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  1. #21
    Imperturbabile
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    Originally posted by Tomás de Torquemada


    Cara Unheimlich,

    scusami per il ritardo... Domani sera, ti risponderò senz'altro...

    Salutoni.
    Non ti preoccupare Oscuro, ho 2 buoni omaggio per il Blockbuster, con uno ho già deciso che mi rivedo Fight Club, superfilm con un impareggiabile Norton e un bellissimo Brad Pitt (che secondo me è perfetto nei ruoli da perverso, come in Kalifornia), con l'altro volevo vedere proprio Stigmata.
    Visti i miei tempi "tecnici" si può fare a gara a chi lo vede prima

  2. #22
    fui lsu
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Che film state guardando in questo momento?

    Originally posted by Unheimlich

    Sono affranta, ho visto i link e non solo non riesco a capire chi siano gli attori, non posso neanche fingere di averne sentito parlare perchè la mia ricerca su google ha prodotto in gran parte i testi degli Oasis (ebbene si), per il resto, un'invereconda schermata su football, betting zones, vita sedentaria in questo pazzo pazzo mondo malato...
    Non mi arrenderò, cercherò ancora...
    Scusami.
    E' stato un mio errore di comunicazione.

    Look Back in Anger
    (I giovani arrabbiati)
    GB 1958
    REGIA: Tony Richardson
    ATTORI: Richard Burton; Mary Ure; Claire Bloom; Edith Evans; Gary Raymond; Glen Byam Shaw; Donald Pleasence

    Il film è centrato sulla figura di Jimmy, venditore di dolci al mercato, che rifiuta con acredine di integrarsi nella società che lo circonda. La giovane moglie, innamoratissima di lui, ha la colpa di appartenere ad un ambiente socialmente elevato e per questo Jimmy nutre nei suoi confronti un sentimento contraddittorio di amore e odio. Lei se ne va, ma dopo aver abortito, ritorna e il loro rapporto continua, anche se entrambi continuano a essere due esclusi.


    Passando dal palcoscenico allo schermo, la commedia Look Back in Anger (1956) di John Osborne ha ancora la suggestiva, cupa, chiusa stringatezza originale e ha acquistato una certa ridondanza, acuita dall'interpretazione di R. Burton, un antieroe perdente e furioso.

    Segnò l'uscita ufficiale del free cinema anche se il tentativo di T. Richardson di applicare i suoi principi a un testo teatrale, cercando di integrare immagini della realtà (all'aperto) con le riprese in studio, è solo in parte riuscito. Il tema (il disfacimento della società borghese) e lo stile (un realismo spoglio e crudo) rappresentarono un'autentica innovazione nel cinema britannico dell'epoca e un punto di riferimento fondamentale per un'intera generazione di registi. Primo film della Woodfall, fondata da Richardson, Osborne e il produttore americano Harry Saltzman.

    *************************************************

    This is sporting life
    (Io sono un campione)
    GB 1963
    REGIA: Lindsay Anderson
    ATTORI: Richard Harris; Rachel Roberts; Alan Badel; William Hartnell; Colin Blakely

    È il 1o lungometraggio di L. Anderson, il solo film tragico nel quadro del Free Cinema e, insieme a Sabato sera domenica mattina (1960) di Karel Reisz, il miglior film realistico britannico degli anni '60.

    [per la trama, provo a scriverne una io: sui dizionari che ho consultato, ne dànno di inaccettabili].

    **************************************************
    Ne approfitto per aggiungere questo:

    Le jour se lève
    (Alba tragica)
    Fr. 1939
    REGIA: Marcel Carné
    ATTORI: Jean Gabin; Jules Berry; Arletty; Bernard Blier

    Ucciso un rivale in amore, l'operaio François si barrica nella propria stanza, assediato dalla polizia e rivive la sua storia. All'alba, mentre suona la sveglia , si suicida.

    Una delle vette del realismo poetico francese prebellico. Determinante l'apporto dei dialoghi di J. Prévert alla sceneggiatura di Jacques Viot in questo film concreto eppur ricco di echi simbolici. Straordinario l'uso del materiale plastico: le sigarette, l'orsacchiotto con un solo orecchio, la rivoltella, la sveglia, fotografie, cappelli, cartoline, mobili, fiori, ecc.
    Influenzò il cinema “nero” americano degli anni '40. Remake a Hollywood nel 1947: "La disperata notte" di A. Litvak con Henry Fonda.

