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Discussione: Strage di Ustica

  1. #11
    La Temporeggiatrice
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    Predefinito Re: domanda giusta...

    Originally posted by Fecia di Cossato
    In nessuna delle due stragi, a mio modo di vedere, risulta, se non in modo estremamente marginale, coinvolta l'organizzazione 'Stay Behind'.

    cordiali saluti!...

    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

    Ma perchè, risulta forse che questa organizzazione abbia mai fatto qualcosa oltre che l'essere stata in sonno per così tanto tempo per essere poi rivelata da chi del sonnifero ha fatto la sua aspirina quotidiana?

    Cordialità telematiche

  2. #12
    memoria storica di PoL
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    Predefinito esattamente 22 anni dopo...

    Oggi, 27 giugno 2002, cade esattamente il 22° anniversario della tragedia di Ustica... per ricordarlo e per fornire spunto di discussione, ripropongo qui il messaggio inviato poche settimane fa sul forum della CdL...



    27 giugno 1980 - (18,58.24 - 19,02.39)

    Battute registrate dal radar di Fiumicino poco prima, durante e subito dopo l'esplosione del DC-9. Gli esperti americani Lund, Macidull e Sewell attribuiscono le battute -17, -12 e 2b all'intercettore.


    Fra pochi giorni saranno passati 22 anni da quando, la sera del 27 giugno 1980, il Dc9 I-TIGI della Itavia, con a bordo 81 persone tra equipaggio e passeggeri, precipitò nel Mar Tirreno, in un punto circa a metà strada tra le isole di Ponza e Ustica. Non vi furono superstiti. Già poche settimane dopo la tragedia, alcuni esperti americani, interpretando il tracciato registrato dal radar di controllo del traffico aereo di Fiumicino [rappresentato nella figura in alto], formulavano una precisa risposta: l'aereo civile era stato abbattuto da un missile lanciatogli contro da un aereo militare rimasto non identifivcato. Per molti anni militari, magistrati, giornalisti, agenti e funzionari dei Servizi Segreti italiani e stranieri, terroristi, criminali comuni, associazioni di 'famigliari' e, soprattutto, politici interessati, hanno lavorato senza scrupoli affinchè la verità di Ustica non venisse mai alla luce.
    Due giorni fa, nell'aula-bunker di Roma obve si sta celebrando il processo contro nove ufficiali delle Forze Armate accusati di alto tradimento per il loro coinvolgimento nella vicenda, è stato ascoltato in video conferenza John Mecidull, uno degli esperti americani che esaminarono per primi il tracciato radar di Fiumicino.
    Ecco le sue dichiarazioni, riportate da RaiNews24...

    Ustica, esperto Usa: 'L'aereo colpito da oggetto non identificato'

    Le relazioni pronte dal 1980, messe a disposizione dei magistrati italiani solo dieci anni dopo




    Ricostruzione tridimensionale dell'impatto dei due missili aria-aria a guida radar Atoll, di fabbricazione sovietica, contro il lato destro della fusoliera del Dc9, eseguita dai periti di parte civile della società Itavia

    Sarebbe stato un 'oggetto non identificato' a colpire il Dc9 dell’Itavia nell’autunno 1980 nei cieli di Ustica.

    A sostenerlo è l’esperto americano, John Macidull, lo stesso che nel 1980 presentò due relazioni sull’incidente dell’aereo italiano. In videoconferenza dagli Stati Uniti Macidull, ha ricostruito davanti alla terza corte di assise di Roma i risultati della sua analisi [fatta in base ai tracciati radar] consegnata alla commissione Luzzatti [la prima ad essere nominata in relazione alla vicenda della strage]: 'Secondo i tracciati radar – ha detto - c'era un oggetto non identificato che viaggiava a velocità altissima verso il Dc9 dell'Itavia, quando arrivò a circa 7 miglia dall'aereo il segnale si interruppe, il velivolo fu colpito nella parte destra anteriore che si disintegrò. L' oggetto passò in mezzo ai detriti in direzione est'.

    Le relazioni, stando a quanto ricorda l' avvocato di parte civile Alessandro Gamberini, furono consegnate agli inquirenti italiani solo nel 1990, cioè dieci anni dopo rispetto a quando arrivò alla commissione nominata dal ministero dei Trasporti.

