma alla fine della requisitoria il procuratore aveva espresso tutta la sua pena per la vicenda umana che aveva portato Forzatti alla condanna. "Io mi auguro fortemente - aveva detto - che in caso di condanna l'imputato voglia chiedere la grazia".

    Forzatti aveva sempre sostenuto di essere disperato, ma ben cosciente di quello che faceva. E ieri il procuratore generale aveva stralciato l'infermità mentale, trovandosi costretto a chiedere un inasprimento della pena. Ma aveva aggiunto anche: "E' fuori discussione che Forzatti ha agito sotto un'ondata emozionale di dolore. E questo denota una fonte di determinazione". "Certo la pena che verrà fuori - aveva detto il magistrato - potrà apparire sproporzionata per un uomo che la sua pena l'ha già interamente scontata nella vita".

    Forzatti assolto in base all'art. 530, 2/o comma del Codice di Procedura penale è stato invece condannato per porto illegale d'armi e violenza privata a un anno e cinque mesi, con la sospensione condizionale e la non menzione e a 400 euro di multa. Soddisfatti gli avvocati difensori. Claudio Zerbini, uno dei legali ha commentato: "Siamo ampiamente soddisfatti perché è stata accolta la nostra tesi, cioè di colpevolezza per le modalità con cui è stata condotta l'azione, ma di innocenza per il fatto".

  2. #2
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    Predefinito

    Si tratta veramente di una sentenza storica e personalmente credo si sia fatto un passo in avanti verso un modello di società più civile. Bisogna dire che la signora era ormai in coma irreversibile, in stato di morte cerebrale, nonostante gli venisse immesso coattivamente ossigeno nei polmoni ed il cuore battesse. Il gesto del marito è stato un gesto molto umano, di chi ormai non potendo più vedere vivere la moglie, le ha permesso almeno di morire, non volendo vederla vegetare in uno stato irreversibile di non-morte e non-vita che è la situazione più terribile e angosciante che si possa sostenere.

  3. #3
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    Predefinito Eutanasia???

    "Sono contento di questa assoluzione. Mio genero ha fatto un gesto d'amore". Sono le parole di Antonio Moroni, il suocero di Ezio Forzatti, l'ingegnere di Monza assolto ieri in appello dall'accusa di omicidio volontario perché nel giugno del 1998 staccò il respiratore che teneva in vita la moglie, Elena Moroni, ricoverata in coma in ospedale a Monza.

    "Questa assoluzione non se l'aspettava nessuno e quindi ben venga la sentenza di quel presidente", ha detto l"anziano, 78 anni, impiegato in pensione. "Anche mia moglie condivide. Dopo una notizia del genere cosa farebbe? Si metta nei nostri panni...".

    L'uomo ha confessato di aver ricevuto moltissime telefonate che non gli hanno permesso di vivere serenamente questa giornata. "Potevo stare tranquillo - ha spiegato - ma non ho potuto godere di questa tranquillità. Averi voluto pensare a mia figlia, Elena, a mio genero e invece questi discorsi li ripeto da mezzogiorno".

    Sul caso, inevitabilmente, si continua a discutere. Dopo le polemiche di ieri, il quotidiano della Cei, "Avvenire", ospita oggi due commenti: uno del giurista e rettore della Lumsa (la Libera Università Maria Santissima Assunta) Giuseppe Dalla Torre, l' altro di Marina Corradi. E' un ''violento strappo'' quello che, sul tema dell' eutanasia, rappresenta la sentenza della corte d' assise d' appello di Milano che ha assolto Forzatti dall' accusa di omicidio volontario.

    Per Giuseppe Dalla Torre, il quale afferma tuttavia che occorre ancora leggere le motivazioni della sentenza, ''ammettere la possibilità di far morire sovverte ogni regola e principio giuridico''. ''L' imputato - spiega il giurista - aveva sempre rivendicato la consapevolezza del fatto, e ciò viene riconosciuto dalla corte che lo condanna per la violenza all' infermiera. Ma resta il fatto grave di aver condannato una persona a morire: non si tratta della cessazione di una terapia, ma dell'interruzione della possibilita' di respirare'', aggiunge Dalla Torre ricordando anche che ''in linea di principio non esiste nel nostro ordinamento il diritto a manifestare consenso ad una atto eutanasico. In piu' chi esprime un consenso deve essere cosciente e consapevole, cosa che non si può dire di una persona in coma''.

