DISINFORMAZIONE: 4 falsità della sinistra sul governo Berlusconi
Una sinistra in crisi di identità continua a vantare l’ineguagliabile primato della disinformazione.
Disinformando sull’attività svolta dal governo Berlusconi, il centrosinistra è riuscito a rovesciare la realtà su 4 diverse questioni: il protrarsi della mancata elezione dei due giudici della Corte costituzionale, la riforma dell’articolo 18, la polemica sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi su Santoro, Biagi e Luttazzi e infine la riforma della giustizia.
E’ falso che il trascinarsi fino al 24 aprile, della elezione dei due giudici costituzionali, sia da attribuirsi ai “veti incrociati” da parte di maggioranza e opposizione ovvero al comportamento del Parlamento.
E’ vero invece che la responsabilità della mancata elezione dei due giudici costituzionali va ascritta interamente al centrosinistra che a causa delle divisioni interne fra Ds e Margherita non ha neppure indicato il suo candidato ed inoltre si è reso responsabile dell’ostruzionismo contro il candidato della Casa delle Libertà, Filippo Mancuso, fino a bloccarne l’elezione.
E’ falso che il governo Berlusconi voglia abolire l’articolo 18 ed eliminare i diritti dei lavoratori.
E’ vero invece che non verrà eliminato l’articolo 18 ma più semplicemente verranno modificati tre commi di marginale importanza, con il proposito di aiutare l’occupazione soprattutto nel Mezzogiorno. I diritti dei lavoratori sono intoccabili e ne sono la prova il Tfr dato al sindacato, la conferma dell’attuale regime pensionistico, il contratto di pubblico impiego che una volta a regime costerà 2.500 miliardi.
E’ falso che il progetto di riforma della giustizia vada contro l’autonomia della magistratura.
E’ vero invece che il governo ha presentato un morbido progetto di riforma rispetto al suo programma elettorale, che prevedeva la separazione delle carriere: il progetto del ministro della Giustizia Castelli parla soltanto di separazione delle funzioni.
Quando l’Anm accusa il governo di attaccare la sua indipendenza, si rende responsabile di un atteggiamento estremista perché nega al Parlamento il diritto di legiferare sulla base del programma elettorale votato dagli elettori.
E’ falso che Silvio Berlusconi voglia “epurare” Santoro, Biagi e Luttazzi soltanto perché non la pensano come lui.
E’ vero invece che la Rai in quanto servizio pubblico non può piegarsi ai voleri di Santoro, Biagi e Luttazzi i quali durante le elezioni attuarono una violentissima campagna di disinformazione contro il leader della Casa delle Libertà non consentendogli di difendersi e pensando così di rovesciare il risultato elettorale.
La faziosità di chi svolge un servizio pubblico pagato da tutti i cittadini e poi accusa Berlusconi di imporre un regime, è uno sfregio alla democrazia.