Ricompare il mullah Omar e gioisce: "Osama è vivo"

L'ex capo spirituale dei Taleban rilascia una dichiarazione a un giornale arabo con sede a Londra: "Porteremo la guerra in America"




IL CAIRO, 17 MAGGIO 2002 . - Dopo mesi di silenzio, ricompare il mullah Mohammed Omar: l'ex leader spirituale del regime talebano ha rilasciato minacciose dichiarazioni a un giornale arabo nelle quali assicura che Osama bin Laden è ancora vivo e che la guerra si sposterà dall'Afghanistan alla Casa Bianca. «Lo sceicco bin Laden è ancora vivo, grazie a Dio, è questo è motivo di tormento per (il presidente americano George W.) Bush che aveva promesso alla sua gente di uccidere Osama senza sapere che la vita è nelle mani soltanto di Dio», dichiara il mullah al quotidiano 'Asharq al Awsat'.

È la prima intervista di Omar da quando, nel novembre scorso, fu costretto dall'avanzata delle forze americane e delle milizie afghane a fuggire da Kandhahar, per anni la sua roccaforte nel sud del Paese. Il giornale, che ha sede a Londra, ha spiegato che il colloquio è avvenuto in Afghanistan, dove il mullah vivrebbe nascosto sulle montagne in una zona imprecisata, attraverso un collaboratore di Omar, ma non ha precisato quando abbia avuto luogo. Pur non ammettendo responsabilità dirette nelle stragi, Omar afferma che gli attentati dell'11 settembre a New York e Washington, di cui è accusato bin Laden, sono stati la conseguenza della «politica ingiusta» degli Usa nei confronti dell'Islam e del loro appoggio agli israeliani nel conflitto con gli arabi. «Ci sono state ragioni dietro queste grandi imprese e l'America dovrebbe cercare di rimuoverle, e lo sa bene, così che queste cose non accadano più», spiega.

Ma, ammonisce, «la battaglia in Afghanistan e in Palestina non è terminata e si inasprirà fino ad arrivare alla Casa Bianca, il quartier generale dell'ingiustizia e del despotismo, dal momento che da lì è partita una guerra contro l'Islam e i musulmani senza una giustificazione legale o internazionale». Nonostante la fine del regime talebano, Omar non ha dubbi che la guerra scatenata contro di lui e contro il regime fondamentalista sia destinata comunque al fallimento: «Il futuro degli americani in Afghanistan sarà un inferno e, Dio lo voglia, subiranno una sconfitta inevitabile come accadde all'Unione Sovietica e prima ancora ai britannici».


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