Immigrati, torna lo sponsor
Si riapre lo scontro nel Polo. Il responsabile esteri di Forza Italia preannuncia la possibilità che un emigrato possa accedere a un fondo di solidarietà per un anno in attesa di trovare lavoro. La Lega insorge.


ROMA - Se ai vertici della Casa delle libertà si preme perché la nuova legge sull'immigrazione venga licenziata da Montecitorio addirittura prima delle elezioni amministrative del 26 maggio (ma al momento è assai improbabile, perché dovrà quasi certamente ripassare per il voto di Palazzo Madama), in realtà i deputati di base che lavorano in Commissione Affari Costituzionali stanno invece complicando non poco l'iter del provvedimento.

E difatti in queste ore un vertice informale dei capigruppo di maggioranza nella medesima commissione della Camera sta cercando di rimuovere alcuni ostacoli imprevisti, e quantomeno inopportuni. Il principale dei quali è un emendamento presentato a sorpresa da Dario Rivolta (Forza Italia), che reintroduce la figura dello sponsor per gli extracomunitari. Offrendo in pratica ad imprenditori o associazioni di volontariato la possibilità di emettere una fidejussione di 20mila o 40mila Euro che garantisce allo straniero non ancora regolarizzato il diritto di rimanere in Italia fra i 6 e 12 mesi per cercare un lavoro.

Un'idea paradossalmente recuperata proprio dalla vecchia legge Turco-Napolitano. Che però il centrodestra ha più volte ritenuto deleteria. Tanto è vero che l'impianto della nuova normativa si basa sul fatto che l'ingresso di un extracomunitario nel nostro Paese dovrà essere sempre subordinato ad un assunzione certa e preventiva. Ma anche un'idea che solletica non poco la voglia di ammorbidimento della legge che pervade da tempo i centristi della maggioranza.

I quali però prima di appoggiarla clamorosamente vogliono capire bene se sia il frutto di un'iniziativa estemporanea e personale di Rivolta (che comunque sta già facendo imbufalire Lega e An). O se invece non corrisponda ad un riposizionamento del partito del Premier; che però la relatrice azzurra della legge Isabella Bertolini esclude decisamente. E gli abboccamenti fra i responsabili immigrazione della Cdl che si stanno svolgendo in queste ore servono proprio a capire se Rivolta è disposto a ritirare il suo scabroso emendamento.

Nel frattempo altri due emendamenti sui criteri per attivare collaborazioni con i paesi d'origine che scongiurino i flussi di clandestini hanno già modificato il testo pervenuto dal Senato. Il che comporta, se l'Aula li confermerà, un secondo passaggio a Palazzo Madama che allontana di molto la possibilità (fortemente ambita da Lega e An) di esibire la nuova legge sull'immigrazione in questa campagna elettorale per comuni e provincie.

Gli unici emendamenti su cui la maggioranza ritrova invece la compattezza in commissione sono quelli che il centrosinistra tenta disperatamente di far passare senza successo. Come quelli, bocciati ieri, che prevedevano la concessione del diritto di voto per gli extracomunitari regolarizzati.

Al di là dello scoglio legislativo sugli sponsor (ma nelle prossime ore ci sarà da superare anche l'altro che riguarda l'allentamento sulle orme per il diritto d'asilo politico chiesto dai centristi del Biancofiore) rimane il fatto che finora il testo base ha visto l'approvazione di soli due articoli. E che su 1300 emendamenti presentati ne sono stati esaminati appena 60. Il tempo dunque stringe e non è escluso che si passi presto alle sedute notturne o ai tempi contingentati, per consentire alla legge di passare nell'aula di Montecitorio all'inizio della prossima settimana. Come appunto prevedeva gli accordi sul calendario legislativo presi dentro la maggioranza a suo tempo.

(8 MAGGIO 2002, ORE 120)


Guai se dovesse passare...guai se la Lega dovesse farla passare!
Vergognati Rivolta.
Sui sinistri poi...vabbe' meglio che mi auto-censuri...