Bossi: "Lo stato riconosca i suoi popoli"
Approvata alla Camera la legge sull'immigrazione si torna a parlare di devolution, e l'ulico chiede che l'esame del disegno di legge venga sospeso finché il senatùr non chiarirà sulla secessione.
ROMA - Votata e archiviata alla Camera la nuova legge sull'immiigrazione, a Montecitorio si torna a parlare di devolution, e le accuse di "secessionismo" tornano a pesare su Umberto Bossi. E' bastata una frase del ministro per le Riforme istituzionali, pronunciata in Commissione affari costituzionali, per scatenare la reazione dell'opposizione. "Io penso che la Repubblica debba riconoscere i suoi popoli", aveva detto il senatùr, e subito dal centrosinistra il diessino Massimo Villone lo ha apostrofato: "Vogliamo sapere se si torna a proporre la secessione''. Bossi ha replicato dicendo che si riferiva alle regioni, ma questa giustificazione non ha convinto l'opposizione: "Anche se avesse parlato di Regioni, e non l'ha fatto, non cambierebbe nulla: cosa si vuole in Costituzione? Il riconoscimento del popolo molisano...''?
Nella seduta di oggi la commissione discuteva della proposta di devolution approvata dal governo e presentata dal relatore Francesco D'Onofrio, dell'Udc, che ha chiesto che "il governo presenti il ddl prima ancora dell'arrivo in aula al Senato della proposta di devolution''. L'Ulivo ha chiesto il blocco di ogni iter di riforma costituzionale finché l'esecutivo "non chiarirà se Bossi esprime opinioni ed auspici personali o se e quali sono gli obbiettivi del governo".
"Non è possibile che mentre discutiamo di devolution - accusa ancora Villone - ci venga buttata in mezzo alle gambe, come se fosse niente, anche la riforma della Corte Costituzionale e il riconoscimento di popoli che non esistono nella nostra Carta. Così non si può andare avanti...''.
Il senatùr non è d'accordo, e definendo le questioni aperte come "problemi di lana caprina" ribatte: "Se c'è una vera volontà politica, e sentito D'Onofrio, non ho motivo di dubitarne, non vedo difficoltà a realizzare la devolution".
Bossi ha anche rilanciato, tornando a parlare della riforma della corte costituzionale: "Io poi mi auguro - aggiunge - che prima che la devolution vada in aula, si affronti anche la riforma della Corte Costituzionale: sarebbe molto significativo che il governo approvasse il ddl che avvia le nuove procedure di nomina dei giudici aprendo alla rappresentanze regionali prima o al massimo contestualmente alla discussione sulla devolution".
"Per me non c'è il minimo dubbio sulla necessità di giudici di derivazione regionale e anche comunale - conclude Bossi - E personalmente ritengo che prevedere nomine aggiuntive per i nuovi giudici sia la strada migliore per consentire alla nuova Corte di funzionare immediatamente".
(4 GIUGNO 2002; ORE 17:40)
-----------------------------------------------------------------------------
Acc.ti.........che l'approvazione della legge sull'immigraziane l'abbia galvanizzato?......Magari.......
----pensiero----