[Global Hunger Alliance]
Le cause principali della fame nel mondo includono l'insistenza, un tempo da parte dei poteri coloniali e oggi in risposta agli interessi economici delle aziende multinazionali, sulla produzione di raccolti ad alta redditivita' destinati all'esportazione.
Di fronte alla saturazione del mercato e alle legislazioni ambientali dei Paesi ricchi, le industrie zootecniche occidentali stanno infatti puntando a sfruttare le risorse, la manodopera a costo ridotto e i mercati delle nazioni a basso reddito ed elevato tasso di malnutrizione. I terreni di tali nazioni vengono spesso destinati a produrre, anziche' cibo per la popolazione locale, cereali ed altri vegetali per agli allevamenti del Nord.
La sicurezza alimentare e' la disponibilita' sostenibile dai punti di vista ecologico, economico e politico di prodotti alimentari accessibili, sani e adeguati nei loro aspetti nutrizionali.
Poiche' per produrre proteine e calorie animali sono necessarie enormi quantita' di proteine e calorie vegetali, il consumo di carne provoca insicurezza alimentare.
La produzione di alimenti di origine animale imposta dal processo zootecnico occidentale:
Richiede forti investimenti di capitali in edilizia, attrezzature, fertilizzanti e pesticidi;
Crea una dipendenza politica ed economica di lunga durata dai capitali e dalle tecnologie occidentali;
Produce rilevanti degradazioni del suolo e ingente inquinamento idrico e comportano lo spreco di grandi quantitativi di acqua e di altre risorse naturali, conducendo verso la desertificazione;
Necessita di importanti quantita' di cereali, legumi e altri alimenti che potrebbero invece nutrire direttamente le persone.
I cibi che derivano da questo processo:
Sono carenti di numerosi nutrienti essenziali, di vitamine, di minerali e di fibre;
Contengono colesterolo, grassi saturi, ormoni, farmaci, pesticidi e organismi patogeni, correlati con patologie infettive e croniche che causano malattie e decessi nei paesi ricchi che consumano molta carne;
Sono vulnerabili alle insidie poste da agenti patogeni e da epidemie come la BSE e l'afta epizootica.
Cereali, legumi, verdura e frutta invece:
Possono essere coltivati nella maggior parte dei climi, in piccoli appezzamenti di terreno;
Promuovono la biodiversita', in quanto sono indigeni e localmente integrati;
Richiedono investimenti minimi in termini di attrezzature, fertilizzanti, pesticidi, risorse idriche e fonti di energia;
Coltivati nell'ambito di un'agricoltura sostenibile minimizzano l'inquinamento idrico e la degradazione del suolo e non comportano alcuno degli oneri ecologici, economici e politici inevitabili in caso di colture e allevamenti intensivi;
Contengono tutti i nutrienti necessari ad una buona crescita e ad un' attivita' fisica intensa;
Sono sani perche' privi di colesterolo, di grassi saturi, di ormoni, di farmaci, di organismi patogeni.
Alla luce di queste osservazioni, risulta evidente che se le nazioni ricche:
Fornissero le risorse necessarie a trasportare e distribuire le eccedenze occidentali (durante un periodo intermedio);
Promuovessero la produzione locale di proteine vegetali per il diretto consumo umano (sia nel Nord che nel Sud dei mondo);
Riducessero la propria dipendenza da regimi alimentari basati su prodotti di origine animale, per lasciare cibo e terreno agricolo a chi è malnutrito o denutrito.
..sarebbe più facile risolvere, o almeno, alleviare il problema della fame
Che cosa è il vertice mondiale sull'alimentazione?
La FAO e' l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione e fin dalla sua fondazione, ha sede a Roma.
Nel novembre del 1996 si e' riunito alla FAO il vertice mondiale sull'alimentazione (WFS) e dato che simili riunioni dell'ONU hanno scadenze quinquennali, il prossimo si terra' a Roma nel giugno 2002.
Lo scopo ufficiale del Summit di giugno sarà' verificare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi fissati cinque anni fa, quando ben 185 Paesi si sono impegnati a "dimezzare il numero delle persone sottonutrite entro il 2015".
