Missione in Kosovo
per 700 «Sassarini»

s.a.

CAGLIARI. L'urlo "Forza paris" e l'inno di Mameli cantato a squarciagola. Poi gli onori al comandante, al vicecomandante e alla bandiera di guerra. Il 51º Reggimento Fanteria "Sassari", dopo la cerimonia di ieri alla caserma Monfenera e il saluto ai parenti, è pronto a partire. La missione non è top secret. Si sa la destinazione, Jakova, in Kosovo. E si conosce l'obiettivo: non si va in guerra, ma a mantenere la pace.

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CAGLIARI. L'urlo "Forza paris" e l'inno di Mameli cantato a squarciagola. Poi gli onori al comandante, al vicecomandante e alla bandiera di guerra. Il 51º Reggimento Fanteria "Sassari", dopo la cerimonia di ieri alla caserma Monfenera e il saluto ai parenti, è pronto a partire. La missione non è top secret. Si sa la destinazione, Jakova, in Kosovo. E si conosce l'obiettivo: non si va in guerra, ma a mantenere la pace. Le operazioni cominceranno giovedì prossimo e dovranno essere rapide: entro il 7 giugno i "Sassarini" saranno nei Balcani. Un trasferimento di uomini e mezzi non da poco: i militari impegnati nella missione saranno settecento. Tra loro anche cinque donne: un pilota a quattro ficilieri. Una novità, per il reggimento, ma non è solo una nota di colore.
«Sono cinque caporali - spiega il comandante Alessandro Mauriello - che hanno effettuato tutto l'iter addestrativo previsto, né più né meno come i colleghi maschi. Con risultati ottimi: impegno e determinazione sono le loro qualità migliori». Nella carovana, anche 135 mezzi di vario tipo e 40 container. Una zona calda, quella che la Brigata Sassari è chiamata a sorvegliare nell'ambito dell'operazione internazionale "Joint Guardian": Jakova è 50 chilometri a sud di Pec e 80 chilometri a ovest dalla tormentatissima Pristina.
Non solo compiti militari, quelli assegnati ai "Sassarini". Sì, bisogna proteggere chiese e monasteri, controllare i confini, prevenire attentati, evitare che si riaccendano scintille di guerra. Ma c'è anche da costruire: la pace, innanzi tutto. Far rispettare gli accordi di un anno e mezzo fa è il compito numero uno.