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Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!
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    Predefinito Pym Fortuyn (dal forum principale)

    Un interessant eintervento dell'ulano, che porto alla vostra attenzione , visto che sull'altro forum si stava perdendo tra i post di fondo.



    Ulan
    Moderatore

    Registered: Mar 2002
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    Pym Fortuyn
    Curioso mondo questo, si può essere seguaci di un criminale sanguinario quale Lev Trotzkj ed essere ricevuto nei salotti, si può avere una fedina penale lunga un kilometro ed essere considerato più attendibile di un poliziotto ma se si toccano i miti dell’€uropa e della società multirazziale il linciaggio è di rigore.
    Si viene sepolti sotto veementi, ottuse, fanatiche tonnellate di banalità, di frasi fatte, di tautologie della mutua, di teoremi insostenibili e di sillogismi sgangherati.
    Razzista-xenofobo riempie oggi la bocca dei poveri di spirito come trent’anni fa fascista.
    Bollavano come fascista chi pensava che i pazzi non dovessero essere abbandonati a se stessi (o scaricati solo sui parenti), la proprietà privata fosse un valore, in Cambogia stesse accadendo qualcosa di spiacevole e la Bulgaria non fosse Governata da gentleman.
    Poi gli cadde in testa il muro Berlino e quando rinvennero dal trauma si ritrovarono visceralmente antirazzisti e spasmodicamente xenofili.
    Gli stessi gonzi che predicavano l’ineludibilità della società senza classi, si spazzolarono i calcinacci di dosso e cominciarono a vaticinare le magnifiche sorti e progressive di quella multietnica-multirazziale-multiculturale.
    Le parole d’ordine sono campiate, pochezza intellettuale e fanatismo isterico no.
    Così mentre tutto il settarismo disponibile nel continente si scaricava su Le Pen ad un animalista non rimase che scaricare la propria pistola su Pym Fortuyn.
    Un gesto del tutto logico, coerente e conseguente alla campagna di disumanizzazione in perfetto stile trotzkista scatenata da tutti i media.
    Propaganda che non ha faticato troppo a convincere uno dei tanti eco-invasati, ultima degenerazione di una sinistra allo sbando.
    Superficialità, luoghi comuni, millenarismo, cannabis e subculture assortite ben macerati in anni di fallimenti ecco gl’ingredienti della magica pozione che trasforma un balordo in un no-global, un ecopacifista e simil fango con la benedizione di legioni d’assessori alla cultura e «preti di strada».
    Di questo cocktail micidiale s’è imbevuto l’attentatore, per carità affermarlo è ancora un eresia, nei favolosi primi anni ’70 si diceva «le BR non esistono, sono solo provocatori fascisti» così oggi l’ecoterrorismo esiste solo nella fantasia malata d’un romanziere reazionario come Tom Clancy (ed in qualche centinaio d’informative di svariati servizi segreti).
    Incendi, assalti, devastazioni sono semplici intemperanze giovanili che una magistratura un po’ strabica sommerge d’attenuanti «visti gli alti valori civili e sociali» e d’altra parte perché meravigliarsi se anche a destra si risponde «hanno ragione ma non si fa così» quasi si trattasse d’una questione di galateo.
    Né basta il morto a smuovere la situazione perché, come detto, era un non umano, non un indio né un sindacalista men che meno un fedayin che risorge dalla barella, ma solo il leader d’un partito inviso a Provola e a Liviuccia Turco, uno cui don Vitaliano negherebbe i sacramenti, uno le cui foto steso sul selciato, senza nemmeno la pietà di un velo, sono finite su quasi tutti i giornali, uno di cui si può tranquillamente mandare in onda l’agonia come in un qualsiasi telefilm americano.
    Uno insomma che sell’è cercata e meritata come ha scritto l’Unità definendolo «vittima dell’odio da lui stesso scatenato» cioè: se fai arrabbiare la sinistra e ti becchi 6 pallottole in corpo, la colpa è tua che hai scosso quei deboli nervi.
    Quanto poi alle idee ed al partito della vittima solo cenni vaghi e confusi da cui però si possono cogliere dati interessanti.
    Olanda vivibile non ha alcun contatto con i rottami ideologici della seconda guerra mondiale, niente collaborazionisti in pensione né SS a riposo, niente sangue e suolo né protezionismo rivestito di no-global.
    I Paesi Bassi sono una nazione borghese, la prima nazione borghese della storia, cui le virtù appunto borghesi e protestanti diedero la forza d’affrontare e piegare grandi imperi.
    Furono la fucina del mondo moderno, vi si costituì la prima multinazionale, la leggendaria Compagnia della Indie Orientali (di cui quest’anno ricorre il quattrocentesimo della fondazione) ed anche oggi con Phillips e Shell non se la cavano male.
    Sono stati una grande potenza che si è spenta serenamente senza traumi, sconfitte invendicate né sogni di revanche.
    È una società modellata sull’individualismo dove ben poco possono attecchire ideologie statolatriche o collettiviste e, per diverse ragioni, nemmeno l’arabofilia d’un Andreotti o d’un Haider.
    Pym Fortuyn. sosteneva le ragioni ovvie del banale buon senso borghese: l’immigrato mussulmano non mette in percolo la purezza del sangue e del suolo ma lo stile di vita ed il benessere che l’Occidente ha faticosamente costruito negli ultimi 4 secoli.
    La sua avversione all’islam che alcuni ex laici di sinistra, più intolleranti d’un mullah coll’ulcera, vorrebbero oggi penalmente perseguibile, era vicina a quella espressa con veemenza da Oriana Fallacci ed agli antipodi di quei gruppi neonazi italiani e tedeschi che non disdegnano di sfilare sotto le bandiere di arafat.
    Pym diceva in modo brillante quanto tutti pensano: l’immigrato fugge la miseria, una miseria che nasce da “culture” e concezioni della vita del tutto disadatte ad affrontare le sfide della modernità.
    Se il migrante sfugge a tutto ciò e poi si ricrea lo stesso habitat, le stesse strutture sociali, chi glel’ha fatto fare d’affrontare i costi ed i rischi d’un viaggio? E noi possiamo tollerare questi bubboni di XVII secolo nelle nostre città? Possiamo tollerare vi siano quartieri che somiglino alla Milano dei Promessi Sposi con piccoli Don Rodrigo e torme di bravi schipetari o magerbini?
    Altro che ricchezza delle diverse culture, certo nessuno nega che vi siano culture di spessore paragonabile alla nostra ma tutto ciò ha ben poco a che vedere con i disperati che sbarcano dai gommoni, a scanso della rituale accusa di razzismo-xenofobia parliamo degli analfabeti che sbarcavano dai piroscafi a New York.
    Chi può affermare senza timore del ridicolo che questi portassero nella valigia di cartone la civiltà di Dante, Leonardo o Raffaello? Tutt’al più canticchiavano qualche aria di Verdi.
    Erano dei disperati e tali rimasero finché vissero nelle Little Italy riproducendo il modello perdente da cui erano fuggiti e, con la notevole eccezione di qualche boss di successo, nessuno fece fortuna finché non abbracciò modi, valori e mentalità della cultura WASP.
    Oggi ci sono certo generali dei marines con cognomi che suonano italiani ma somigliano più a John Wayne che al colonnello Buttiglione.
    I palazzi del potere negli Stati Uniti sono costruiti in stile Palladiano ma non per l’«apporto culturale» degli immigrati veneti bensì perché qualche anglosassone DOC studiò ad Harvard o Yale un buon trattato d’architettura.
    Le filosofie orientale e l’esoterismo che tanto hanno influenzato la cultura del XIX secolo ce li hanno portati colonnelli a riposo dell’Indian Army non camerieri cingalesi.
    La cultura viaggia sui libri non nelle valige di cartone e sovente ha un biglietto di prima.
    La correttezza politica, la nuova inquisizione, ci voleva convincere del contrario, un uomo libero ch’ha riso sopra, il fedele fanatico l’ha ammazzato.
    Benvenuti nel ‘600 prossimo venturo, sono aperte le prenotazioni per un posto sul Mayflower.


