A Vicenza e provincia domenica 26 e lunedì 27 maggio gli elettori potranno votare una lista di moderati e radicali, di riformisti e riformatori. Una lista che sostiene la candidatura dell’avv. Ferdinando Landi a presidente della provincia. E’ una eccezione: da tempo, ormai, moderati e radicali, riformisti e riformatori si sono dispersi o in grandi coalizioni o in movimenti marginali contando sempre di meno. Il populismo domina dappertutto.
Veneto liberale, alla vigilia delle elezioni politiche dell’altro anno, aveva deciso di non partecipare al voto ricordando agli elettori che il voto è un diritto e nessuno può obbligarli ad esercitarlo. Se non ci sono offerte politiche appetibili è giusto non votare. E' giusto, soprattutto, se si vuole delegittimare il regime. Anche stavolta si ricorda questo sacrosanto diritto politico: se nessuno merita il proprio voto, non è obbligatorio turarsi il naso ed andare a votare.
Questa regola ha, però, stavolta, una eccezione. A Vicenza c’è la lista denominata "Unione laica" che vede assieme Veneto liberale, i radicali dell’associazione "Ernesto Rossi" di Vicenza, il partito Liberale, il partito Repubblicano, il partito Socialista - Nuovo Psi.
Quanto avvenuto a Vicenza può costituire uno scenario nuovo per i liberali italiani, che in questo modo cercano nuove alleanze che non siano strettamente legate a Forza Italia.
Saluti