ISAE/OCSE
Roma, 25 settembre 2001
Intervento della professoressa Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, Presidente ISAE, nell’ambito della presentazione del “Rapporto territoriale sull’Italia” dell’OCSE.
La prima constatazione è che il divario certo persiste, ma che
dalla seconda metà degli anni Novanta sono progressivamente emerse tendenze positive. Nel ‘96-98, la crescita del Pil nel Mezzogiorno è stata dell’1,7 % rispetto all’1,4 del Centro-Nord; gli investimenti sono tornati a crescere di più del 4% annuo in termini reali contro il 3,0 dell’Italia e rispetto allo 0,8 che aveva rappresentato la media del Sud e Isole degli anni Ottanta; il tasso di natalità delle imprese non agricole è cresciuto del 9% annuo, concentrato soprattutto nei servizi, rispetto al 6% del Centro-Nord; e il tasso di mortalità del 5% si è mantenuto leggermente inferiore a quello delle altre ripartizioni (5,9%). Nel 2000, il precedente quadriennio di parziale recupero dell’attività produttiva nell’area meridionale ha segnato una modesta battuta d’arresto, visto che il Pil a prezzi costanti è infatti aumentato del 2,4% nel Mezzogiorno, rispetto al 2,7 del Centro, al 3 del Nord Est e al 3,4% del Nord Ovest. Ciò malgrado, il tasso di crescita del Pil procapite nel Mezzogiorno è stato nel 2000 solo lievemente inferiore a quello del Centro Nord (2,6 contro 2,7%),
gli investimenti fissi lordi si sono accresciuti del 6,8% rispetto al 5,9 del Centro Nord, e le esportazioni meridionali, come nel 2000, anche nel primo trimestre 2001 hanno continuato a crescere più della media nazionale, del 25,4% contro il 15,9%, raggiungendo l’11,1% del totale dell’export nazionale rispetto al 9% del 1996. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione resta quattro volte superiore al quello del Centro Nord e concentrato soprattutto tra giovani e donne, ma l’occupazione collegata al settore “sommerso” è stimata dall’Ocse stessa al 26% del totale della forza di lavoro, e tuttavia
anche nell’occupazione regolare segnali di miglioramento sono venuti, con l’incremento di 370 mila nuovi occupati tra il ’96 e il 2000 di cui 103 mila nel solo ultimo anno del quinquennio, con l’incremento più elevato del decennio (+1,8% nel 2000 rispetto a una media nazionale del +1,9%).