    All' esperto americano, che nel 1980 lavorava per il laboratorio Ntsb di Washington, il pm Vincenzo Roselli ha chiesto con chi parlò delle sue conclusioni quando incontrò la delegazione italiana che si era recata negli Stati Uniti. Macidull ha risposto di aver sicuramente parlato con alcuni di loro ma di non ricordare esattamente con chi. L'esperto ha anche ricordato che nella registrazione della scatola nera del Dc9 recuperata si sentiva distintamente una parola del copilota - 'guarda!...' - [che era seduto proprio a destra] un attimo prima che l'oggetto non individuato colpisse l' aereo.


    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  3. #13
    memoria storica di PoL
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    Predefinito nuove testimonianze...

    Nell'udienza del processo tenutasi ieri , 22° anniversario della strage, nuove testimonianze, tra le quali quella della moglie di un generale dell'Aeronuatica deceduto anch'egli, al pari di altri che conoscevano risvolti di Ustica, in modo misterioso, confermano sempre più la verità che non può più essere ragionevolmente messa in dubbio: il Dc9 è stato abbattuto da uno o più missili aria-aria.

    Ecco per voi l'articolo tratto da il.nuovo...

    buona lettura!...



    Immagine del relitto del Dc9 I-TIGI con evidenziato il foro prodotto da uno dei missili che hanno attraversato da parte a parte la fusoliera

    Ustica, i tecnici americani: 'Il Dc9 fu abbattuto'

    Di Gianni Cipriani


    LA NOTTE DELLA TRAGEDIA MINUTO PER MINUTO

    ROMA
    - Un incidente. Un terribile incidente provocato da un ‘cedimento strutturale’, che aveva provocato la morte dei passeggeri del Dc9 dell'Itavia, partiti da Bologna con destinazione Palermo. Era il 27 giugno del 1980 e l'Italia, per qualche giorno, si commosse alle immagini dei poveri resti ripescati in mare. Poi l'attenzione dell'opinione pubblica venne meno. Del resto il 2 agosto un'altra tragedia, la strage di Bologna, lasciò il Paese attonito e sbigottito.

    Insomma, se si può usare un'immagine, la strage di Ustica, per come abbiamo imparato a conoscerla, divenne ‘Ustica’ solo alcuni anni dopo la tragedia. Quando cominciò a diventare chiaro che la storia del ‘cedimento strutturale’ era una frottola e che, in realtà, da quel 27 giugno del 1980 e per molte settimane, ufficiali, sottufficiali e uomini dei servizi segreti fecero a gara per far sparire tracce, prove, nastri e quant'altro che potevano dimostrare come il Dc9 dell'Itavia era precipitato nel mezzo di uno ‘scenario di guerra’, probabilmente finito in una battaglia i cui protagonisti sono ancora oggi ignoti, anche se ipotesi più che attendibili parlano di uno scontro tra caccia dello schieramento occidentale [Italia, Usa o Francia] contro i mig libici.

    Sono passati ventidue anni da quella strage. Ventidue anni nel corso dei quali la sola parola Ustica [purtroppo per la bellissima isola] evoca la tragedia del Dc9 e i depistaggi che ne seguirono. E l'anniversario di quest'anno 1980-2002 potrebbe benissimo passare in secondo piano se non fosse per una particolarità: è il primo 27 giugno - dal 1980 ad oggi - che si celebra dopo il sofferto inizio del processo che vede alla sbarra i militari accusati di aver depistato e cercato di nascondere la verità a tutti i costi.
    Sotto accusa ci sono i presunti responsabili di quel ‘muro di gomma’, che tante polemiche ha suscitato fin da quando l'inchiesta arrivò nelle mani del giudice Rosario Priore, dopo una prima fase delle indagini aspramente criticata.

    Oggi, dunque, per la prima volta l'anniversario coincide con il processo, cominciato lo scorso settembre presso la terza corte d'Assise di Roma. Un dibattimento che si preannuncia molto lungo e difficile, anche sotto un profilo strettamente tecnico, dove accusa e difesa si combattono anche e soprattutto a colpi di perizie. Tuttavia, già dalle prime udienze, stanno emergendo significative conferme di quanto era emerso nel corso dell'istruttoria: fin dal primo momento gli esperti avevano capito che la caduta del Dc9 non era dovuta, appunto, ad un cedimento strutturale. Ma che, appunto, probabilmente le cause andavano ricercate in un accadimento esterno.

