Ai "Bafana Bafana" basta un gol di Nomvete dopo 4': 1-0, prima vittoria ai mondiali e qualificazione vicina. Sloveni eliminati. Si complica il cammino del Paraguay: per passare agli ottavi serve l'impresa.

Chissà se quella "primadonna" dal caratterino ribelle di Zlatko Zahovic avrebbe mai aggredito un "big boss" dalla caratura di Jomo Sono, il team manager del Sudafrica. Il forfait della stella degli sloveni, definitivamente eclissata alla vigilia del decisivo match con i Bafana Bafana, colpa dell’ennesimo diverbio con il cittì Katanec, ha condizionato (e non poteva essere altrimenti) la partita: senza la sua regia, la Slovenia è apparsa poca cosa. Tanta buona volontà e nulla più: ci voleva altro per piegare quei marcantoni dei Bafana Boys, già capaci di rimontare due gol al Paraguay di Maldini all’esordio (seppur con un benevolo penalty) e ormai vicinissimi ad un incredibile, inaspettato "sbarco" agli ottavi del Mondiale nippo-coreano. Jomo Sono, che non fa solo l’allenatore, ma pure il mediatore nei trasferimenti dei calciatori sudafricani in Europa, ha fatto un ottimo lavoro: il Sudafrica fa paura, perché ha grinta, forza e pure tecnica. Non sarà un caso se Fortune è da parecchio al Manchester Utd (seppur da seconda scelta), Zuma gioca in Danimarca e i nordici stravedono per lui, Nomvete è stato acquistato la scorsa estate da quella multinazionale con il tricolore che è l’Udinese, e rientra ancora nei piani friulani nonostante un’annata difficile. Pure McCarthy, seppur con alterne fortune, gioca da tempo in Europa e così i Bafana passano.

Con un 4-3-3 che al fischio d’inizio sembra davvero troppo spregiudicato, anche perché Milinovic irrompe dopo 3’ in piena area avversaria su un traversone da destra, ma la deviazione è troppo alta. Solo pochi attimi più tardi le parti s’invertono: Fortune fa piovere dalle parti di Simeunovic un pallone insidiosissimo, McCarthy va al disturbo, i difensori sloveni sono comunque impietriti (in particolare il centrale Vugdalic) alle prese con il guizzo di Nomvete. Che non è perfetto e l’attaccante manca il colpo di testa, ma la palla gli schizza sulla coscia e rimbalza ugualmente in porta. Il destino pare aver già deciso da che parte schierarsi. La reazione slovena è parecchio approssimativa, con il "leccese" Cimirotic unica punta, supportato dall’inventiva di Acimovic. I due davanti si danno effettivamente da fare, ma dietro i compagni si defilano: capitan Ceh e Novak sono gli unici a mostrare una certa reattività.

Una volta in vantaggio, non è certo il Sudafrica a dover fare la partita, ma la Slovenia ha poca benzina: la partita procede a sprazzi, il più delle volte velleitari. Novak ha una buona iniziativa a metà tempo e appoggia ad Acimovic, ma la sventola passa lontano dai pali. E il Sudafrica prova a chiudere il discorso, con Zuma che salta a suo piacimento Vugdalic, ma l’assist non è sfruttato a dovere da McCarthy. La debolezza degli sloveni, pure alle prese con qualche acciaccato (Cimirotic lascia dopo 40’ di stoica sofferenza), non fa che agevolare gli avversari e anche in avvio di ripresa il Sudafrica pigia l’acceleratore: McCarthy sfiora il raddoppio quando si gira elegantemente e batte a rete, esaltando i riflessi di Simeunovic. La Slovenia patisce anche sul piano psicologico: anche Srecko Katanec non ne può più e il nervosismo lo tradisce, tanto da finire in tribuna, su esplicito invito del quarto uomo. Nemmeno mescolare le carte con un paio di sostituzioni sortisce effetti considerevoli: il Sudafrica è sempre in anticipo e soprattutto Quinton Fortune fa sfracelli di rimessa.

Al 19’ della ripresa, l’azione più spettacolare, con Fortune e McCarthy che s’involano verso la porta avversaria duettando a meraviglia. Sull’assist del compagno, McCarthy devia di testa e colpisce in pieno l’incrocio dei pali. Ancora Sudafrica e ancora McCarthy: conclusione secca, ma centrale e blocca Simeunovic. L’orgoglio scuote gli sloveni, che provano a far male. Tocca ad Arendse rispondere presente, con una deviazione su un colpo di testa ravvicinato di Ceh, poi Karic cannoneggia da fuoriarea e la botta passa pochissimo sopra la traversa. Complice un infortunio occorso a McCarthy, Sono si cautela nei minuti finali, chiamando fuori anche Fortune (Nomvete era già uscito), e, a quel punto, non resta che aspettare la fine: il Sudafrica vive minuti interminabili in attesa di festeggiare la prima vittoria assoluta in un Mondiale, ma poi esplode la festa. Nella coreana Daegu si è appena celebrata un’altra partita "storica" per il calcio del Continente Nero.

Saluti Romani
Daniele - IRRIDUCIBILI