12 giugno 2017: dodicesimo giorno del Mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù…
12° giorno: Cuore ardente - Cuore freddo
“12° giorno: Cuore ardente – Cuore freddo.
CUORE ARDENTE.
«Son venuto a portare il fuoco sulla terra, e che cosa voglio se non che si accenda?» (Lc 12,49).
Il Sacro Cuore di Gesù è stato definito una «fornace ardente di carità». A santa Margherita M. Alacoque, infatti, Egli appariva ogni primo venerdì «come uno splendido sole, come una fornace ardente».
Quando si pensa all’amore di Gesù viene spontaneo il pensiero del fuoco: perché? Perché l’amore di Gesù è stato ardente, bruciante, di fuoco, anzi di «fuoco divorante» (Dt 4,24).
Proprio questo fuoco d’amore Egli è venuto a portare tra gli uomini e non desidera che di vederlo acceso in ogni cuore.
Nella vita della beata Giuliana da Norwich si legge che una volta ella fu presa dal desiderio vivissimo di conoscere quanto Gesù avesse amato gli uomini. Tanto insistette nella supplica, che Gesù volle esaudirla cominciando a mostrarle «quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità» (Ef 3,18) del suo amore per noi ma la Beata dovette interrompere subito quella contemplazione perché si avvide che stava letteralmente per impazzire alla vista dell’amore di Gesù; e per tutta la vita ella accusò se stessa di aver commesso una vera pazzia a chiedere di conoscere l’immensità dell’amore di Gesù.
Un Cuore che spinge la sua dedizione alle creature fino a «farsi peccato» (2Cor 5,21) per riscattare noi dal peccato, è un cuore che supera ogni limite e ogni misura nell’amare.
Un Cuore che per restare vivo e palpitante in mezzo alle sue creature inventa il Sacramento dell’Eucaristia, è un cuore che arderà di amore fino alla fine dei secoli.
E che cosa furono le manifestazioni del Sacro Cuore a santa Margherita M. Alacoque, se non una sublime conferma dell’amore incontenibile di Gesù per noi? Gesù stesso una volta disse a santa Margherita che il suo Cuore non riusciva più a «contenere le fiamme della sua ardente carità».
Se lasciassimo incendiare i nostri cuori in quella divina fornace d’amore, quale ardore avremmo in noi!
Quando san Pio X uscì prete dal Seminario, era poverissimo, ma ardentissimo di amore per la salvezza delle anime. E si mise immediatamente all’opera. A Tombolo, era semplice prete, ma la gente diceva: «Il nostro don Giuseppe è sempre in piedi». A Salzano, le sorelle si lamentavano: «Non ha più che pelle e ossa». A Treviso si diceva: «Lavora per quattro». E così via, fino a Roma, dove fu Papa, e lottò come un gigante a difendere la Fede dagli errori del modernismo, a riformare il clero e gli studi, a propugnare la catechesi e il canto sacro… Quale esempio di cuore ardente per tutta la Chiesa!
Potessimo tutti lasciare incendiare i nostri cuori in quella divina fornace d’amore!
CUORE FREDDO
Come risponde l’uomo all’amore ardente del Cuore di Gesù? È triste dover dire che la maggior parte degli uomini risponde con grande freddezza. Di fronte al Cuore ardente di Gesù, il cuore dell’uomo appare un cuore di ghiaccio. L’egoismo gli gela ogni palpito d’amore.
L’io gli blocca ogni moto di dedizione a Dio. Le creature lo dominano tenendolo spento per Iddio e facendolo ardere solo di brame carnali, di voglie terrene, di gusti sensibili.
Santa Margherita M. Alacoque narra che, in una delle apparizioni, il Sacro Cuore di Gesù le prese il cuore dal petto «e lo mise nel Suo Cuore adorabile, nel quale me lo fece vedere quasi come un atomo che si consumava in quell’ardente fornace».
Così potrebbe avvenire per ogni cuore, se ogni uomo si decidesse a offrirlo al Cuore di Gesù.
Ma quanto poche sono le creature che vogliono liberarsi della freddezza e dell’indifferenza del cuore!
Eppure Gesù non fa esclusioni di sorta. Egli vorrebbe accendere e riempire d’amore tutti i cuori. È pronto a farlo. Non brama che questo.
E quando l’amore di Dio riempie il cuore dell’uomo, può arrivare a sommergerlo, fino a farlo soffrire di ardori anche insostenibili. «Che brutta cosa è vivere di cuore!», poteva dire san Pio da Pietrelcina. E noi sappiamo di alcuni Santi nei quali la piena dell’amore ha provocato fenomeni fisici straordinari. A san Filippo Neri, ad esempio, si ingrossò talmente il cuore, per la potenza degli impeti d’amore, che gli si spezzarono alcune costole, e visse così per trent’anni. Santa Gemma Galgani provava un tale calore di fuoco al petto, dalla parte del cuore, che le si bruciacchiavano gli indumenti addosso!
San Stanislao Kostka, santa Veronica Giuliani, san Pio da Pietrelcina, chiedevano di poter applicare del ghiaccio sul cuore, per smorzare in parte gli ardenti calori.
