L'intervista di Le Pen al giornale francese "Present" mi obbliga ad alcune considerazioni.
Definire il fascismo (considerato come espressione generale dei movimenti europei ante guerra) derivazione della rivoluzione francese è quantomeno superficiale e denota una scarsa comprensione del fenomeno. Comprensione che non deve fermarsi alla superficie dell'evento bensì dovrebbe analizzarne anche la continua evoluzione, tesa ad un equilibrio che fu troncato dalla seconda guerra mondiale. Se, invece, vogliamo soffermarci sul concetto di socialista mi domando che significa. Chiunque abbia a cuore le esigenze del proprio popolo è socialista?
Chiunque combatta le distorsioni del capitalismo è socialista? Chiunque lotti per una società equa è socialista? Direi proprio di no!
Il socialismo è il desiderio di colui che vuole riempire la propria pancia vuota. Lottare per le esigenze di un popolo è "Sociale"; distinzione sottile ma essenziale. Se così non fosse, Mussolini, Hitler, José Antonio e Codreanu sarebbero soltanto degli imbonitori di chiacchere e falsità. Non mi pare che le cose andarono così.
Ripianazione del debito pubblico, opere pubbliche, assistenza sociale, DISOCCUPAZIONE ZERO, sicurezza pubblica, sviluppo alimentare, abolizione della schiavitù, sicurezza interna e prestigio esterno, riduzione della dipendenza economica estera, riduzione dell'invadenza politica della massoneria (questa sì che è genitrice della rivoluzione francese).
Non si può lottare contro la massoneria e dire che il fascismo è figlio della rivoluzione francese, non si può fondare un'idea sullo stato etico e meritocratico e dire che il fascismo è figlio della rivoluzione francese, non si può dare respiro alla tradizione dei popoli e dire che il fascismo è figlio della rivoluzione francese.
Mi rincresce monsieur Le Pen non è così.
Nel caso che l'intervista sia da intendersi come una provocazione, lo comprenderei ma non accettare. Le parole sono pietre che possono far male; se il movimento di Le Pen non è comunista, non è capitalista, non è fascista (negazione dell'uno e dell'altro) sarebbe il caso, a scanso equivoci, sapere cos'é.