Intervista al neodirettore della rete Marano
"Avremo programmi differenziati per Nord, Centro e Sud"
"Su RaiDue niente intoccabili"
di ALDO FONTANAROSA
ROMA - RaiDue si farà in tre. In alcune fasce orarie, il secondo canale della tv pubblica trasmetterà un programma per il Nord; un altro, diverso, per il Centro; e un terzo per il Sud Italia. "Poco alla volta, prenderà forma un modello federalista di televisione", spiega Antonio Marano, il manager che ha lasciato Stream, un mese fa, per assumere la guida di RaiDue. "Il mio predecessore Carlo Freccero", aggiunge Marano, "aveva modellato la rete a sua immagine e somiglianza. Era la RaiDue di Freccero, di Santoro. Noi invece daremo alla rete una identità sua, che prescinda da ogni individualità".
Questo significa, forse, che Santoro andrà via? L'informazione d'approfondimento, annuncia per ora Marano, cambierà giorno e orario di messa in onda. In questo clima, la sensazione è che ci sia il 40% di probabilità che il conduttore resti, il 60 che traslochi a RaiTre. Simona Ventura, invece, raddoppierà le sue apparizioni (sfidando Biscardi il lunedì), mentre Federica Panicucci diventerà il volto "itinerante" di RaiDue (per lei è allo studio un "Furore" in giro per l'Italia).
Tre programmi diversi per tre "Italie". Non c'è il rischio, Marano, che la sua RaiDue trasmetta le cose più belle per il Nord e magari gli scarti per il Sud?
"Nessuna discriminazione, che sarebbe anti-economica, ingenua e politicamente sbagliata. Noi vogliamo solo modellare l'offerta sulla base dei gusti e delle aspettative di pubblici molto diversi. E' la stessa logica che usano le emittenti satellitari, mondo che io conosco bene da ex amministratore delegato di Stream News e dopo 20 anni di tv".
Ci faccia un esempio concreto. Io accendo RaiDue ad Aosta...
"E vedrò, ad esempio, la finale del campionato di hockey. Alla stessa ora, in Sicilia, dove l'hockey ha solo tre praticanti, vedrò come "Luna Rossa" si prepara alla nuova Coppa America di vela. Non a caso cito gli sport "minori", che ritroveranno una casa nella mia RaiDue: riserverò loro una fascia fissa in terza serata, per iniziare".
La sua tv accentuerà le differenze. Sarà strumento di divisione.
"Lo escludo. Sarà flessibile, meno prevedibile, più attenta alle diversità del paese e alle troppe realtà dimenticate, quindi pluralista. Partiremo entro dicembre, per unire e raccontare, non certo per distruggere".
Ci sarà Michele Santoro in questa RaiDue federale?
"Una premessa: il venerdì, in prima serata, non ci sarà più posto per l'informazione, che sarà rimpiazzata da un programma sul modello di "Saranno famosi". L'informazione traslocherà il giovedì, in prima o forse in seconda serata. Questo, da direttore, proporrò al consiglio di amministrazione".
L'informazione sarà ridimensionata come genere, dunque.
"Non è così. La verità è che, prima dell'innesto di Santoro, il venerdì di RaiDue era una serata consacrata all'intrattenimento, e non certo al giornalismo. E ora noi dobbiamo tornare allo show, per recuperare gli ascolti e la pubblicità che l'informazione, anche quella di Santoro, non può garantire, per definizione".
Per definizione?
"Questo giornalista è carismatico e sa usare il mezzo televisivo. Purtroppo ha anche proclamato la sua faziosità, facendone quasi una bandiera. Una scelta suggestiva: peccato che ora non lo guardi più quel grande pezzo d'Italia che ha idee diverse dalle sue e che considera l'obiettività un valore chiave della buona informazione".
Il giovedì, insomma, non confermerete Santoro, che ormai dovrà ripiegare nella "riserva indiana" di RaiTre.
"Al momento niente è deciso. Certo, trovo curioso che il nostro paese ragioni sulla libertà di espressione partendo da un singolo giornalista, dalla sua permanenza in una rete o in una fascia oraria. Santoro è diventato un simbolo, negativo per alcuni, positivo per altri, un mostro o un martire. A questo gioco io non partecipo: mi limiterò a creare una rete che recuperi incassi ormai dimenticati, dalla forte identità culturale, che faccia gioco di squadra senza affidarsi ad individualità insostituibili, ad intoccabili".
Neanche la Ventura è intoccabile, in questa logica.
"Quest'artista mette d'accordo tutti, è fuori da qualsiasi gioco o speculazione, è brava e pienamente inserita nello spirito del servizio pubblico. Lei resta a RaiDue, anzi raddoppia".
Secondo prime indiscrezioni riproporrete "Quelli che il calcio" il lunedì sera.
"Se Biscardi processa il calcio con slancio e ardore, la Ventura potrà benissimo farlo sotto il segno dell'ironia. L'idea c'è".
"Questo giornalista è carismatico e sa usare il mezzo televisivo. Purtroppo ha anche proclamato la sua faziosità, facendone quasi una bandiera. Una scelta suggestiva: peccato che ora non lo guardi più quel grande pezzo d'Italia che ha idee diverse dalle sue e che considera l'obiettività un valore chiave della buona informazione".
Sull'obiettività sarebbe facile ribattere prendendo come esempio Fede o Vespa, ma mi domando: Antonio Marano non è stato deputato alla Camera per Lega Nord nonchè sottosegretario del primo governo Berlusconi e fa lezioni sull'obiettività?
per chi vuole ecco il link dell'articolo: http://www.repubblica.it/online/poli...no/marano.html