di cosa ti devi scusare? di avere idee differenti dalle mie?
per fortuna che è così....ma questo è un altro discorso.
noi tutti dobbiamo morire e lasciare su questa terra il nostro involucro fisico e parte di quello energetico
Che accade al morto? prima di tutto bisogna vedere a che livello era....comunque diciamo che appena muore fuoriesce con l'astrale dal corpo fisico,e li per li si sente come se fosse vivo, ma sta bene...cerca di toccare le persone ma non ci riesce...oppure può essere disturbato dai pianti dei parenti,infatti è buona cosa "lasciarlo andare"....poi,a meno di casi particolari che tralascio volentieri, si sente attratto verso la luce.
Dopo il "tunnel" avrà un colloquio....ma non con la mente ma con l'intelletto,ovvero vedrà la propria vita non come ha creduto di averla vissuta ma come "realmente" è stata vissuta....con quale fine con quale scopo cosa doveva imparare e cosa ha imparato....NON può nascondersi piu nulla.
Con chi ha il colloquio?....già con chi? chi era il tuo Dio? l'Assoluto verrà incontro ai tuoi residui mentali assumendo quella forma....altrimenti una persona cara o la Luce stessa.
Una domanda importante"quanto amore hai dato?"
Poichè nel mondo astrale in cui andrai a trovarti(a meno che tu sia un'anima così evoluta da trovarti direttamente nel causale) il tempo non è il nostro tempo....e così come possiamo dire che tu puoi vivere li per 500 anni e reincarnarti un mese dopo la tua morte?...
Astrale dicevo...ma ci sono molti livelli di astrale fino alla città dorata...se non ricordo male si chiama Hiranya Loka....sino alle zone buie.
E poi come qui devi morire,li devi rinascere.
Se te lo sei meritato potrai scegliere....puoi scegliere guardandoli i tuoi futuri genitori, è strano......i bambini di 2-3 anni si ricordano spesso dov'erano prima di nascere,ma non glielo chiede mai nessuno
......io glielo chiedo spesso,ma con garbo, giocando...e loro dicono spesso gli stessi racconti
Ci sono cose da imparare sia da vivo che da morto........sperando ti possa essere utile ti scrivo un Sutra che tratta di questo:
Se le forme di un universo sono nel tempo inimmaginabile,
ma nella Realtà Divina un lampo di energia,
come può un ricercatore, in un lampo, realizzare le Leggi oltre la vita e
la morte?
Tali condizioni si sovrappongono, come un lampo e la notte.
Solo superando la dicotomia tra l’illuminazione dei vivi e l’illuminazione dei morti,
quando luce e buio, vita e morte, giungono ai loro confini e ciò che è espresso in questo dire è superato da ciò che non è detto,
solo allora tutto sarà ciò che già è.
ti abbraccio
PS guarda che non sei obbligato a credere a nulla figuriamoci a me,che non sono neanche un Maestro ma un semplice allievo.........ed a giudicare da come il Maestro mi tratta ... neanche uno dei migliori