Di fronte a questi esempi, che cosa dire del nostro cuore così vuoto e freddo? Persino le Promesse del Sacro Cuore ci lasciano indifferenti! Persino i richiami e le materne offerte di salvezza del Cuore Immacolato di Maria hanno trovato la maggior parte dei cuori disattenti e insensibili. «Vi ho chiamati e non mi avete risposto» (Pro 1,24), potrebbe dirci giustamente Gesù. Perché non ci decidiamo a corrispondere al suo ardente desiderio di amore? Perché non ci liberiamo di questa brutta freddezza che gela ogni palpito del cuore?
Proposito: Ripetere spesso: «Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più».
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
12 giugno
“GIORNO 12
L'ORA DI GUARDIA
12° GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare l'indifferenza dei cattivi Cristiani verso Gesù Sacramentato.
L'ORA DI GUARDIA
Santa Margherita stava un giorno nel cortiletto, sito dietro l'abside della Cappella. Era intenta a lavorare, ma il suo cuore era rivolto a Gesù Sacramentato; soltanto il muro impediva la vista del Tabernacolo. Avrebbe preferito, se l'ubbidienza glielo avesse permesso, di stare a pregare, anziché attendere al lavoro. Invidiava santamente la sorte degli Angeli, i quali non hanno altra occupazione che amare e lodare Dio.
All'improvviso fu rapita in estasi ed ebbe una dolce visione. Le apparve il Cuore di Gesù, risplendente, consumato nelle fiamme del suo puro amore, circondato da una grande schiera di Serafini, che cantavano: Amor trionfa! Amor delizia! L'amor del Sacro Cuore tutto allieta! -
La Santa guardava, incantata di meraviglia.
I Serafini si volsero verso di lei e le dissero: Canta con noi ed unisciti a noi nel lodare questo Divin Cuore! -
Margherita rispose: Io non oso. - Essi replicarono: Noi siamo gli Angeli che onoriamo Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento e siamo venuti qui apposta per unirci a te e dare al Divin Cuore l'omaggio di amore, di adorazione e di lode. Noi possiamo fare un patto con te e con tutte le anime: noi terremo il vostro posto davanti al Santissimo Sacramento, così che voi possiate amarlo senza mai cessare, per mezzo di noi vostri ambasciatori. - (Vita di S. Margherita).
La Santa accettò di unirsi al coro dei Serafini per lodare il Signore ed i termini del patto furono scritti a lettere d'oro nel Cuore di Gesù.
Questa visione diede origine ad una pratica, tanto diffusa nel mondo, chiamata « L'Ora di Guardia al Sacro Cuore ». Centinaia di migliaia sono le anime, che vanno orgogliose di chiamarsi e di essere le Guardie del Sacro Cuore. Si sono formate delle Arciconfraternite, con il proprio periodico, affinché gli ascritti possano stare uniti nell'ideale della riparazione ed usufruire dei privilegi, di cui la Santa Chiesa li arricchisce.
In Italia il centro nazionale è a Roma, e precisamente nella Chiesa di San Camillo, in Via Sallustiana. Quando si vuol costituire un gruppo di Guardie d'Onore al Sacro Cuore, ci si rivolga al suddetto centro nazionale, per riceverne le modalità, la pagellina e l'apposita medaglia.
È da augurarsi che in ogni Parrocchia ci sia una buona schiera di Guardie d'Onore, il cui nome sia scritto ed esposto nell'apposito Quadrante.
L'Ora di Guardia non si confonda con l'Ora Santa. Gioverà una breve istruzione. Quando si vogliono acquistare le indulgenze, prendere parte al bene che fanno le altre Guardie d'Onore ed avere il diritto alle Messe di Suffragio, è necessario iscriversi all'Arciconfraternita nazionale di Roma.
Anche senza l'iscrizione, si può divenire Guardie del Sacro Cuore, ma in forma privata.
Compito di queste anime è: Imitare le pie donne, che sul monte del Calvario consolavano Gesù pendente dalla Croce, e fare compagnia al Sacro Cuore chiuso nel Tabernacolo. Il tutto si riduce ad un'ora al giorno. Non vi è nulla di obbligatorio sul come passare l'Ora di Guardia e non è necessario recarsi in Chiesa a trascorrere il tempo in preghiera. Il modo di farla è il seguente:
Si sceglie un'ora del giorno, la più adatta al raccoglimento; può anche cambiarsi, secondo i bisogni, ma è meglio tenere sempre la stessa. Quando scocca l'ora stabilita, da qualunque posto ci si trovi, conviene andare col pensiero davanti al Tabernacolo ed unirsi alle adorazioni dei Cori degli Angeli; si offrono a Gesù in modo speciale le opere di quell'ora. Se è possibile, si reciti qualche preghiera, si legga un buon libro, si cantino delle lodi a Gesù. Nel frattempo, si può anche lavorare, conservando però un po' di raccoglimento. Si evitino le mancanze, anche piccole, e si compia qualche opera buona.
L'Ora di guardia può farsi anche a mezz'ora a mezz'ora; può ripetersi più volte al giorno; si può compiere in compagnia di altri.
