TRENTO. Prima la guerra di carte bollate con il Comune. Ora il silenzio. Da ieri nel pub Black-Sheep di via Verdi lo stereo è spento e i rubinetti della birra chiusi, per la gioia dei residenti della «Finestra sull'Adige» e il dispiacere degli studenti che si danno appuntamento nel piazzale davanti al bar. Il gip Marco La Ganga ha firmato un ordine di sequestro: «Troppo rumore, il locale va chiuso».
Gli agenti della polizia municipale hanno notificato ieri l'ordine del giudice. Quando sono arrivati nel locale, dietro il bancone c'era la madre del titolare, Paolo Molinari: «Spenga tutto, tolga quelle tazzine e chiuda le spine delle bibite» - le hanno intimato i vigili, che in pochi minuti hanno attaccato sulla vetrina l'ordine di sequestro.
«Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità» e «disturbo della quiete pubblica». Sono questi i due articoli del codice penali violati - secondo la procura - dal pub di Paolo Molinari che proprio qualche giorni fa - dopo un braccio di ferro con il Comune durato diversi mesi - aveva ultimato i lavori di bonifica acustica del locale. Ma la giustizia ha tempi - e, evidentemente, anche esigenze - diverse. «Troppo rumore», non all'interno, ma all'esterno. Questo è quanto hanno detto ieri i vigili al titolare del pub che ha chiesto spiegazioni. Il fastidio ai vicini proverrebbe dal vociare che i ragazzi fanno quando si raggruppano nella piazzetta davanti al pub. Suolo pubblico, a dire il vero, sul quale Molinari ha ben poca autorità. Ma gli inquilini degli appartamenti sopra il locale non la pensano allo stesso modo, così come la procura e il giudice. Quali i tempi della riapertura? Prima di quindici giorni le porte del locale resteranno sigillate. L'avvocato di Molinari ha cinque giorni per presentare ricorso al tribunale del Riesame. Poi c'è da fissare l'udienza, la discussione e la decisione. Quello del gip La Ganga è il secondo sequestro disposto in poche settimane a carico di locali notturni di Trento. Poco tempo fa la stessa sorte era toccata alla sala biliardi di via Brennero. Anche sopra l'«Imperial Games» i vicini si sono rivolti alla procura, lamentando i continui disturbi. E anche in quel caso il giudice ha adottato le maniere forti: sigilli alla sala biliardi, anche se era in progetto l'insonorizzazione. Rigettato anche il ricorso al Riesame. Il giudice ha solo concesso alle due titolari di entrare nel locale per iniziare i lavori. Quando saranno finiti se ne riparlerà. La differenza con il Black-Sheep è che qui i lavori sono stati ultimati, tanto che il Comune aveva concesso a Molinari di tornare al vecchio orario - 2 di notte - dopo alcuni mesi di chiusura forzata prima di mezzanotte. E allora perché il locale è stato sequestrato proprio adesso? E' quello che si chiede anche Molinari, che non sa darsi spiegazioni.
La soluzione arriverà una volta che la difesa - presentato il ricorso - avrà accesso al fascicolo del pubblico ministero.