    I giudici hanno già acquisito al dibattimento due importanti testimonianze: quelle di Stephen Lund, tecnico specializzato per la sicurezza della Mc Donnel Douglas e di John Macidull, che apparteneva al National Transportation Safety Board, l'ente americano per la sicurezza dei voli che si occupa anche di tutti gli incidenti che vedono coinvolti aerei costruiti in Usa.

    Lund, interrogato, ha raccontato di essere venuto in Italia subito dopo il disastro di Ustica e di aver soggiornato a Roma dal primo luglio 1980, proprio per esaminare i dati radar dell'incidente. Il tecnico ha confermato di aver avuto i dati radar, eseguito dei calcoli e poi elaborato il tracciato dei dati . ‘Quando ho fatto il tracciato - ha detto Lund - ho notato che c'erano tre punti che non sembravano appartenere alla traiettoria dell'Itavia, due dei punti erano paralleli, l'altro invece era dall'altra parte, quindi si poteva interpretare i dati come l'indicazione di un altro aereo che volava parallelo al Dc 9 ad alta velocità’.

    Avevano dunque ragione i tecnici dell'accusa quando avevano affermato che: ‘le prime indicazioni di un evento esterno trovavano conferma nell'esame di tracciati radar, dai quali chiunque avesse un minimo d'esperienza poteva valutare la presenza di echi correlabili con la presenza di un aereo esterno, proprio in coincidenza con il punto e il minuto del disastro’.
    Lo stesso John Macidull, come detto, aveva avuto modo di esaminare i nastri delle registrazioni dei radar di Fiumicino. Il tecnico concluse che uno o più oggetti erano presenti nei pressi del Dc9 al momento dell'incidente. Uno di questi oggetti, in particolare, volava con una velocità compresa tra 1000 e 1500 km all'ora, su una traiettoria parallela a quella del Dc9, ad ovest, e virò verso il Dc9 poco prima che questo si disintegrasse. Macdull, come lo stesso tecnico ha ribadito ai giudici, lavorando sui dati delle prestazioni dei radar di Fiumicino, concluse inoltre che non poteva esserci stata collisione tra questo oggetto ed il Dc9, ma che doveva essere stato un missile, lanciato da quell'aereo misterioso a colpire il Dc 9.

    Insomma, si parlava tanto nel giugno del 1980 di cedimento strutturale, ma fin dalle prime battute gli esperti non avevano dubbi. Ora lo scenario è completamente diverso. E diverso è anche questo 27 giugno: per la prima volta c'è un processo. Almeno una speranza per un po' di verità. Che comunque arriverà - se arriverà - con tanto, troppo ritardo.


    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  4. #14
    Virtus Fortunae Victrix
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    Predefinito Ho letto una cosa che non capisco e avrei alcune domande..

    1)Vi sarei grato se mi spiegaste perchè sopra vete scritto che i due missili erano di fabbricazione sovietica. Non erano stati gli americani?

    2)C'erano anche caccia italiani quella sera?

    3)E' vero che i Mig libici spesso, quando dovevano andare dagli alleati sovietici, usavano gli aerei civili come schermo, volando proprio sotto la loro fusoliera per non essere intercettati dai radar?

    4)E' vero che quella sera c'era anche un piano di volo Tripoli - Varsavia?

    Grazie

  5. #15
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    Predefinito troppe domande e troppo poco spazio per rispondere...

    egregio signor Oberdan
    le sue domande sono più che ragionevoli ma fornirle per esse idonea e documentata risposta nel poco spazio qui concessoci costituirebbe ardua impresa. I membri più 'vecchi' di PoL ricordano certamente che, quando ancora mi chiamavo lupo grigio, diedi risposta a tutti i quesiti da lei aperti in un thread intitolato Ustica, 27 giugno 1980.

    A chi fosse interessato, conunico che ho appena finito di scrivere una memoria di oltre 200 pagine intesa a far luce sia sulla strage di Ustica, sia sulla strage di Bologna, avvenuta quaranta giorni dopo, strettamente collegata alla prima e anch'essa trattata a suo tempo da lupo grigio prima e Fecia di Cossato poi in un thread intitolato chi ha messo la bomba alla stazione di Bologna?.... Spero vivamente che questa memeria possa vedere la pubblicazione in tempi non troppo lunghi...

    cordiali saluti!...