  2. #2
    Ridendo castigo mores
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    bello ma con un errore finale ...
    Non ci sara' nessun Myflower perche non c' e' nessun nuovo mondo ,(anche perche' i primi mandanti di questo sfascio vivono proprio la ' ..... ) .e comunque se anche ci fosse, nel globalismo di oggi non sarebbe al riparo dalle zecche che stanno affondando quello vecchio ...

    La salvezza ( se forse ancora e' possibile ..... ) e' qui ed e' adesso o mai piu '

  3. #3
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    L'articolo è davvero bellissimo e secondo me merita il rilievo.Ovviamente condivido al 100%.

  4. #4
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    Originally posted by larth
    bello ma con un errore finale ...
    Non ci sara' nessun Myflower perche non c' e' nessun nuovo mondo ,(anche perche' i primi mandanti di questo sfascio vivono proprio la ' ..... ) .e comunque se anche ci fosse, nel globalismo di oggi non sarebbe al riparo dalle zecche che stanno affondando quello vecchio ...

    La salvezza ( se forse ancora e' possibile ..... ) e' qui ed e' adesso o mai piu '
    sono d'accordo con te.
    non c'e' scampo, dobbiamo stare qua e fare la nostra parte.
    saluti padani

  5. #5
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    Direi che concordo anch'io sull'analisi dell'ulano. A parte il Mayflower ....

 

 

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