Il divieto alla procreazione assistita con seme estraneo
alla coppia è contenuto nell'articolo 4 della legge
Camera, oggi la battaglia
sulla fecondazione eterologa
Già votati gli articoli 2 e 3, ora tocca
a una delle norme più contestate dai laici
ROMA - Ieri lo scontro, durissimo, sull'articolo 1, quello che stabilisce i "diritti del concepito", con la vittoria finale (e ampiamente scontata) della posizione più filo-cattolica. Oggi la battaglia alla Camera, sul disegno di legge per regolamentare la procreazione assistita, si sposta su un altro punto cruciale: il divieto alla fecondazione eterologa, cioè quella con seme estraneo alla coppia. La norma è contenuta nell'articolo 4: il voto non c'è ancora stato, ma già gli schieramenti trasversali affilano le armi. Mentre il ministro per l'Attuazione del programma, Beppe Pisanu di Forza Italia, conferma che la maggioranza voterà con libertà di coscienza: anche se - puntualizza - "il governo non può nè ignorare nè sottovalutare che tutti i gruppi hanno compiuto una scelta politica di fondo a favore del testo licenziato dalla Commissione".
Nel frattempo, sono già passati, sempre con "sì" e "no" trasversali ai due Poli, altri due punti delle legge. L'articolo 2 autorizza la spesa di 2 milioni di euro per le ricerche, affidate al ministero della Salute, "sulle cause patologiche, psicologiche, ambientale e sociali dei fenomeni della sterilità e della infertilità e favorisce gli interventi necessari per rimuoverle nonché per ridurre l'incidenza e, ove possibile, per prevenire l'insorgenza dei fenomeni indicati".
Più interessante l'articolo 3, anche questo già approvato dall'aula. La norma stabilisce che i consultori devono dare alle coppie non fertili tutte le informazioni possibili sulla procreazione assistita; ma che, nello stesso tempo, sono tenuti a spiegare anche le procedure per l'adozione. Per ricordare, insomma, che per chi non può avere figli con metodi naturali c'è una seconda strada, diversa da quella della fecondazione artificiale.
E adesso tocca all'articolo 4, uno dei più contestati dai parlamentari di orientamento laico: gran parte dei Ds, Pdci, Verdi, Rifondazione, liberali della Casa delle libertà. E, proprio in vista di un dibattito particolarmente acceso, il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, decide di concedere alla discussione più tempo del previsto. "E' chiaro a tutti - spiega in aula - che l'argomento non ammette cali di tensione".
(12 giugno 2002) Da "la Repubblica"
Prima i diritti del concepito, ora il divieto di fecondazione eterologa. Ma che se ne andassero tutti a fare in c**o....sia a destra che a sinistra!