    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  6. #16
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    Predefinito Re: troppe domande e troppo poco spazio per rispondere...

    Originally posted by Fecia di Cossato

    A chi fosse interessato, conunico che ho appena finito di scrivere una memoria di oltre 200 pagine intesa a far luce sia sulla strage di Ustica, sia sulla strage di Bologna, avvenuta quaranta giorni dopo, strettamente collegata alla prima e anch'essa trattata a suo tempo da lupo grigio prima e Fecia di Cossato poi in un thread intitolato chi ha messo la bomba alla stazione di Bologna?.... Spero vivamente che questa memeria possa vedere la pubblicazione in tempi non troppo lunghi...

    cordiali saluti!...

    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

    Che uomo

    Cordialità telematiche

  7. #17
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    Predefinito naturalmente...

    gentile Eleonora
    è scontato da parte mia che se lei fosse interessata a leggerla in anteprima, potrei fargliela avere via e-mail... se avesse la cortesia di comunicami il suo indirizzo via pvt...

    cordialissimi saluti!...

    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  8. #18
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    Predefinito Re: Strage di Ustica

    Citazione Originariamente Scritto da Totila Visualizza Messaggio
    Tormento, allora non hai afferrato la mia ironia amara...Ho solo voluto dire che il "mistero" di Ustica, purtroppo rimarrà tale...Come del resto gli altri misteri ilalici. Cmq se vuoi qualche lume, prova a penetrare nel "sancta sanctorum" dell'archivio del Pentagono...Se ci riesci, avrai una risposta alle tue domande...
    L' impressionante massa di falsità e di invenzioni diffuse sul caso Ustica ha fatto perdere ogni interesse per una ricostruzione oggettiva dei fatti. Per qualche dettaglio v. il sito www.claudiopizziit.wordpress.com.

  9. #19
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    Predefinito Re: nuove testimonianze...

    Citazione Originariamente Scritto da Fecia di Cossato Visualizza Messaggio
    Nell'udienza del processo tenutasi ieri , 22° anniversario della strage, nuove testimonianze, tra le quali quella della moglie di un generale dell'Aeronuatica deceduto anch'egli, al pari di altri che conoscevano risvolti di Ustica, in modo misterioso, confermano sempre più la verità che non può più essere ragionevolmente messa in dubbio: il Dc9 è stato abbattuto da uno o più missili aria-aria.

    Ecco per voi l'articolo tratto da il.nuovo...

    buona lettura!...



    Immagine del relitto del Dc9 I-TIGI con evidenziato il foro prodotto da uno dei missili che hanno attraversato da parte a parte la fusoliera

    Ustica, i tecnici americani: 'Il Dc9 fu abbattuto'

    Di Gianni Cipriani


    LA NOTTE DELLA TRAGEDIA MINUTO PER MINUTO

    ROMA
    - Un incidente. Un terribile incidente provocato da un ‘cedimento strutturale’, che aveva provocato la morte dei passeggeri del Dc9 dell'Itavia, partiti da Bologna con destinazione Palermo. Era il 27 giugno del 1980 e l'Italia, per qualche giorno, si commosse alle immagini dei poveri resti ripescati in mare. Poi l'attenzione dell'opinione pubblica venne meno. Del resto il 2 agosto un'altra tragedia, la strage di Bologna, lasciò il Paese attonito e sbigottito.

    Insomma, se si può usare un'immagine, la strage di Ustica, per come abbiamo imparato a conoscerla, divenne ‘Ustica’ solo alcuni anni dopo la tragedia. Quando cominciò a diventare chiaro che la storia del ‘cedimento strutturale’ era una frottola e che, in realtà, da quel 27 giugno del 1980 e per molte settimane, ufficiali, sottufficiali e uomini dei servizi segreti fecero a gara per far sparire tracce, prove, nastri e quant'altro che potevano dimostrare come il Dc9 dell'Itavia era precipitato nel mezzo di uno ‘scenario di guerra’, probabilmente finito in una battaglia i cui protagonisti sono ancora oggi ignoti, anche se ipotesi più che attendibili parlano di uno scontro tra caccia dello schieramento occidentale [Italia, Usa o Francia] contro i mig libici.