    Marina Corradi si chiede invece se quello di Forzatti è stato un gesto di ''amore veramente?''. ''Con tutta la pena di cui è intrisa questa storia ci si puo' tuttavia chiedere se c'e' piu' amore nello staccare una spina o nell' attendere per anni, parlando a bassa voce con un malato esanime, chiedendo un miracolo che tutti i medici, attorno, escludono''. ''Che non accada - conclude Marina Corradi - a un genitore con un figlio in coma, di tremare al pensare che quel letto occupato potrebbe cominciare ad essere considerato come un carico inutile, un posto sottratto a un malato meno grave''

    ''La sentenza di Milano ha portato alla luce ciò che noi proponiamo da anni, ciò che abbiamo attentamente studiato e analizzato per venire incontro a chi si trova davanti ad una tragedia come quella del signor Forzatti''. Sono le parole di Emilio Coveri, ideatore e fondatore di "Exit", l' associazione italiana che da tempo si batte per legalizzare l' eutanasia. Coveri non nasconde una marcata soddisfazione: ''chissà che ora le cose possano essere un po' più facili, chissà che non si riesca a dare una spallata a tanta ipocrisia, a tanta poca sensibilità nei confronti di chi soffre''.

    ''Se ci fosse già stata una legge che regolamentava l' eutanasia anche nel nostro paese - ha detto Coveri - un caso come questo, ma anche tanti altri avrebbero trovato una soluzione. La legge che noi proponiamo e suggeriamo non è, ovviamente, una legge impositiva, ma un aiuto al legislatore e ai medici che verrebbero così sollevati da molte responsabilità. Vogliamo soprattutto - ha aggiunto - una legge rispettosa della volontà di una persona libera che decide il suo destino nell' ambito di un ordinamento democratico retto da una costituzione garante del diritto''. ''L' eutanasia - ha concluso Coveri - è un diritto di libera scelta e non una concessione che possono fare gli Stati e tanto meno le Chiese''

    ''E' stata eutanasia il gesto di Enzo Forzatti o è stato porre termine ad un accanimento terapeutico?''. Questa la domanda che si è posto oggi a Bruxelles il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. ''Dico con chiarezza - ha sottolineato Formigoni - che se si trattasse di eutanasia - ossia della soppressione di una vita ancora esistente - la sentenza sarebbe inaccettabile, in quanto non è lecito a nessuno togliere la vita ad un altro''. Se invece, come pare - ha aggiunto - ''si è trattato di cessare un accanimento terapeutico, cioeèil marito si è semplicemente limitato a togliere il sussidio della macchina che da tempo teneva artificialmente in una parvenza di vita il corpo della moglie ormai clinicamente finito, in questo caso la sentenza è giusta''.


    ...
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    Non dire mai " io l'amo per il suo sorriso, il volto, il modo di parlare " perchè queste cose col tempo possono cambiare, o cambiare per te.

  4. #4
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    Predefinito

    Ho unito la mia discussione, perchè non mi ero accorto che avevi già sollevato il problema... Mi permetto di aggiustare il titolo...

    Ciao.
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  5. #5
    alonehusky
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    CHE DIRE?è UNFATTO TALMENTE INTIMO E DOLOROSO CHE MI ERO ASTENUTO DAL POSTARE PERCHè LO RITENGO LACERANTE
    PER L'ANIMO UMANO.
    IO SONO,NEL CASO DI MALATTIA CHE TOLGA LA DIGNITà ALLA PERSONA,ASSOLUTAMENTE FAVOREVOLE.
    RITENGO CHE QUANDO LA QUALITà DELLA VITA VENGA A MANCARE,O QUANDO IL CERVELLO è COMPLETAMENTE DISTRUTTO DA GRAVISSIME PATOLOGIE CHE TOLGONO COMPLETAMENTE LA FACOLTà DI AVERE SENTIMENTI,ALLORA TENERE IN VITA UN CORPO SIA INUMANO.
    COSì ANCHE IN CASO DI MALATTIA COMPLETAMENTE INVALIDANTE COME LA SCLEROSI MULTIPLA,LA PARALISI COMPLETA DA TRAUMA O LA DISTROFIA MUSCOLARE,QUANDO LA PERSONA ESPRIMA LA PROPRIA VOLONTà