Finita l'ora si recita un Pater, Ave e Gloria, ad onore del Sacro Cuore.
Lo scrivente ricorda con piacere che negli anni giovanili, quando lavorava in Parrocchia, aveva circa ottocento anime che giornalmente facevano l'Ora di Guardia e restava edificato dello zelo di certe maestre di taglio e di asilo, le quali facevano con le sartine e con i bambini l'Ora di Guardia in comune.
La devota pratica, di cui si è parlato, fa parte dell'Apostolato della Preghiera.
ESEMPIO
Un militare
Il Cuore di Gesù trova amanti in ogni ceto di persone.
Un giovane aveva lasciata la famiglia per prestare servizio nella vita militare. I sentimenti religiosi, avuti nell'infanzia, e specialmente la devozione al Cuore di Gesù, l'accompagnarono nella vita di caserma, con l'edificazione dei compagni.
Ogni pomeriggio, appena cominciava la sortita, entrava in una Chiesa e li stava per una buona ora raccolto in preghiera.
La sua presenza devota, assidua, in ore in cui la Chiesa era quasi deserta, colpi il Parroco, il quale un giorno lo avvicinò e gli disse:
- Mi piace e nello stesso tempo mi meraviglia la vostra condotta. Lodo la vostra buona volontà a stare davanti al SS. Sacramento.
- Reverendo, se non facessi così, crederei di mancare ad un mio dovere verso Gesù. Impiego tutta la giornata a servizio di un re della terra e non devo impiegare almeno un'ora per Gesù, che è il Re dei re? Godo tanto a fare compagnia al Signore ed è un onore potergli fare un'ora di guardia! -
Quanta sapienza ed amore nel cuore di un militare!
Fioretto. Fare un'Ora di Guardia al Sacro Cuore, possibilmente in compagnia.
Giaculatoria. Amato sia dovunque il Cuore di Gesù!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”
San Giovanni da San Facondo - Sodalitium
http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-san-facondo/
“12 giugno, San Giovanni da San Facondo, Confessore (1430 – 1479).
“San Giovanni da san Facondo, dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino, Confessore, che volò al cielo nel giorno precedente”.
O Dio, autore della pace ed amico della carità, che ornasti il beato Giovanni Confessore tuo col dono mirabile di pacificare i nemici, concedi, per i suoi meriti e la sua intercerssione, che, confermati nel tuo amore, non siamo da te separati da alcuna tentazione. Per nostro Signore.”
www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare san Leone terzo, Papa, al quale Iddio mirabilmente restituì gli occhi e la lingua, che gli erano stati tolti dagli empi. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Pontefice, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Leone terzo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”
Ligue Saint Amédée
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“12 juin 816 : décès du Pape Saint Léon III.”
“12 juin 816 : Saint Étienne IV est élu Pape. Il sacrera le Roi de France, Louis 1er le Pieux, empereur d’Occident, à Reims le 5 octobre 816.”
“12 juin : Saint Jean de Saint-Facond, Religieux Augustin (1430-1479).”
Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home
http://www.edizioniradiospada.com
https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
“Il 12 giugno 816 muore San Leone III, Sommo Pontefice.”
“12 giugno 2017: San Giovanni di San Facondo, confessore.
Giovanni era nato a Sahagún, in Spagna, verso il 1430. Da giovane uno zio gli aveva trovato una sistemazione presso la curia vescovile di Burgos, procurandogli anche un beneficio ecclesiastico. Ordinato sacerdote, a 33 anni, Giovanni entrò in crisi: non poteva vivere della vigna del Signore senza lavorarvi. Così, alla morte del vescovo, cambiò vita: entrò tra gli Agostiniani, dedicandosi ad un instancabile apostolato: nella predicazione al popolo, nella promozione della pace e della convivenza sociale.
“Se mi chiedesse dell'atteggiamento di Giovanni - testimonia un suo contemporaneo - nei riguardi dei miserabili e degli afflitti, delle vedove e dei fanciulli sfruttati, dei bisognosi e degli ammalati, dovrei rispondere che da uno slancio naturale era abitualmente spinto ad aiutare tutti sia con buone parole sia anche con elemosine a questo scopo. Era anche preoccupato di portare tutti alla pace e alla concordia, dopo aver spente le inimicizie e le discordie. Quando era a Salamanca, essendo tutta la città divisa in fazioni a causa delle discordie civili, riuscì ad evitare molte stragi”.
Fu per i suoi ripetuti tentativi di pacificazione che nel 1476 i nobili di Salamanca sottoscrissero un solenne patto di perpetua concordia. La forza e il coraggio per agire p Giovanni li prendeva dall’Eucaristia, che egli celebrava con straordinaria devozione.
Morì nel 1479. Beatificato nel 1601, fu canonizzato nel 1690. Le reliquie del santo si conservano nella cattedrale nuova di Salamanca, città piena di luoghi i cui nomi ricordano i portenti da lui operati in vita o in morte.”
“San Giovanni di San Facondo, confessore, 12 giugno.”
“Santi Basilide e i suoi compagni, martiri, lo stesso giorno.”
Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
Luca, Sursum Corda!