Totti: "Non canteremo l'inno"
Il giallorosso liquida definitivamente la canzone di Mameli: "Quando non ce lo chiederanno più, forse lo faremo". Poi sul mondiale: "L'Italia non dipenderà da me". Forse in campo con la Repubblica Ceca.
FIRENZE - Duro lavoro sia per Totti che per Nesta. Dopo essersi sottoposti alle 8 ai test medici e atletici per verificare il loro stato di forma, i due giocatori si sono poi sottoposti a un supplemento di lavoro. Hanno girato, all'interno del centro di Coverciano uno spot per il comune di Roma. Totti, abbronzato dalla vacanza a Sharm El Sheik, leggermente ingrassato, ha poi parlato delle sue condizioni di forma, spaziando successivamente anche su altri argomenti. "Continuo ad affrontare - ha affermato il capitano della Roma - un lavoro differenziato. La gamba, a sensazione, risponde bene e migliora giorno dopo giorno. Sul mio utilizzo a Praga decidera Trapattoni". Per quanto riguarda il mondiale Totti è fiducioso. "Spero che sia non solo il mio, ma anche quello dell'Italia. Intorno al sottoscritto ci sono parecchie resposnabilità. E' il mio ruolo e lo accetto". Non ha seguito la vicenda Baggio. Totti, però, accetta di parlare dell'argomento. "Ne ho sentito parlare da lontano. Baggio è un grande giocatore. Se Trapattoni ha deciso di non convocarlo ha valutato bene ogni aspetto". Divide la camera con Gigi Di Biagio, suo ex compagno ai tempi della Roma, uno degli interisti più delusi dal mancato scudetto. Totti, scherzosamente lo prende in giro e gli ricorda che "è dura passare nello spazio di 90' dal primo al terzo posto". "Gli interisti - continua Totti - compreso Di Biagio, li vedo abbacchiati. E' difficile recuperare dopo una simile mazzata. Sono sempre stati in testa e avrebbero meritato di conquistare lo scudetto". Infine, l'attaccante della Roma liquida un altro capitolo che torna di moda ogni qualvolta si parli di nazionale: l'inno di Mameli. "E' possibile che il giorno che nessuno ci chiederà più di cantare l'inno, inizieremo a cantarlo".
(14 MAGGIO 2002, ORE 170)