Gioco a premi. Chi l'ha detto? "Non ho mai avuto l'onore di conoscere Silvio Berlusconi, ma vedo che con il governo attuale l'Italia sta sopportando la crisi meglio di altri Paesi europei". Non è un capo di stato occidentale, perché con quelli il Nostro è ormai in grande confidenza e tra un G8 e una Pratica di Mare se li è già messi nel sacco. Non è neanche un presidente dell'est-Europa convertito al liberismo: già incontrati e sedotti tutti quanti. Dunque, non è Bush e non è Putin, non è un monarca africano presente al vertice Fao, non è (non ancora?) Kim Jong 2°, il leader della Corea del Nord, ma poco ci manca.
L'elogio odierno a Silvio Berlusconi è porto nientedimeno che da Fidel Castro, uno degli ultimi Comunisti della terra, sicuramente il loro più celebre monumento. Può darsi che l'opinione del lider maximo sia influenzata dalla buona educazione: intervistato dal settimanale "Chi", del gruppo Mediaset, ha voluto essere cortese con chi lo ospita. Senza dubbio conta il fatto che a Cuba stiano investendo molti italiani (tempestivo e attivissimo nelle relazioni è stato l'azzurro Roberto Formigoni). Ma non sarebbe sorprendente se fosse anche vero feeling. Primo perché il mondo ha già visto sorgere simpatie impreviste tra capi di regimi autoritari di sinistra e capi di governo conservatori o di destra. Vedi il ping pong di Nixon in Cina, gli abbracci di Reagan e della Thatcher con Gorbaciov e infine quelli dello stesso Berlusconi con Putin, sebbene di comunismo qui si possa parlare solo al passato.
Ma oggi si preannuncia questo amore. Non si sa ancora se Berlusconi lo ricambia: il presidente latino americano in camicia kaki cinturone e anfibi ai piedi non dimostra la stessa sensibilità del Nostro per il doppiopetto. Però entrambi sono dei rivoluzionari: uno in nome del libero mercato, l'altro per il suo controllo. Ed entrambi hanno gran successo con le folle e con le donne. L'unica dissonanza potrebbe essere costituita dalla barba: come è noto Berlusconi le odia. Però al primo incontro sarebbe capace di chiedergli con un sorriso: "Fidel, perché non te la tagli?". E non è da escludere che quello, docile, prenda le forbici.
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