    *************************************************

    Ossessione
    It. 1943
    REGIA: Luchino Visconti
    ATTORI: Massimo Girotti; Clara Calamai; Juan de Landa; Elio Marcuzzo

    Dal romanzo Il postino suona sempre due volte (1934) di James Cain: sposata a un uomo più vecchio di lei, Giovanna induce un giovane vagabondo di cui è diventata l'amante a uccidere il consorte in un incidente automobilistico truccato. Memorabile esordio di Visconti: una bandiera, un manifesto, un simbolo, aprì la strada al neorealismo, agganciò il cinema italiano alla cultura europea della crisi, fu la scoperta di un'Italia amara, fatta con violento pessimismo, tramite il filtro del romanzo nordamericano e del realismo francese di J. Renoir. Un ammirevole esempio di fusione tra realismo e decadentismo.



    Questo è stato girato dalle mie parti. Conobbi anche una persona che vi partecipò, il Maestro Cavallari che suona nella festa, in una scena ambientata nella dogana. Torbido e intenso.

  3. #23
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    Le jour se lève... leggendo le poche righe della trama, è fulminante. Poche parole, secche, come nella rubrica "Delitti" del Foglio del Lunedì, tante quante ce ne vogliono per poter degnamente parlare di una tragedia che non è se non interiore.
    E Gabin ha uno dei volti che ho amato di più.
    Credo di poterlo cercare in una biblioteca sperduta quaggiù in cui oltre il prestito libri, c'è anche il prestito di film d'autore...la mia curiosità è onnivora, ti farò sapere lo stato di reperibilità.
    Chissà perchè ora mi è venuto in mente un altro dei film che riguardo sempre volentieri, "Martha" di Fassbinder...e ora ho negli occhi gli occhi di Martha mentre il marito le rantola "Marhta...Marthaaa..."!!!!
    Vabbè, pardon, mi sa che è ora di andare a dormire!
    A proposito, dato che sono curiosa e ho notato solo adesso... Postanovscik? Kak tib'ya zavut?

  4. #24
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    Originally posted by S. M. Ejzenstejn


    Il film di John Boorman? Sì, è uno dei più spettacolari e riusciti sul tema delle leggende medioevali.

    Ej.
    Si, proprio quello!! E credo fosse addirittura dei primi anni '80.

  5. #25
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    Originally posted by Unheimlich

    Non ti preoccupare Oscuro, ho 2 buoni omaggio per il Blockbuster, con uno ho già deciso che mi rivedo Fight Club, superfilm con un impareggiabile Norton e un bellissimo Brad Pitt (che secondo me è perfetto nei ruoli da perverso, come in Kalifornia), con l'altro volevo vedere proprio Stigmata.
    Visti i miei tempi "tecnici" si può fare a gara a chi lo vede prima
    Anche i miei tempi, di solito, sono geologici... ma stavolta ho vinto io...

    Allora, cara Unheimlich...

    Per quel che riguarda un giudizio dottrinale (che sono particolarmente "competente" a pronunciare, facendo parte io stesso, come saprai, della ristrettissima e impopolarissima tribù indiana degli gnostici...), certo Stigmata non è lo strumento adatto per apprendere i fondamenti dello Gnosticismo... Basti pensare, ad esempio, che contrasta con questi ultimi l'ipotesi stessa che codeste ferite possano essere di origine divina (idea che aleggia nel film, sebbene, nella fattispecie, il fenomeno si intenda provocato piuttosto da un caso di possessione... Ma non ti anticipo troppo... )... Passa, comunque, il messaggio complessivo e graffiante secondo cui la Chiesa ha manipolato a suo arbitrio e piacimento il Canone, escludendo, soprattutto nel corso dei primi secoli ma non solo, ciò che meno le faceva comodo... Anche se il problema, in realtà, non è limitato al Vangelo di Tommaso...

    Per quanto concerne, invece, l'aspetto cinematografico, direi che è un buon lavoro... Lo sviluppo narrativo resiste bene (sapientemente rinforzato, a tratti, da improvvisi cambi di scena, con opportune sottolineature sonore che ridestano l'attenzione di chi assiste non appena tende a sopirsi...), e mi è piaciuto il clima di penombra che avvolge, come densa nebbiolina, l'intera trama... Semplici e apprezzabili anche gli effetti speciali (ottenuti, più che altro, con l'impiego di umile vernice rossa, ma questo è un merito... Mi hanno scocciato le fantasmagorie da computer, e rimpiango regolarmente e spudoratamente la mitica e artigianale trasfigurazione de Un lupo mannaro americano a Londra...)... Ricco di fascino, in senso antropologico, il clima di fitta religiosità popolare di inizio pellicola...