    Sono passati ventidue anni da quella strage. Ventidue anni nel corso dei quali la sola parola Ustica [purtroppo per la bellissima isola] evoca la tragedia del Dc9 e i depistaggi che ne seguirono. E l'anniversario di quest'anno 1980-2002 potrebbe benissimo passare in secondo piano se non fosse per una particolarità: è il primo 27 giugno - dal 1980 ad oggi - che si celebra dopo il sofferto inizio del processo che vede alla sbarra i militari accusati di aver depistato e cercato di nascondere la verità a tutti i costi.
    Sotto accusa ci sono i presunti responsabili di quel ‘muro di gomma’, che tante polemiche ha suscitato fin da quando l'inchiesta arrivò nelle mani del giudice Rosario Priore, dopo una prima fase delle indagini aspramente criticata.

    Oggi, dunque, per la prima volta l'anniversario coincide con il processo, cominciato lo scorso settembre presso la terza corte d'Assise di Roma. Un dibattimento che si preannuncia molto lungo e difficile, anche sotto un profilo strettamente tecnico, dove accusa e difesa si combattono anche e soprattutto a colpi di perizie. Tuttavia, già dalle prime udienze, stanno emergendo significative conferme di quanto era emerso nel corso dell'istruttoria: fin dal primo momento gli esperti avevano capito che la caduta del Dc9 non era dovuta, appunto, ad un cedimento strutturale. Ma che, appunto, probabilmente le cause andavano ricercate in un accadimento esterno.

    I giudici hanno già acquisito al dibattimento due importanti testimonianze: quelle di Stephen Lund, tecnico specializzato per la sicurezza della Mc Donnel Douglas e di John Macidull, che apparteneva al National Transportation Safety Board, l'ente americano per la sicurezza dei voli che si occupa anche di tutti gli incidenti che vedono coinvolti aerei costruiti in Usa.

    Lund, interrogato, ha raccontato di essere venuto in Italia subito dopo il disastro di Ustica e di aver soggiornato a Roma dal primo luglio 1980, proprio per esaminare i dati radar dell'incidente. Il tecnico ha confermato di aver avuto i dati radar, eseguito dei calcoli e poi elaborato il tracciato dei dati . ‘Quando ho fatto il tracciato - ha detto Lund - ho notato che c'erano tre punti che non sembravano appartenere alla traiettoria dell'Itavia, due dei punti erano paralleli, l'altro invece era dall'altra parte, quindi si poteva interpretare i dati come l'indicazione di un altro aereo che volava parallelo al Dc 9 ad alta velocità’.

    Avevano dunque ragione i tecnici dell'accusa quando avevano affermato che: ‘le prime indicazioni di un evento esterno trovavano conferma nell'esame di tracciati radar, dai quali chiunque avesse un minimo d'esperienza poteva valutare la presenza di echi correlabili con la presenza di un aereo esterno, proprio in coincidenza con il punto e il minuto del disastro’.
    Lo stesso John Macidull, come detto, aveva avuto modo di esaminare i nastri delle registrazioni dei radar di Fiumicino. Il tecnico concluse che uno o più oggetti erano presenti nei pressi del Dc9 al momento dell'incidente. Uno di questi oggetti, in particolare, volava con una velocità compresa tra 1000 e 1500 km all'ora, su una traiettoria parallela a quella del Dc9, ad ovest, e virò verso il Dc9 poco prima che questo si disintegrasse. Macdull, come lo stesso tecnico ha ribadito ai giudici, lavorando sui dati delle prestazioni dei radar di Fiumicino, concluse inoltre che non poteva esserci stata collisione tra questo oggetto ed il Dc9, ma che doveva essere stato un missile, lanciato da quell'aereo misterioso a colpire il Dc 9.

    Insomma, si parlava tanto nel giugno del 1980 di cedimento strutturale, ma fin dalle prime battute gli esperti non avevano dubbi. Ora lo scenario è completamente diverso. E diverso è anche questo 27 giugno: per la prima volta c'è un processo. Almeno una speranza per un po' di verità. Che comunque arriverà - se arriverà - con tanto, troppo ritardo.


    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato
    L' impressionante massa di falsità e di invenzioni diffuse sul caso Ustica ha fatto perdere ogni interesse per una ricostruzione oggettiva dei fatti. Per qualche dettaglio v. il sito www.claudiopizziit.wordpress.com.

 

 
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