Secondo la FAO, durante gli anni '90 il numero delle persone sottonutrite e' diminuito di 8 milioni in media all'anno: molto meno, quindi, dei 20 milioni all'anno necessari a rispettare quell'obiettivo. Nel 1998, le stime FAO citavano 800 milioni di persone in stato di fame (ovvero prive di cibo sufficiente a soddisfare le necessita' alimentari minime), mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanita' rilevava che meta' della popolazione mondiale soffriva di carenze alimentari, 1,2 miliardi di persone soffrivano la fame ("mancanza di calorie e proteine") e circa 2 miliardi vivevano in condizioni di malnutrizione cronica ("mancanza di vitamine e minerali"). Oggi, la Banca Mondiale sostiene che le persone che vivono sotto la "soglia di poverta'" di un dollaro al giorno globalmente sono 1,2 miliardi. Il Fondo per lo Sviluppo Agricolo dell'ONU (IFAD, Rapporto sulla poverta' rurale, febbraio 2001) comunica che tre quarti di coloro che vivono sotto la soglia di poverta' risiedono in aree rurali: un miliardo di umani sono contadini poveri.
Quali sono gli obiettivi di questo vertice?
Sei anni fa, al WFS si dichiarava che nel 2015 sarebbe stato raggiunto l'obbiettivo di ridurre a "solo" mezzo miliardo il numero di persone sofferenti la fame. Oggi, tale obiettivo non e' stato assolutamente raggiunto e ad una parte rilevante dell'umanita' viene ancora negato un diritto fondamentale: quello di nutrirsi.
La maggioranza di coloro che nel mondo soffrono la fame, vive producendo cibo: sono contadini. Le attuali politiche agricole internazionali stanno minando la loro sopravvivenza, creando comunita' rurali private della terra, le cui economie vengono distrutte da un debito sempre crescente, oltre che da disastri ambientali, avvelenamenti e malattie.
I delegati al vertice non revisioneranno il Piano d'Azione (Rome Declaration on World Food Security and World Food Summit Plan of Action) approvato nel 1996, ma potranno decidere a quali tra le centinaia di strategie elaborate attribuire il maggior sostegno politico ed economico. Le loro decisioni saranno fondamentali, in quanto determineranno un effettivo progresso verso l'eliminazione del problema della fame o, al contrario, avvalleranno le manovre delle multinazionali tese ad incrementare i propri profitti, a spese delle persone che soffrono la fame.
La Global Hunger Alliance (Alleanza mondiale contro la fame) presenterà alla FAO e ai delegati che parteciperanno al vertice 2002 un position paper e una petizione per chiedere soluzioni sostenibili e sane alla problema della fame;
Come si possono influenzare le decisioni al vertice?
La Global Hunger Alliance intende, in occasione del World Food Summit (9 giugno 2002):
* organizzare dimostrazioni pacifiche di opinione a Roma e a Washinghton
* partecipare, tramite i suoi partner, al World Food Summit;
* partecipare, tramite i suoi partner, al Forum delle ONG (Organizzazioni Non Governative) che si svolgerà in contemporanea al Vertice;
* orientare l'attenzione dell'opinione pubblica verso la consapevolezza di come i partecipanti al Vertice godano dei poteri di risolvere il problema della fame, ma possano scegliere di lasciare che limitati interessi nazionali e ragioni di profitto impediscano loro di utilizzarli.
Che cosa possiamo fare tutti?
firmare e far firmare la petizione indirizzata alla FAO;
scrivere una lettera al direttore ogni volta che un articolo sulla fame o sul World Food Summit apparirà sui quotidiani locali e nazionali, usando le motivazioni elencate sopra e chiedendo:
· un utilizzo più efficace e una distribuzione più equa delle risorse alimentari;
· maggiori sussidi per la coltivazione sostenibile dei vegetali tradizionalmente destinati all'alimentazione;
· di non servirsi degli aiuti alimentari per forzare i Paesi ad accogliere il sistema delle multinazionali;
· di non impiegare per la zootecnia i fondi monetari destinati ad alleviare il problema della fame.
*
programmare di recarci a Roma (o a Washington) il 9 giugno per dimostrare in occasione del World Food Summit;
organizzare un evento per il 9 giugno (un tavolino informativo in un luogo frequentato, un volantinaggio o offrire il nostro aiuto alle sezioni locali dei gruppi aderenti alla Global Hunger Alliance per preparare una manifestazione, una conferenza stampa o un evento educativo) per sottolineare come in tutto il mondo la gente sarà attenta al World Food Summit;
invitare l'associazione o il gruppo di cui facciamo parte ad unirsi alla Global Hunger Alliance, scrivendo a: info@globalhunger.net o ai nostri contatti.
diffondere queste informazioni e mettere il banner sul tuo sito.
http://www.carta.org/agenzia/fao/index.htm
www.ebasta.org