    Insomma, ti consiglio di passare dal proposito al... noleggio... E chissà se le tue impressioni coincideranno con le mie...

    Cordiali saluti.

  6. #26
    fui lsu
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    Originally posted by Österreicher


    Si, proprio quello!! E credo fosse addirittura dei primi anni '80.
    Del 1981. L'unico film dove O fortuna, velut luna (Carl Orff) è usato in un climax ascendente (cavalieri in azione) trascinante e relativamente accettabile sotto l'aspetto filologico.

    Bellissimo il campo di battaglia rossosangue dopo il massacro finale. In senso pittorico, intendo.

    Ej.

  7. #27
    fui lsu
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    Originally posted by Unheimlich
    Le jour se lève... leggendo le poche righe della trama, è fulminante. Poche parole, secche, come nella rubrica "Delitti" del Foglio del Lunedì, tante quante ce ne vogliono per poter degnamente parlare di una tragedia che non è se non interiore.
    E Gabin ha uno dei volti che ho amato di più.
    Credo di poterlo cercare in una biblioteca sperduta quaggiù in cui oltre il prestito libri, c'è anche il prestito di film d'autore...la mia curiosità è onnivora, ti farò sapere lo stato di reperibilità.
    Chissà perchè ora mi è venuto in mente un altro dei film che riguardo sempre volentieri, "Martha" di Fassbinder...e ora ho negli occhi gli occhi di Martha mentre il marito le rantola "Marhta...Marthaaa..."!!!!
    Vabbè, pardon, mi sa che è ora di andare a dormire!
    A proposito, dato che sono curiosa e ho notato solo adesso... Postanovscik? Kak tib'ya zavut?
    Martha... Ho letto la sinossi. Lo segnerò fra i film da cercare.
    Hai mai visto "I pugni in tasca" (Bellocchio)? Duro, crudele, angoscioso anticipa, almeno in parte, le sensazioni del film di Fassbinder. E Lou Castel ha, maggiormente rispetto a Margit Carstersen, il "physique du rôle"...

    Per ALBA TRAGICA, tienimi informato sulla reperibilità. Una copia in vhs, di certo, esiste ancora!

    Postanovscik... da "Postanovka" (produzione), che nella pratica cinematografica sovietica è - quasi - sinonimo di regia. Il "Postanovscik" è il regista di un certo livello come Kalatozov, Cuchraj, Stolper, Pudovkin e ...io. Questo regista in Unione Sovietica riassume un po' le funzioni del producer e del director americano.
    Se invece il suo lavoro richiede la "supervisione" produttiva o artistica di altri cineasti, il "regista" sarà allora solo un rezissër.

    Vi Russky?
    Kak vas zavut?

  8. #28
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    Originally posted by S. M. Ejzenstejn


    Del 1981. L'unico film dove O fortuna, velut luna (Carl Orff) è usato in un climax ascendente (cavalieri in azione) trascinante e relativamente accettabile sotto l'aspetto filologico.

    Bellissimo il campo di battaglia rossosangue dopo il massacro finale. In senso pittorico, intendo.

    Ej.
    Verissimo!!!
    Purtroppo qualche anno fa mi si è rotto il nastro della cassetta sulla quale avevo registrato questo film e la notte in cui è stato trasmesso sono arrivato a film già iniziato. E' un film fantastico, anche sul piano della fotografia e della regia.

  9. #29
    give peace a chance
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    Giovanni Falcone....

    rete 4

  10. #30
    Omo de Panza
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    Ieri, oggi e domani...

    Povero Marcello! Stanco e denutrito, cotretto a capulare per ingravidar la moglie e accapparrarsi il sussidio. E più lui si spompa, più la moglie rifiorisce e si fa più bella. Dopo un po' di infruttuosi tentativi vanno dal "professore" che visita il marito facendogli accavallare la gamba e percuotendo il ginocchio con il martellino. Al movimento del ginocchio in avanti il medico esclama: "Però il ginocchio si muove!!!". E la Loren, appoggiata alla parete, sconsolata, replica: "e che me ne fotte a me do ginocchio!"...

 

 
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