  6. #6
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    Predefinito

    si noti pero` che la sentenza del tribunale afferma che "il fatto non sussiste". in una parola la donna era gia` morta. non e` quindi una vera e propria sentenza sull`eutanasia. la sensibilita` dei giudici, nel trovare questo escamotage, pero` dimostra come anche da parte della giustizia, il problema comincia a diventare serio, e quindi chiaro che bisognera` cominiciare con una discussione sempre piu` seria ed accurata.
    noto, con piacere, che al tiggi` fanno sentire non solo l`immancabile Monsignor Sgreccia, ma qualcuno, come Veronesi che ha approvato la sentenza. almeno che se ne parli.
    almeno questo.

  7. #7
    I Have a Dream
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    D'accordo con te Benny... L'Italia è vittima dei retaggi imposti dalla Chiesa alla diffusione della Civiltà più assoluta... Perchè credo rientri in questi ambiti il diritto di decidere, nei tempi e nei modi che la legge deve garantire, quando le sofferenze diventano insopportabili...

    Ciao.
    Se vuoi amarmi, amami per null'altro che l'amore stesso.
    Non dire mai " io l'amo per il suo sorriso, il volto, il modo di parlare " perchè queste cose col tempo possono cambiare, o cambiare per te.

  8. #8
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    il peggior potere e` quello sommerso.
    il dominio piu` subdolo e` quello inconscio, quello culturale.
    basti pensare quante volte, solamente in italia, rimaniamo a bocca a aperta per delle esternazioni del papa che in fondo non posseggono contenuti sconvolgenti.
    ecco perche` dell`eutanasia si parla poco e nel modo sbagliato. ecco perche` almeno per una certa maturita` culturale bisognerebbe spiegare qual`e` la sostanza del problema, e non invece proporre le notizie delle delibere di parlamenti di paesi molto piu` maturi di noi, es. l`Olanda, come isituazioni "estreme" o frutto di una "politica di una morte".

  9. #9
    Claude74
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    Originally posted by Sir Demos
    D'accordo con te Benny... L'Italia è vittima dei retaggi imposti dalla Chiesa alla diffusione della Civiltà più assoluta... Perchè credo rientri in questi ambiti il diritto di decidere, nei tempi e nei modi che la legge deve garantire, quando le sofferenze diventano insopportabili...

    Ciao.
    No, l'Italia non ha retaggi cattolici di sorta, ma anzi, si va affermando una cultura molto diversa da quella cattolica. E' proprio questo il problema. Non se ne deve poter parlare altrimenti si corre il rischio che qualcuno, o forse molti e moltissimi potrebbero farsi idee diverse da quelle ecclesiali.

  10. #10
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    Predefinito

    Originally posted by Claude74

    No, l'Italia non ha retaggi cattolici di sorta, ma anzi, si va affermando una cultura molto diversa da quella cattolica. E' proprio questo il problema. Non se ne deve poter parlare altrimenti si corre il rischio che qualcuno, o forse molti e moltissimi potrebbero farsi idee diverse da quelle ecclesiali.
    queste forze che tu enumeri sono pero` molto confuse e diverse fra loro. basta pensare alle differenze che corrono fra posizioni guelfe di radicali e sinistra, oppure fra sinistra ed estrema sinistra.
    e poi i cattolici "cianno er papa" e quindi questo ammazza ogni discussione.
    e` ancora troppo forte il condizionamento. anche perche` devo essere sincero molto spesso le posizioni piu` esasperatamente laiche, sfociano facilmente nell`anticlericalismo piu` becero ed intollerante.
    facendo cosi` passare i "Padroni del pensiero" per vittime......

 

 
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